CORSO SALANI, PER SEMPRE – Confini d'Europa. TALSI, mercoledì 18 aprile


In Talsi  viene tracciato il panorama esistenziale della cittadina di confine in Lettonia, abitata prevalentemente da donne dopo le enormi perdite subite durante la Seconda guerra mondiale. Salani è come se desse voce a più identità di un universo femminile attraverso il corpo della medium Liga che si cala nelle vite delle donne che incontra e poi si appropria delle loro vite nei monologhi davanti la macchina da presa. Per il ciclo CORSO SALANI, PER SEMPRE, mercoledì 18 aprile alle h 20.30 da Sentieri Selvaggi, via Carlo Botta 19 a Roma – INGRESSO GRATUITO. In apertura il cortometraggio de I casi della vita "Brindisi"

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Talsi, in Lettonia, è una piccola città di confine, così prossima alla Russia da essere quasi dimenticata, straniera persino agli abitanti della vicina capitale Riga. Il territorio lettone, in particolare la regione del Kurzeme, è luogo d’incontro tra etnie,lingue, religioni: la chiesa luterana convive con quella cattolica e con quella ortodossa, i diversi gruppi etnici coesistono serenamente. In particolare sono molto numerosi i Russi, insediatisi negli anni del comunismo, che pur dovendo rinunciare alla propria lingua convivono ormai pacificamente con i lettoni, dopo la conquista dell’indipendenza da La più ricca Danimarca, separata dal Mar Baltico, preme anch’essa silenziosa dal vicino fuori campo del capitalismo occidentale, acquisendo terre e ricchezze e condizionando l’economia locale. Per la sua particolare posizione, Talsi rappresenta un formidabile campione geografico e umano della Lettonia, un paese abitato prevalentemente da donne a causa delle enormi perdite umane della seconda guerra mondiale, quando molti lettoni furono uccisi e deportati durante l’occupazione russa e tedesca. Corso Salani non tenta un’analisi rigorosa o scientifica di questo confine, ma decide di rappresentarlo, o meglio di metterlo in scena, affidandosi ancora una volta a una guida femminile, la giovane attrice del Teatro nazionale Lettone Liga Vitina. Il racconto di una provincia diviene quindi storia corale di un universo femminile evocato per tramite di Liga, straordinaria medium che ci mette in comunicazione con le donne che incontra, calandosi nel loro personaggio, dialogando con esse o introiettando le loro vite per trasmetterle in aperti monologhi di fronte alla macchina da presa. Quelle delle donne di Talsi sono storie di abbandono e povertà, ma anche di ottimismo e desiderio di riscatto, di delusioni e speranze. Ma il film ci parla anche del potere taumaturgico del teatro (e del cinema), del nodo di silenzio che stringe la provincia del mondo e che, per mezzo di Liga, finalmente si scioglie in pianto.

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Le vite degli altri. Ancora un cinema di confini, di distanze quello di Corso Salani, di sguardi che oltrepassano le frontiere. Forse si tratta oggi di uno dei pochi cineasti nomadi, nelle traiettorie di un cinema (compresi anche i lungometraggi più conosciuti come Voci d’Europa e Occidente) che ha l’anima “herzoghiana” nella sua ricerca e nello suo sperimentalismo e che resta nel corso degli anni di rigorosa coerenza. ‘Confini d’Europa’ è il segno di un cinema che, a detta dello stesso Salani “intende tracciare un itinerario ideale attraverso quelle aree marginali che mostrano una segreta bellezza, una poetica intima…”. In Talsi, viene tracciato il panorama esistenziale della cittadina di confine in Lettonia, abitata prevalentemente da donne dopo le enormi perdite subite durante la Seconda guerra mondiale. Salani è come se desse voce a più identità di un universo femminile attraverso il corpo della medium Liga che si cala nelle vite delle donne che incontra e poi si appropria delle loro vite nei monologhi davanti la macchina da presa. Giunto al quarto episodio della serie “Confini d’Europa” (dopo Ceuta e Gibilterra, Rio De Onor e Imatra) e girato in Dvcam, Talsi già dall’inizio, mostra lo sguardo della donna verso il mare. Uno sguardo che ritorna nella parte finale, come ‘spazio da attraversare’ o ‘spazio di confine’. Si guarda quindi da lontano, ma poi si entra dentro il centro nevralgico del posto, attraverso le interviste/(re)incarnazioni di vari persone come l’attrice, la barista della sala giochi, la poliziotta, dove entra in gioco l’identità, il senso di appartenenza (la compresenza della lingua russa e lettone), il rapporto tra Talsi e Riga. La parola e il luogo diventano convergenti, come elementi inscindibili, di un cinema che ancora cerca nuovi luoghi per scoprire altro. (Simone Emiliani)

 

CORSO SALANI, PER SEMPRE
Confini d'Europa. Talsi (2007, 54') + I casi della vita. Brindisi (2010, 15')
Sentieri Selvaggi, via Carlo Botta 19 a Roma
mercoledì 18 aprile h 20.30 INGRESSO GRATUITO
tel 06.96049768
info@sentieriselvaggi.it

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