Come è andato l’ottavo Ennesimo Film Festival

Ospiti fuori dalle righe in questa ottava edizione della manifestazione del cortometraggio. Dal mondo del design all’Antartide il cinema ci racconta il mondo e le sue complessità.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Nel cuore del distretto ceramico modenese e reggiano, il comune di Fiorano Modenese ha ospitato l’ottava edizione dell’Ennesimo Film Festival.
La manifestazione del cortometraggio, cresciuta notevolmente in un breve lasso di tempo, è il risultato di una frizzante collaborazione tra amanti delle arti, dal cinema al fumetto.
“Il lavoro sostanziale non sta nell’evento in sé ma nel creare una squadra in grado di mettere insieme un evento del genere”, hanno dichiarato gli organizzatori, Federico Ferrari e Mirco Marmiroli.
Giovani se non giovanissimi, tutti under 35, sono riusciti ad espandere questo progetto fino ad includere 6000 studenti delle scuole del territorio. Il progetto Ennesimo Academy permette così un’educazione al mondo delle immagini che riesce finalmente a comprendere i più piccoli, altrimenti esclusi dalla magia del cinematografo che, alle volte, sembra un artificio del passato, apprezzato solo dai privilegiati che non sono cresciuti con lo schermo in miniatura dello smartphone tra le mani. 6000 tra bambini e ragazzi a cui viene data l’opportunità di scoprire la settima arte. E’ la scienza occulta dell’inclusione.
Ed è proprio questa la parola chiave della kermesse, “inclusione”: scelta che si è sentita fortemente anche nella selezione ufficiale dei cortometraggi. Gli organizzatori hanno dichiarato di non aver seguito una specifica tematica ma di essersi tenuti liberi nella cernita delle piccole grandi opere. Eppure, un fil rouge c’è: una forte attenzione alle problematiche più urgenti di oggi. It’s Nice in Here, di Robert-Jonathan Koeyers, uno dei cortometraggi più belli proiettati al festival, racconta, con un uso originalissimo dell’animazione, gli orrori del razzismo e della violenza negli Stati Uniti. It’s Nice in Here (È bello qui dentro) si riferisce proprio alla percezione, soggettiva, dell’essere nero. L’animazione permette di mostrare fedelmente i due punti di vista: il trauma vissuto dalla piccola Imani amica della vittima (scene, non a caso, in quattro terzi), e le vicissitudini del poliziotto, colpevole dell’omicidio (dove il formato è invece in 16:9). A vincere il premio della giuria è stato Lost Kings di Brian Lawes, mentre il premio del pubblico è andato a Roy di Tom Berkeley, commedia dolceamara che affronta la solitudine di un vedovo in cerca di qualcuno con cui parlare. Premio del pubblico che per pochi voti non è andato a A Lien di Sam Cutler-Kreutz, dramma che si agita tra i corridoi dell’agenzia federale statunitense ICE inquadrando una famiglia che viene divisa.
Il cinema diventa pretesto per parlare del mondo. Per farlo bisogna trovare una chiave, o meglio, un buco della serratura, attraverso il quale spiare una frazione dell’universo.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

I Caesar Design Film Award, sezione dedicata al cortometraggio che si nutre del mondo del design, si focalizza su un aspetto che viene spesso sottovalutato: gli oggetti nel cinema, la scenografia messa sotto la lente d’ingrandimento. Tra particolarità del territorio e panorama internazionale, gli otto cortometraggi di questa sezione riuniscono mondi lontani: le immagini in movimento si prestano alla staticità dell’oggetto singolo riuscendo così ad inglobare intere realtà, con tutte le loro complessità, attraverso poche inquadrature. A vincere il premio della giuria è stato Jubilee Pools di Jim Stephenson, mentre In Between di Samir Karahoda è stato premiato dalla Menzione Wannabe Designers. Glimmer, di Ken Rischard, ospite al festival, ha vinto il premio del pubblico. Un viaggio in una delle tante fabbriche abbandonate nella Germania dell’Est dove una voce fuori campo accompagna lo spettatore nelle sale di lavoro dimenticate e vuote, narrando le ingiustizie con cui gli operai si sono dovuti confrontare. E vale la pena citare anche Trusses, di Jonathan Ortegat, lavoro che si è svolto nell’arco di tre anni dove seguiamo una carpiata, dalla sua estrazione alla sua nuova locazione in un edificio centrale nella città di Bruxelles. Musiche e inquadrature (rese con due droni) che creano una magia particolare; il viaggio di questo oggetto, invisibile nella costruzione finita, è la base su cui viene costruita una palestra pronta ad accogliere i più piccoli. Jimi Hendrix vs. Mr. Cattelan di Maurizio Dalla Palma, altro corto presentato in questa sezione, parla dei graffiti storici di Largo Murani, riuscendo a inquadrare una piccola comunità di Milano che lotta per salvare la sua storia e la sua identità.

Ospiti fuori dalle righe, come la dialoghista di Scorsese e Woody Allen, Elettra Caporello che ha raccontato il suo cammino nel turbolento mondo del cinema, iniziato quando le donne non erano ancora ben accette nel settore.
Uno degli incontri più originali della manifestazione, Focus Antartide ha creato un dialogo tra il cinema e la scienza. Un cuoco, un astrofisico e un informatico (e no, non siamo sul set di The Bing Bang Theory) hanno raccontato la loro esperienza condivisa in Antartide – un viaggio ai confini della realtà. I tre intrepidi avventurieri hanno passato un anno nella base Concordia dove, nell’arco del lunghissimo inverno che non vede la luce diretta del sole, hanno organizzato un festival del cinema. Ognuna delle basi ha girato dei cortometraggi sfruttando i pochi mezzi disponibili del territorio, sfidando le condizioni climatiche – le scene in esterno sono state girate a -80°. Piccole opere che, tra citazioni di Star Wars e delle pellicole di Sergio Leone, documentano la vita sulla base, lontano dalla civiltà. Testimoni di un mondo irraggiungibile, i tre ci hanno confidato l’importanza delle immagini in movimento: unico sfogo possibile su un territorio che ha un wi-fi di 1 megabyte.
In un momento storico in cui il quesito fondamentale sembra essere “Il cinema sopravviverà?” l’Ennesimo Film Festival dimostra in modo cristallino che la risposta non solo è sì ma che il cinema è la chiave per la sopravvivenza.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array