Come gocce d’acqua, di Stefano Chiantini
Ottime performance di Edoardo Pesce, Barbara Chichiarelli e soprattutto dell’esordiente Sara Silvestro. Ma il film risulta un melodramma riuscito a metà, a cui manca una scrittura solida

Jenny (Sara Silvestro) è una giovane promessa del nuoto. I suoi genitori, Alvaro (Edoardo Pesce) e Margherita (Barbara Chichiarelli) si sono separati quando era piccola. Da allora qualcosa si è spezzato tra Jenny e il padre, che la ragazza incolpa di aver lasciato la madre. Tutti gli sforzi di Alvaro di riconquistare il suo affetto non sembrano avere successo. Quando, però, quest’ultimo viene colto da un malore che lo costringe a cure e assistenza quotidiane, Jenny non riesce ad abbandonarlo a sé stesso e i due cercheranno di ricostruire il rapporto perduto.
Alla Festa del Cinema di Roma del 2024, dove è stato presentato in anteprima nella sezione Grand Public Come gocce d’acqua aveva un altro titolo: Supereroi che è nettamente (e volutamente) in contrasto con i suoi protagonisti che come spesso accade nei film di Stefano Chiantini (Il ritorno, Una madre) sono persone comuni. Di superumano, allora, c’è solo la forza di volontà e lo spirito di sacrificio che la vita – in questo caso quella di un’adolescente – richiede, e soprattutto c’è la capacità di amare e di prendersi cura l’uno dell’altro.
O meglio, ci dovrebbe essere, perché per quanto Come gocce d’acqua si sforzi di imbastire un melodramma convincente, ci riesce solo a metà. Chiantini sa come inquadrare i propri attori al meglio, gestire il ritmo e sfruttare il non detto, i silenzi, gli sguardi, aspetto fondamentale in film così intimi, non solo per la storia che raccontano ma anche per il numero di personaggi in gioco. Allo stesso tempo, dimostra di essere più un regista di attori che un regista di personaggi: se le performance sono sempre convincenti – ottimi Edoardo Pesce e Barbara Chichiarelli, ma soprattutto l’esordiente Sara Silvestro nei panni di Jenny, sui cui primi piani si regge gran parte del film – a mancare forse è proprio una scrittura solida che giustifichi e sostenga quelle stesse performance.
Al di là dei didascalismi (uno dei quali per fortuna schivato con il cambio di titolo), come l’utilizzo del nuoto per descrivere l’evoluzione psicologica di Jenny, di svolte di trama prevedibili come la rivelazione finale, o della mancanza di una vera e propria chiusura per i protagonisti, il vero problema di Come gocce d’acqua risiede infatti nella sceneggiatura: troppo esigente nei confronti della sua protagonista, a cui chiede di immolarsi senza nessuna buona ragione, troppo severo nei confronti del personaggio della Chichiarelli e troppo indulgente nei confronti di quello di Edoardo Pesce, che nonostante tutte le buone intenzioni commette forse il crimine peggiore che un genitore possa commettere: permettere alla figlia di rinunciare al proprio futuro.
Regia: Stefano Chiantini
Interpreti: Sara Silvestro, Edoardo Pesce, Barbara Chichiarelli, Giorgia Spinelli, Antonio Zavatteri, Alessandro Mauthe, Edoardo Giugliarelli, Gaia Ravina, Henri Augusto Valero Somoza, Elisa Billi, Havana Alfarano
Distribuzione: BIM
Durata: 97′
Origine: Italia, Francia 2024