"Codice Homer" di Marek Kanievska

L'opera di Marek Kanievska fagocita e digerisce in un baleno ogni possibile retorica sull'argomento, si diverte a collezionare figure e situazioni volutamente imbalsamate, per poi franarle in dirupi via via più scoscesi .

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Codice Homer (tratto dalla vera storia della spia inglese Kim Philby) è una delle opere più pazze dell'anno, forse senza volerlo. Da un lato infatti ricalca senza troppa convinzione lo schema abusatissimo dello spymovie, ma dall'altro inventa un poco un mèlo forsennato e nomade che maciulla nel giro di pochi minuti ogni falsa apparenza. E già perché dietro la facciata del racconto (scritto peraltro da Jim Piddock) si agita lo spettro convulso e apolide dello piazzamento, della distanza, della sideralità, tutto giocato sul corpo instabile di una Sharon Stone che da qualche tempo in qua pare cucirsi i film addosso. E allora lo spionaggio resiste fino ad un certo punto, così come lo slittamento vorticoso della narrazione, per dare vita ad un universo caotico e febbrile di corpi irrisolti e di scelte mai definitive. La Stone è la miccia che fa saltare in aria ogni costruzione, ogni attesa. Prima moglie fedele di un giornalista del New York Times, poi amante focosa e pazza di una affascinante spia (un sempre grande Rupert Everett) al servizio di chissà quale causa, poi lo smottamento e il giro del mondo in poche inquadrature, all'insegna di uno sposstamento contagioso e virale. Così l'opera di Marek Kanievska fagocita e digerisce in un baleno ogni possibile retorica sull'argomento, si diverte a collezionare figure e situazioni volutamente imbalsamate, per poi franarle in dirupi via via più scoscesi e allora l'on the road della protagonista comincia catturare altri mondi e altre cellule di vita (l'uscita dal matrimonio, dalla propria pelle, dal proprio passato), impazzando in scorribande vitali e passionali. C'e sempre un another country in giro per il mondo e per il cinema, basta saperlo cogliere e respirare, disfandosi di tracce di vita seriali e liberando lo sguardo da ogni restrizione. Codice Homer salta così agli occhi come una provocazione lampante, un bell'oggettino d'antiquariato con il coraggio di ridiscendere nel cinema di oggi, provando a raccontarlo attraverso una bella aderenza emotiva e uno spirito meravigliosamente fuori tempo massimo.

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Titolo originale: A Different Loyalty


Regia: Marek Kanievska


Interpreti: Rupert Everett, Sharon Stone, Jim Piddock, Mark Rendall, Tamara Hope


Produzione: Lions Gate Film Inc., Forum Films Inc, Samaha Productions, Fresh Media LTD, Movision


Distribuzione: DIA


Durata: 96'


Origine: Canada, Gran Bretagna, USA, 2004

 

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