"Codice: Swordfish" di Dominic Sena

Se è vero che in una ricerca palinsestuale i personaggi-matrice ormai contano poco, Travolta nel film di Sena mette una crepa nel meccanismo. Ci pensa lui ad autoparodizzarsi, attraversato da lampi umoristici.

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Rispetto a ciò che è stato detto in precedenza sul cinema d’azione hollywoodiano, “Codice: Swordfish” soffre di una sperequazione fra finezza e postmodernità rinsecchita. Come il prologo apparentemente decontestualizzante ed ellittico alla Tarantino (Gabriel intrattiene i buoni in caffetteria con riflessioni sulla spazzatura hollywoodiana e “Quel pomeriggio di un giorno da cani”). Ha quindi caratteri più distopici delle altre produzioni di Joel Silver. Dominic Sena infatti rispetto a “Fuori in 60 secondi”, taglia di meno alla moviola e filma sequenze più lunghe, facendo stavolta economia sui cambi di focale e controluce. Il plot regge così per un pò il colpo scavando soprattutto nelle psicosi terroristiche che attanagliano il “white trash”, la spazzatura bianca. Il tutto assimilabile a Gabriel, nome biblico per un rivoluzionario del crimine. E’ tautologicamente la genialità del Male nelle mani esperte di John Travolta. Questi lo ritiene “un buono che agisce da cattivo.” Sorprendeva effettivamente il fatto che qualcuno non avesse ancora parodiato il malefico doppio di “Face/Off” . Se è vero che in una ricerca palinsestuale i personaggi- matrice ormai contano poco, Travolta mette una crepa nel meccanismo. Ci pensa lui ad autoparodizzarsi, in quanto è attraversato da lampi umoristici. Non è questione di doti interpretative quanto piuttosto del ruolo attanziale. Minimo uno come Gabriel dovrebbe figurare nei files scottanti dell’FBI accanto a Bin Laden ed Eric R. Rudolph, con una taglia di almeno 5 milioni di dollari sulla testa. Non succederà. Gabriel è un intrattenitore mesmerico, un vero illusionista del crimine, un concertista della deflagrazione. Tant’è che cita a Hugh Jackman il mago Houdini. Incantando così anche noi, non solo quando tira in ballo il cinema scadente prodotto a Hollywood, ma per la fiducia sconfinata niutrita verso l’hacker esperto nella capacità riprovisiva della multimedialità.

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CODICE: SWORDFISH
Titolo originale: Swordfish
Regia: Dominic Sena
Sceneggiatura: Skip Woods
Fotografia: Paul Cameron
Montaggio: Stephen E. Rivkin
Musica: Paul Oakenfold, Christopher Young
Scenografia: Jeff Mann
Costumi: Ha Nguyen
Interpreti: John Travolta (Gabriel Shear), Craig Braun (dr. Michaels), Hugh Jackman (Stanley Jobson), Halle Berry (Ginger Knowles), Don Cheadle (agente A.D. Roberts), Vinnie Jones (Marco), Camryn Grimes (Holly Jobson), Sam Shepard (senatore Reisman), Rudolf Martin (Axel Torvalds), Astrid Veillon (ragazza banca Monte Carlo)
Produzione: Jonathan D. Krane, Joel Silver, Paul Winze per Jonathan Krane Groups/NPV Entertainment/Silver Pictures/Village Roadshow Productions/Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 99’
Origine: Usa, 2001

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