Cortina Express, di Eros Puglielli
Con uno sguardo al miglior cinema di Blake Edwards, lo strano oggetto che cinepanettone non è, pur essendolo appieno, fa centro. Complice l’inarrestabile duo di mattatori, formato da De Sica/Petrolo

È un oggetto strano Cortina Express di Eros Puglielli. Da un lato, la volontà è quella di allontanarsi il più possibile dalle innegabili radici cinematografiche e stilistiche proprie del cinepanettone Filmauro. Dall’altro invece, si ha la netta impressione che tutto torni, seppur limato a dovere, addolcito, perciò reso altro. Come direbbe qualcuno: “Delicatissimo”. Così tanto delicato però non è, poiché Puglielli come noto, nasce come autore di narrazioni grottesche – ce lo ricorda qualche anno più tardi Nevermind -, una stilistica che in Cortina Express si ripete più volte, producendo un interessante equilibrio di tono, che molto difficilmente ci saremmo aspettati da un titolo come questo.
In un intreccio risibilmente spionistico, che guarda al Blake Edwards di Hollywood Party e così ad un certo cinema firmato Jay Roach, Cortina Express presenta un’umanità fallita, che pur di restare a galla, compie le peggiori truffe economiche ed emotive, totalmente incurante delle conseguenze dell’atto e inevitabilmente dell’altro. Poiché cos’è che conta di più, se non sfangarla ancora e ancora, fino a che qualcuno non scoprirà l’inganno? Ecco dunque il caos delle missioni a perdere, poiché nessuna mai, questo è chiaro fin da subito, condurrà ad una reale vittoria. Elemento comune a ciascuna delle missioni, la senilità, che spesso si accompagna all’idiozia, quella più profonda, tragica ed esilarante.
Se inizialmente c’è un giovane nipote da salvare (Francesco Bruni), poiché prossimo a sposare l’erede di un’importante famiglia ormai ridotta sul lastrico, si aggiunge in seguito la truffa emotiva ed economica, a danno di un artista fallito, Dino Doni (Lillo Petrilo è inarrestabile). Padre assente e idiota che sembra uscito da un film dei Coen, convinto ormai d’aver raggiunto l’apice della sua carriera assumendo il controllo di una casa discografica di cui nessuno sembra sapere alcunché. Tutt’attorno, Lucio De Roberti (Christian De Sica), un anziano playboy con la truffa nel sangue, Patrizia (Isabella Ferrari), femme fatale che fu, affamata esclusivamente di denaro e mai di sentimenti e Alexei (Paolo Calabresi), temibile mafioso russo, con un’enorme passione per la produzione musicale di Dino Doni e le lame.
Il fallimento dell’umanità deflagra a Cortina, tra piste innevate, hotel a cinque stelle ed esclusivissimi nightclub. Lì dove i truffatori di Puglielli, possono continuamente annusarsi e riconoscersi tra loro. Affondando denti e sguardo nelle reciproche miserie, alla ricerca di quelle ormai pochissime zone di fragilità, che talvolta hanno a che fare con l’amore – quello di una figlia, ingenuo eppure inevitabile, nei confronti di un padre assente e bugiardo, o quello di un anziano playboy che è sempre fuggito, cieco di fronte all’unica scelta corretta della vita – e talvolta con la morte.
Si ride e molto. De Sica non ha perso lo smalto, nonostante la grande maschera buffa che è ormai e sempre di più Lillo Petrolo.
Regia: Eros Puglielli
Interpreti: Christian De Sica, Lillo Petrolo, Isabella Ferrari, Paolo Calabresi, Ernesto D’Argenio, Francesco Bruni, Beatrice Modica, Riccardo Maria Manera, Marco Marzocca, Veronica Logan, Agata Samperi
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 102′
Origine: Italia, 2024