CONVEGNO "CINEMA E POLITICA" – Incontro con Giulietto Chiesa

L'intervento di Giulietto Chiesa, dal titolo Come la “Grande fabbrica dei sogni e della menzogna” ha contribuito a intaccare gravemente la democrazia, pone l’attenzione su un problema fondamentale delle società in cui le forme dell’audiovisivo si sono impossessate della gran parte dei canali della comunicazione, cioè quello dell’incapacità della maggioranza delle persone di leggere in maniera corretta le immagini in movimento che quotidianamente le passa sotto gli occhi. E in questo quadro il ruolo del critico assume nuovi e importanti significati. VIDEO

 

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L'intervento di Giulietto Chiesa, lucido e militante, pone l’attenzione su un problema fondamentale delle società in cui le forme dell’audiovisivo si sono impossessate della gran parte dei canali della comunicazione e dell’informazione. Essendo dei linguaggi, gli audiovisivi (cinema, televisione, internet) hanno anche delle modalità di lettura. Il problema esposto da Giulietto Chiesa è il seguente: la maggioranza delle persone non è in grado di leggere le immagini che vede e quindi riceve passivamente i messaggi che ad esse sono collegati. Quasi la totalità di questi messaggi è di tipo pubblicitario e di intrattenimento. Il risultato è quello di creare nelle persone uno stato di consumismo compulsivo e di farle diventare, in questo modo, parti integranti dei sistemi capitalistici. La tecnologia, dunque, invece di liberare l’uomo dalle sue gabbie sarebbe un ulteriore forma di controllo, essendo già in mano, secondo Chiesa, a chi detiene il potere.
Giovanni Sartori dice che l’essere umano contemporaneo è una variante antropologica prodotta dalle nuove tecnologie (e questo discorso andrebbe ampliato, cinematograficamente, con l’analisi di molti dei film di Cronenberg) e Chiesa continua affermando che questa variante antropologica tende all’analfabetizzazione, in quanto non è in grado di leggere le immagini (in movimento) e da queste viene influenzata solamente per finalità di consumo o di consenso politico.
Bisognerebbe allora svelare il vero significato delle immagini, laddove esse si discostino da valori etici, intellettuali, emotivi o artistici per trasformarsi solo in imperativi di consumo. Svelare questi inganni e farsi movimento nell’attimo stesso in cui le energie sembrano disperdersi. E finalmente riappropriarsi di quanto spetta ad ognuno di noi.

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IL VIDEO

 

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