Confusi e Felici, di Massimiliano Bruno


Rinnova con minori ambizioni il talento e l'amore di Max Bruno per una sana e gloriosa volgarità politicamente scorretta, che per la prima volta trova una controparte in alcune gag visive che paiono provenire dalla commediaccia più sgangherata del nostro passato. Marco Giallini  ne approfitta da vero fuoriclasse, fantasista assoluto a cui ci affezioniamo anche più che al protagonista Bisio

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L'elemento intimo e personale della sezione familiare-sentimentale di Viva l'Italia sembra oramai davvero un esperimento isolato nella filmografia dell'ultimo Max Bruno, che con Confusi e Felici sembra chiudere una trilogia che comprende l'esordio Nessuno mi può giudicare e il film di Rolando Ravello Tutti contro tutti, script centrale già dal titolo.
Tre storie di umanità varia e personaggi pittoreschi costretti a costituirsi in un gruppo, in modo che la scintilla comica possa nascere e dall'imprevedibilità delle interazioni, e dalle caratterizzazioni grottesche di ogni figura, vero e proprio punto di forza delle capacità brillanti di Bruno, che anche in questo caso regala ai suoi attori/amici ritornanti la possibilità di disegnare ruoli esilaranti e battute memorabili.
E il paradosso diventa allora quello che sia proprio l'aspetto, come dire, dolente e privato della vicenda, con la malattia irreversibile di Claudio Bisio e il suo amore appena sbocciato per la sempre luminosa Anna Foglietta, e le sue reiterate metafore scoperte e un po' troppo ingenue (l'insegna con la parola “vita” intermittente…), che finisce addirittura per indebolire l'impianto a sketch incrociati con assolo a rotazione, su cui è costruito lo script (a proposito di Calvino, apertamente citato nel copione, il cinema dell'autore potrebbe essere forse tutta una versione capitolina de La villeggiatura in panchina, una delle avventure di Marcovaldo).

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Ma Max Bruno ha tre fortune, che fondamentalmente lo portano verso la riuscita del film, nonostante le minori ambizioni in confronto ai precedenti exploit registici che mantenevano anche un intento seppur blando di satira sociale o politica.

La prima fortuna è il suo immenso talento e amore per una sana e gloriosa volgarità politicamente scorretta, che oggi come oggi è davvero impossibile ritrovare in qualunque altra grossa commedia corale per famiglia, per colpa della malaugurata attenzione a non dare mai fastidio ad alcuno. Anche in questo caso, come in tutti i suoi script, Bruno infila invece una serie di chiose meravigliosamente triviali, in bocca soprattutto a Rocco Papaleo o a Caterina Guzzanti, che per la prima volta trovano una controparte in alcune gag visive che paiono provenire dalla commediaccia più sgangherata del nostro passato, decisamente irresistibili (si veda il folle istante con Bruno imparruccato da vecchia madre nella bara…).

La seconda fortuna è il respiro larghissimo delle immagini di Alessandro Pesci, in grado di contenere tutti gli afflati del cinema di Massimiliano, da quello più etereo (la serenata-musical con Fabi-Silvestri-Gazzé) a quello più greve, e che qui “salva” anche sequenze particolarmente grossolane come ad esempio la scena durante l'esibizione della Notte della Taranta, e che per fortuna non sa che farsene dell'arredamento di design del loft di Claudio Bisio che invece rispetta le regole dell'ultimo dettato in fatto di case all'europea per personaggi di commedia, di cui già abbiamo scritto

E la terza è ovviamente Marco Giallini, il vero fuoriclasse della squadra, a cui Bruno lascia puntualmente lo spazio per le chiusure, gli stacchi, le sottolineature, fantasista assoluto e sopraffino che non a caso è l'unico a sviluppare una reale vicenda privata per il proprio personaggio, pusher di periferia con figlio in arrivo dalla bella cubana Mercedes (un altro degli espedienti narrativi preferiti da Bruno, lo scontro tra culture), e che finisce per essere la traiettoria sentimentale a cui più ci affezioniamo nel film, superando addirittura quella principale Bisio/Foglietta.


Regia: Massimiliano Bruno
Interpreti: Claudio Bisio, Marco Giallini, Anna Foglietta, Massimiliano Bruno, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Kelly Palacios, Gioele Dix, Rocco Papaleo
Origine: Italia, 2014
Distribuzione: 01 
Durata: 105'

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