CINEMACOMMEDIA IN GIAPPONE

L'Istituto Giapponese di Cultura di Roma ha voluto aprire il calendario autunnale (dall'11 ottobre al 13 dicembre) con una rassegna intitolata CINEMACOMMEDIA IN GIAPPONE – registi a confronto, una sorta di breve viaggio nel mondo della commedia giapponese degli ultimi 20 anni.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

CINEMACOMMEDIA IN GIAPPONE


registi a confronto


 

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

11 ottobre -13 dicembre 2005


proiezioni ore 19.00 – ingresso libero –


 


ISTITUTO GIAPPONESE DI CULTURA


via Antonio Gramsci 74 Roma – info 06 3224754 www.jfroma.it


 


Riprendono le proiezioni dedicate al cinema giapponese dopo la pausa estiva e dopo la 62. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica a Venezia che ha proposto nella sezione collaterale fuori concorso Storia Segreta del Cinema Asiatico un nutrito calendario di film giapponesi incentrati sul tema dell'etica dell'onore, molti dei quali concessi in prestito dalla Japan Foundation di Tokyo, nostra sede principale.


 


L'Istituto ha voluto aprire il calendario autunnale (11 ottobre – 13 dicembre) con una rassegna intitolata CINEMACOMMEDIA IN GIAPPONE – registi a confronto, una sorta di breve viaggio nel mondo della commedia giapponese degli ultimi 20 anni. In programma 9 lungometraggi di autori diversi che mostrano altrettanto diverse ambientazioni nelle quali si muovono – talvolta goffamente – i personaggi delle storie. Due i film ambientati proprio sul set cinematografico (L'uomo della scala di Kinji Fukasaku e Ripresa finale di Yoji Yamada), testimoni tra l'altro del delicato equilibrio tra le figure di registi, assistenti, attori e debuttanti, ognuno sostenitore di un preciso stile e di una poetica spesso scomoda all'altro. Completamente diverso lo scenario di Il mio babbo brontolone ed io di Shun Nakahara che sembra entrare con la macchina da presa in una delle tante case giapponesi, dove trova una famiglia rumorosa e sognatrice alle prese con una vera e propria caccia al tesoro. Uno degli sport più cari al popolo giapponese, il sumo, fa da sfondo a un'altra divertente commedia, Per amore del sumo di Masayuki Suo, dove i lottatori sono studenti universitari dilettanti, incalzati dal professore a rimanere nel circolo sportivo per formare una squadra vincente. Ricordiamo che Masayuki Suo ha debuttato come regista negli Stati Uniti nel 1997 col film Shall we dance?, il cui remake americano del 2004 ad opera di Peter Chelsom con Richard Gere e Jennifer Lopez ha ottenuto un successo internazionale. Altro scenario proposto è quello della kaisha (ditta) nel film Edizione speciale di "Free and Easy" di Azuma Morisaki, dove le rigide gerarchie tra capi e subalterni innescano simpatici equivoci e contrattempi volti a compiacere i desideri dei superiori. L'ambientazione de Il fantasma del pub di Takayoshi Watanabe è quella della izakaya, una sorta di pub giapponese molto popolare dove si snoda una storia di fantasmi, altrettanto comune in Giappone, paese che vanta una lunga tradizione letteraria su questo tema. Più originale invece la location del film Il segreto di Shinobu Yaguchi, dove al diffuso scenario iniziale di banca, rapina ed ostaggio, subentra quello di una selvaggia foresta dall'anomalo magnetismo terrestre. Avidità senza scrupoli e un leggero tocco di suspense sono gli altri due ingredienti della movimentata commedia. Ancora diverso l'ambiente dove si muovono i personaggi di Ugola d'oro di Kazuyuki Izutsu, ossia il set televisivo di uno dei programmi più longevi trasmessi dall'emittente giapponese NHK, una gara canora in onda ogni domenica da oltre mezzo secolo, un indicatore dei gusti televisivi del popolo e delle aspettative della gente comune che vi partecipa. Chiude la rassegna il noto lungometraggio di Takeshi Kitano, L'estate di Kikujiro, che fa uscire il regista dai canoni di un genere violento e poliziesco che a lui stesso cominciano a star stretti. La storia di Kikujiro, un bambino in cerca della mamma, tratta di un tema universale, quello dell'innato desiderio e diritto di vivere i primi anni della nostra vita con chi ci ha messo al mondo. Trattandosi di un viaggio, vari sono gli scenari, ma forse quello su cui è importante fissare lo sguardo è quello interiore.

CALENDARIO PROIEZIONI


 


 


martedì 11 ottobre, ore 19.00


L'UOMO DELLA SCALA

(Kamata koshinkyoku 1982, 109', 16mm) di Kinji Fukasaku


 


martedì 18 ottobre, ore 19.00


Il mio babbo brontolone ed io

(Boku no oyaji to boku 1983, 87', 16mm) di Shun Nakahara


 


martedì 25 ottobre, ore 19.00


Ripresa finale

(Kinema no tenchi, 1986, 117',16mm) di Yoji Yamada


 


martedì 8 novembre, ore 19.00


Per amore del sumo

(Shiko funjatta, 1992, 103', 16mm) di Masayuki Suo


 


martedì 15 novembre, ore 19.00


Edizione speciale di "Free and easy"

(Tsuribakanisshi supesharu, 1994, 106', 16mm) di Azuma Morisaki


 


martedì 22 novembre, ore 19.00


Il fantasma del pub

(Izakaya yurei, 1994, 110', 16mm) di Takayoshi Watanabe


 


martedì 29 novembre, ore 19.00


Il segreto

(Himitsu no hanazono, 1997, 83', 16mm) di Shinobu Yaguchi


 


martedì 6 dicembre, ore 19.00


Ugola d'oro

(Nodo jiman, 1999, 112', 16mm) di Kazuyuki Izutsu


 


martedì 13 dicembre, ore 19.00


L'estate di Kikujiro

(Kikujiro no natsu, 1999, 121', 16mm) di Takeshi Kitano


 


 


 


tutti i film in sono in versione originale giapponese con sottotitoli in italiano


ingresso libero


 


 


seguono le trame >


 


 


 


 


 


 


L'uomo della scala


regia di Kinji Fukasaku


(Kamata koshinkyoku, 1982, 109', 16mm, sott.italiano) © Shochiku


 


Il film è ambientato in un teatro di posa a Kyoto, dove si girano i film in costume sull'epica dei samurai. Protagonista della storia un famoso attore di nome Ginshiro, cui è stato affidato il ruolo principale nel film "Shinsengumi", giunto nella fase cruciale della lavorazione. Yasu, attore generico, è grande ammiratore di Ginshiro ed è sempre pronto ad assecondarlo in tutto. Un giorno Ginshiro, al quale è stato chiesto di metter ordine nella sua vita privata per dar più lustro alla sua immagine, porta a casa di Yasu l'attricetta Konatsu, incinta di quattro mesi, chiedendogli di sposarla e diventare il padre del bambino. Yasu acconsente. Ma la popolarità di Ginshiro è in declino. L'ultima scena del film che sta girando è molto pericolosa perché prevede la caduta da un'altissima scala. I produttori stanno pensando di toglierla ma Ginshiro lancia un drammatico appello a Yasu affinché accetti la parte di controfigura e si possa evitare così di tagliare la scena più spettacolare. Yasu spicca così il salto dalla scalinata proprio il giorno in cui Konatsu dà alla luce una bimba…


 


Kinji Fukasaku (Mito 1930 – Tokyo 2003) esordisce alla Toei con una serie di film yakuza. Nel 1970 gira Tora! Tora! Tora!, una produzione nippo-americana sull'attacco di Pearl Harbour. La lotta tra bene e male è uno dei suoi temi preferiti e la ritroviamo in: Jingi naki tatakai (1973), Battle Royale (2000) e Battle Royale 2 (2003), suo ultimo lavoro.


 


Il mio babbo brontolone ed io


regia di Shun Nakahara


(Boku no oyaji to boku, 1983, 87', 16mm, sott.italiano) © Nikkatsu


 


Divertente commedia che ha per protagonista Tatsuo, un bambino di quinta elementare, e suo padre, un giardiniere con lo spirito d'artista che il bimbo ama chiamare babbo, anziché col più diffuso appellativo di papà. Non è la prima volta che il babbo annuncia alla famiglia l'acquisto di una nuova casa e, anche stavolta, la notizia lascia deluso Tetsuo che continua a vivere nella solita vecchia abitazione. Ma all'annuncio di un tesoro che sembra nascondersi da qualche parte nella loro dimora, il bambino subito comincia a strisciare sul pavimento, seguìto dall'indomito babbo, in cerca dell'urna contenente ciò che, nell'immaginazione del bambino, altro non può essere che un sacco di monete d'oro. Ma l'urna del tesoro riserva altre sorprese ed emozioni per Tatsuo e la sua famiglia…


 


Shun Nakahara, nato nel 1951 a Kagoshima entra alla Nikkatsu nel 1976 dove gira molti film roman-porno. Lascia la major 9 anni dopo, proseguendo l'attività come freelance. E' autore, tra gli altri, di The Cerry Orchard (1990), film vincitore di molti premi in Giappone e di  Concent, uscito nel 2002.         


 


Ripresa finale


regia di Yoji Yamada


(Kinema no tenchi, 1986, 117', 16mm, sott.italiano) © Shochiku


 


Film ambientato negli anni '30 quando il cinema sonoro si apprestava a soppiantare quello muto. In questo periodo alcuni registi si accontentavano di girare commedie o film di routine, altri invece erano dediti ad opere creative. I protagonisti del film incarnano le due diverse scuole di pensiero: Ogura appartiene alla prima categoria mentre Kenjiro, suo giovane assistente, intende fare del film una forma d'arte. In una sala cinematografica, Ogura scopre Koharu, una graziosa ragazza che vende dolciumi ma sogna di diventare attrice. Ogura la mette alla prova, ma i suoi tentativi di recitazione, da pura dilettante, rovinano una dopo l'altra le riprese. L'assistente Kenjiro la convince a tornare negli studi affidandole una parte di scarso rilievo. La grande occasione di Koharu si presenta finalmente durante le riprese di un nuovo film sceneggiato da Kenjiro, quando la protagonista femminile cui viene affidata la parte fugge con un amante. Koharu viene chiamata a sostituirla e di nuovo messa a dura prova…


 


Yoji Yamada, nato ad Osaka nel 1931 è autore di numerosi film di successo in Giappone, tra cui la fortunata serie in 48 episodi Otoko wa tsurai yo (E' duro essere un uomo). Nel 2002 ha diretto Tasogare seibei (Il samurai del tramonto), suo primo dramma storico.


 


Per amore del sumo


regia di Masayuki Suo


(Shiko funjatta, 1992, 103', 16mm, sott.italiano) © Daiei


 


Il prof. Anayama è stato un grande campione di sumo a livello universitario ed ha dovuto assistere quasi impotente al graduale declino del circolo sportivo di sumo che ora annovera una sola squadra formata da un unico atleta. Gli studenti sembrano infatti più interessati al football e al nuoto e il circolo rischia di chiudere. Insieme alla bella studentessa Kawamura, che funge da manager del circolo, il prof. Anayama avvia una campagna di reclutamento, iniziando col giovane Yamamoto nei confronti del quale attua un vero e proprio ricatto: o dedicarsi al circolo o niente laurea. Utilizzando questo metodo di affiliazione poco ortodosso il professore riesce a formare una squadra che non ottiene subito grandi risultati. Come se non bastasse uno dei lottatori si infortuna e la squadra si trova nella disperata necessità di sostituirlo. Si va avanti la giovane Masako ma le rigide regole del sumo vietano alle donne perfino di salire sul ring…


 


Masayuki Suo, nato a Tokyo nel 1956 debutta negli Stati Uniti nel 1997 col film Shall We Dansu? (Shall We Dance?). E' autore di film molto popolari, con chiaro intento di intrattenimento. Ricordiamo tra gli altri Crazy people: Legend of rainbow brothers (1993), Fancy dance (1989) e Spring Bride (1983).


 


Edizione speciale di "Free and Easy"


regia di Azuma Morisaki


(Tsuribakanisshi supesharu, 1994, 106', 16mm, sott.italiano) © Shochiku


 


Il film è un intreccio di episodi divertenti e inverosimili che dipingono a chiare tinte alcuni aspetti della società giapponese relativi alla kaisha (ditta) e alla famiglia: ne emerge un quadro vivido e salace delle relazioni interpersonali e dei modelli di comportamento stereotipati ai quali si richiamano da secoli gli abitanti dell'antica terra di Yamato. Protagonista della storia è Densuke Hamasaki, impiegato in una ditta edile che, per compiacere il proprio presidente, accetta di combinare un incontro galante tra la figlia di un dipendente e il figlio di un ricco gioielliere. Segue l'appuntamento tra i due ragazzi ma anche un notevole numero di contrattempi ed equivoci divertenti, nello stile di questa serie comica "Free and Easy" lanciata nel 1989 e poi riproposta all'inizio di ogni anno, in abbinamento agli episodi di Otoko wa tsurai yo (E' duro essere un uomo), prodotti sempre dalla Shochiku e diretti per 26 anni da Yoji Yamada.


 


Azuma Morisaki, nato a Nagasaki nel 1927, entra alla Shochiku nel 1956. Attivo come sceneggiatore a fianco di noti registi, debutta alla regia nel 1969 con Kigeki: Onna wa dokyô. Ricordiamo inoltre: Nora inu (1973), Machi no hi (1974), Love Letter (1998) e Niwatori wa hadashi da (2004), suo film più recente.


 


Il fantasma del pub


regia di Takayoshi Watanabe


(Izakaya yurei, 1994, 110', 16mm, sott.italiano) © Argopictures


 


Brillante commedia a lieto fine sul tema dell'amore, dei fantasmi e del gioco d'azzardo, realizzato nel tipico stile delle produzioni Shochiku che miscelano in maniera equilibrata finzione cinematografica e situazioni ordinarie. La storia ruota attorno alle vicende di Sotaro, un uomo buono e gentile che gestisce un bar stile giapponese. Pur avendo promesso alla moglie Shizuko, sul letto di morte, che mai si sarebbe unito in matrimonio con un'altra donna, Sotaro si lascia infine convincere dal fratello a sposare una giovane donna, amabile e bella, di nome Satoko. Questo fa scattare la vendetta della prima moglie defunta che, in veste di fantasma, torna sulla terra ad infastidire la nuova coppia. La lunga serie di intrecci e malintesi che ne derivano dona il giusto ritmo alla vicenda che mostra la complessità dei rapporti umani e riconduce al tema classico delle storie di spettri care alla tradizione letteraria giapponese.


 


Takayoshi Watanabe nato a Kyoto nel 1955 è stato aiuto-regista di Seijun Suzuki. Dopo il grande successo ottenuto nel  1994 con Il fantasma del pub, Watanabe propone un seguito alla storia con Shin izakaya yurei (1996). Tra gli altri film ricordiamo: Kimi wo wasurenai (1995), Hon Kon daiyasokai: Tatchi & Magi (1997), Hong Kong Night Club (1998) e Pretty Woman (2003).


 


Il segreto


regia di Shinobu Yaguchi


(Himitsu no hanazono, 1997, 83', 16mm, sott.italiano) © Toho+Pia


 


Protagonista del film è Satoko, donna avida e senza scrupoli, al punto che se un ragazzo le propone un invito a cena, invece di accettare, preferisce farsi dare il denaro che avrebbe speso per la serata. Dopo la laurea inizia a lavorare in banca, ma stare a contatto con denaro non suo la rende sempre un po' inquieta e insoddisfatta. Un giorno alcuni malviventi rapinano la banca e Sakiko viene presa come ostaggio. I rapinatori costringono la ragazza a salire a bordo di un'automobile e si dirigono nella foresta di Aokigahara, vicino al monte Fuji, famosa per la particolare conformazione geologica e il forte magnetismo terrestre in grado di alterare i più moderni strumenti scientifici. Un tragico incidente stradale interrompe la spericolata fuga dei malviventi, ma della refurtiva nessuna traccia. L'unica a sapere o immaginare dove andare a cercare il bottino è proprio Sakiko, ma orientarsi nella foresta di Aokigahara non è impresa facile. La caparbia ragazza non si perde d'animo e decide di mettersi in cerca dell'appetitosa razzìa.


 


Shinobu Yaguchi, nato nel 1967 inizia giovanissimo la carriera di regista e già nel 1993 varca i confini del suo paese partecipando a importanti festival internazionali. Tra i suoi film ricordiamo: Hadashi no pic-nic (1993), Adrenaline Drive (1999), Waterboys (2001) e Parco Fiction (2002).


 


Ugola d'oro


regia di Kazuyuki Izutsu


(Nodo jiman, 1999, 112', 16mm, sott.italiano) © Cinequanon


 


Ambientato tra Tokyo e la città di Kiryu nel 1999, il film prende spunto da un popolarissimo programma televisivo dal titolo Nodo jiman, una gara canora in onda ogni domenica sul canale della Tv nazionale giapponese da oltre 53 anni. La troupe televisiva di Nodo jiman si sposta in ogni angolo del Giappone per cercare nuovi talenti e premiare i cantanti più dotati. Il film segue le vicende di quattro concorrenti alla trasmissione, animati da ambizioni e speranze diverse. Prima in ordine di apparizione è Reiko Akagi, una cantane pop in cerca di  notorietà. Il secondo personaggio è Keisuke Araki, padre di quattro figli che sogna di aprire un'attività commerciale per risollevare le sorti della numerosa famiglia. Terza aspirante è Rika Takahashi, una liceale decisa a intraprendere la carriera di cantante. Quarto ed ultimo partecipante è il nonno di Kotaro, un bambino con diversi problemi ora in gran parte superati grazie alle cure amorevoli dell'uomo con cui adesso trascorre giorni felici.


 


Kazuyuki Izutsu è nato vivino Nara nel 1952 ed ha esordito alla regia nel 1975. Molto conosciuto anche come critico cinematografico, tra i film da lui diretti ricordiamo: Sikijou mesu gari (1981), Inujini sesi mono (1986), Kishiwasa shonen gurentai (1996), Get Up! (2003) e il recente Pacchiji (2004).


 


L'estate di Kikujiro


regia di Takeshi Kitano


(Kikujiro no natsu, 1999, 121', 16mm, sott.italiano) © Nippon Herald & Office Kitano


 


Commedia sentimentale molto apprezzata dai fans di Beat Takeshi che, abbandonati i panni del personaggio e regista di film yakuza, si trasforma in un premuroso compagno di viaggio di un bambino in cerca della madre. Protagonista della storia, insieme a Kitano, è Masao, un bambino di terza elementare che vive con la nonna dopo che la madre, appena nato, lo ha abbandonato per cercare lavoro altrove. Terminata la scuola, Masao sente il desiderio di conoscere la mamma e si mette in viaggio per Toyonashi dove la donna ha trovato occupazione. Per caso incontra Kikujiro, un uomo che vive di espedienti e che, dopo un po' di esitazione, lo affiancherà nella ricerca. Masao e Kikujiro affrontano diversi imprevisti che si riveleranno comunque utili a rafforzare un legame nato da un casuale incontro. Il viaggio diventa infatti occasione per intraprendere un percorso interiore e si trasformerà in una preziosa lezione di vita per entrambe.


 


Takeshi Kitano nasce a Tokyo nel 1947 ed esordisce come regista sul grande schermo nel 1989 con Violent Cop. Seguono numerosi altri film, spesso incentrati sull'universo yakuza, che ricevono crescenti consensi da parte del pubblico. Ne ricordiamo qui solo alcuni:  Sonatine (1993), Hana-bi (1997), Brother (2000), Dolls (2002).


 


 


info: Isabella Lapalorcia –  Istituto Giapponese di Cultura


Via A. Gramsci, 74 00197 Roma


lapalorcia@jfroma.it

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative