COLONNE SONORE – La nuova vita filmica della "Grazia" Deleddiana

Un recupero "sonoro" di un film perduto del muto italiano. Riguarda "La Grazia", pellicola basata su una novella del premio Nobel Grazia Deledda, ora restaurata in digitale con l'aggiunta di un accompagnamento musicale composto per l'occasione. Dove il classico si fonde con la tecnologia per restituire un'opera a suo modo nuova, inedita.

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Un progetto che ha portato nel sonoro un pezzo importante del cinema muto italiano. E' quello realizzato per il recupero del film "La Grazia" del 1929, diretto da Aldo De Benedetti (già famoso commediografo e autore del soggetto de "Gli uomini che mascalzoni", che lanciò Vittorio De Sica), e tratto da una novella del premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda. In occasione dell'ottantesimo anniversario del premio alla famosa scrittrice, il film è stato restaurato con il progetto "La Grazia ritrovata – dal muto al sonoro", realizzato dal quotidiano "L'Unione sarda" di Cagliari. Gli incaricati del restauro, Sergio Naitza e Susanna Puddu, hanno trovato l'unica copia del film, in pessime condizioni, alla Cineteca nazionale, e ne hanno tratto un dvd arricchito da quattro approfondimenti, accompagnato da musiche originali del compositore Romeo Scaccia. Ne è nato un film con una seconda vita, pronto per il pubblico contemporaneo, cui si sono rivolte le composizioni di Scaccia, con una colonna sonora per orchestra sinfonica, ensemble jazz e orchestra di launeddas (suonate dal gruppo Concordia a Launeddas), il tradizionale strumento a fiato sardo che per il suono ricorda la cornamusa scozzese. La versione rinnovata del film è stata presentata nei giorni scorsi al teatro Ambra Jovinelli di Roma, con la colonna sonora suonata dal vivo sul palco: buona la presenza di pubblico, con molti appartenenti alla folta comunità isolana della capitale. Il film, che il regista Alessandro Blasetti definì "il più bello del cinema muto italiano", è un melodramma a tinte forti, una storia di adulterio, gelosia, disperazione e riconciliazione, dove alla fine prevale il sentimento religioso dell'autrice, che aveva contribuito alla sceneggiatura e scritto anche un libretto d'opera basato sulla novella. Le composizioni di Scaccia, pianista che per una volta ha abbandonato le tentazioni "tecnologiche", affidandosi ad esse solo per rendere più incisiva la fantasia, hanno reso "La Grazia" – film perduto nel tempo – un'opera invece veramente fuori dal tempo, non più inquadrabile tout court come un prodotto tipico di fine anni '20. Questo accade grazie a un accompagnamento sonoro molto evocativo, con sottolineature delle launeddas nei momenti solenni, come quello in cui il protagonista Elias (Giorgio Bianchi, in seguito autore di film popolari di successo) si dispera, durante la messa, per il destino avverso che lo ha allontanato dalla sua amata Simona (la diva del muto Carmen Boni). Bellissima, sia musicalmente che dal punto di vista filmico, la serie di sequenze che si svolgono nella villa in stile futurista della seduttrice dallo sguardo maliardo (l'attrice polacca Ruth Weyher), in fortissimo contrasto con l'ambientazione "pastorale" del resto della pellicola.

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Cinque dischi per capire:


Dvd "La Grazia ritrovata – dal muto al sonoro" – Edizioni L'Unione Sarda


AA. VV. – "Is Launeddas" – Dischi del Sole


"Il Cantico delle pietre Sculture di Sciola ad Assisi"  – Libro con CD audio "Il cantico delle pietre" realizzato da Romeo Scaccia – CUEC Cooperativa Universitaria Editrice Cagliaritana


"Cuncordia  a Launeddas" – s/t                                


Cinema:Silent Film Music by J.S. Zamecnik – Soundtrack

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