CINEMAZERO: a rischio Festival, rassegne e Mediateca

Preoccupa la finanziaria regionale del Friuli

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Se i tagli alla cultura, pari a quasi il 50%, previsti dalla finanziaria regionale del FVG venissero approvati, metterebbero a rischio tutte le attività culturali organizzate da Cinemazero che l’associazione offre al pubblico gratuitamente: tra queste i festival e le rassegne cinematografiche (Le voci dell’inchiesta, Visioni Sonore, FilmMakers al Chiostro, Cinema sotto le stelle), le attività della Mediateca Pordenone (con il servizio di prestito gratuito di dvd e le attività didattiche nelle scuole), gli incontri in sala con registi e attori e altre iniziative di diffusione della cultura cinematografica quali il concorso Scrivere di Cinema. Gli introiti di Cinemazero sono costituti per il 32% dai contributi provenienti dagli enti pubblici, di cui la maggior parte (il 25%) proviene da fondi regionali: una riduzione del 50% su questi fondi comporterebbe, per l’associazione, una perdita di 130.000 euro sul budget complessivo La Mediateca Pordenone di Cinemazero rappresenta inoltre, per il territorio, un irrinunciabile presidio culturale. I patrimoni della Mediateca sono infatti composti dall'archivio audiovisivi con oltre 12.000 titoli: 6.500 dvd, molti in edizioni da collezione, e 6.000 vhs, da una Biblioteca con oltre 9.000 volumi incentrati sulla produzione editoriale specializzata nei principali studi della storia e della critica cinematografica in lingua italiana, inglese e francese e costantemente aggiornata sulle più significative pubblicazioni riguardanti la “settima arte”, ed infine l'emeroteca con 55 riviste italiane ed estere specializzate nel cinema, nell'arte, nella musica, nelle tematiche ambientali e nell'inchiesta giornalistica. Cinemazero, unico cinema di Pordenone, offre al pubblico proiezioni presso l’Aula Magna Centro Studi per 358 giorni all’anno, con oltre 2600 spettacoli in un anno e una media di 7 spettacoli al giorno. Il pericolo è che il ridimensionamento delle attività culturali vada a incidere negativamente sull’affluenza del pubblico in sala, e di conseguenza anche sui livelli occupazionali. L’auspicio, pertanto, è che Cinemazero possa continuare nel suo impegno di diffusione della cultura cinematografica attraverso tutte le attività al momento sostenibili solo attraverso il fondamentale contributo degli enti pubblici. (G.A.)

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