Affermato fotografo e regista di videoclip (da ricordare le collaborazioni con U2, Johnny Cash, Depeche Mode, Nirvana, Metallica, Nick Cave, The Killers), Anton Corbijn esordisce sul grande schermo con un film ispirato al libro Touching From a Distance, racconto biografico di Deborah Curtis sulla vita del defunto marito e leader dei Joy Division Ian Curtis. Accantonato dal produttore per una decina di anni, il progetto ha più volte rischiato di non vedere la luce: Corbijn ne aveva infatti inizialmente rifiutato la direzione, temendo di vedersi affibbiata anche al cinema l’etichetta di “fotografo del rock”. Ma la voglia di intraprendere nuovi percorsi artistici ed il profondo legame con la band, “complice” del suo trasferimento in giovane età dall’Olanda all’Inghilterra, lo hanno spinto ad accettare l’incarico, girando quello che lui stesso ha definito più volte un “film personale”.