"Credo che Desperate Housewives sia una riflessione accurata di quello che è oggi la condizione della donna nella nostra società" Intervista all'attrice Eva Longoria

Tra una soap e un drama, ironico al limite del sarcasmo e con una marcata vena dark, “Desperate Housewives” è la serie cult del momento. Telefilmmagazine ha intervistato una delle principali interpreti. Un'anticipazione dal numero di febbraio in uscita in edicola.

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a cura di Antonio Visca di Telefilmmagazine

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Delle quattro (o meglio cinque) Desperate, lei Gabrielle Solis è quella che più di ogni altra ha saputo conquistare l'immaginario del pubblico sia femminile che maschile. Se questi ultimi si limitano a desiderarla pur sperando, nel loro intimo di non trovarsi loro stessi nella condizione del marito Carlos, il sentimento delle seconde è più ambiguo ed articolato: riprovazione, invidia, comprensione. Tutto, insomma, fuorché, disinteresse. Ma lei, che gossip e pettegolezzi di ogni tipo descrivono come un'implacabile "mangiatrice di uomini"(farsi un giro in rete per crederci) guarda a questa situazione con molto disincanto ed ironia più che consapevole che dove finisce la fiction inizia la vita reale. O per meglio dire una volta tolta la maschera di Gabrielle quello che resta e solo e semplicemente Eva..



 


Eva, parlaci un po' di te, sappiamo che sei nata a Corpus Christi ma le tue origini di dove sono?


Sì sono nata a Corpus Christi ma la mia famiglia originariamente proveniva da Monterey in Messico. Dico originariamente perché ci siamo trasferiti qui in Texas da almeno otto generazioni quando ancora questo immenso stato apparteneva al Messico. Mettila così: non siamo noi ad avere attraversato la frontiera e la frontiera ad avere attraversato noi!


 


Ci sei mai stata a Monterey?


Ci sono stata quando ero una bambina quindi non ricordo molto. Ma ci tornerò molto presto e sarà un po' come essere a casa, anche perché là vivono ancora dei miei parenti alla lontana.


 


Ti ha mai preoccupato l'idea di interpretare lo stereotipo della messicana "caliente?" Hai mai temuto in questi mesi di venire imprigionata in uno stereotipo?


Francamente non ho mai avuto questo tipo di preoccupazione. Devo confessarti inoltre che non mi sono mai piaciuti gli stereotipi, specie quelli che hanno a che fare con gruppi etnici anche se trovo quello di femme fatale più piacevole di altri… Comunque credo che si guarda al personaggio di Gabrielle in maniera meno superficiale ci si può vedere una sorta di ribaltamento dei pregiudizi e dei luoghi comuni più diffusi. Considera che nello show io e mio marito siamo la sola famiglia latina ad abitare nell'abbiente Wisteria Lane, di più siamo anche la sola famiglia latina del primetime americano ad avere un giardiniere! In tutta onesta è piacevole, per una volta, avere un giardiniere piuttosto che recitare nei panni di un giardiniere come un latinos…


 


Che cosa, secondo te, ha portato al successo la serie? Grandi attrici, grandi sceneggiature o il fatto che sia venuto immediatamente dopo Sex and the City?


Mah, guarda ritengo che con Desperate Housewives siamo stati molto fortunati nel senso che tutto, ma veramente tutto, ha girato per il verso giusto. Purtroppo molte volte le cose non vanno in questa direzione basti pensare a quanti ottimi telefilm  non riescano ad avere una audience decente. Penso ad Ti presento i miei o a Scrubs che sono serie fantastiche eppure…


 


Proprio questo volevo chiederti a tuo giudizio che cosa ha Desperate che altre ottime serie attualmente in onda non hanno?


In primo luogo si tratta di un prodotto molto originale, una sorta di commedia con ampie pennellate di noir come non se ne vedevano da anni in tv. Si tratta di una serie che mette in crisi la tradizionale distinzione dei telefilm in commedie e drama, che per la stragrande maggior parte delle persone che lavorano in tv è una sorta di articolo di fede. Ma chi l'ha detto poi che devono esistere semplicemente due format? Solo perché i premi più prestigiosi hanno solo queste  due categorie? In secondo luogo il fatto che sia uscito in un momento in cui in America, come in molte altre parti del mondo, la gente era semplicemente stufa di non vedere altro in tv che reality show o polizieschi di varia specie e natura… C'era quindi un'ampia fetta di pubblico che cercava qualcosa di nuovo, di diverso, di stimolante e Desperate è tutto questo! Non lo dico per tirare acqua al mio mulino, ma ci vuole un certo impegno ed una certa predisposizione per seguire ed apprezzare fino in fondo una serie come la nostra. Il problema vero è che molti produttori, direttori di rete hanno un'opinione troppo bassa di quello che il pubblico vuole vedere e per questo, spesso, preferiscono puntare su prodotti di qualità discutibile purché in qualche modo consolidati piuttosto che rischiare su show più innovativi. Ma come spesso accade il rischio paga…


 


 


Quale è, a tuo giudizio, l'anima della serie?


Come sai Marc Cherry ha detto che la serie parla di donne che fanno tutto quello che non dovrebbero fare. Francamente non mi trovo del tutto d'accordo con Marc e credo che lo show parli o voglia parlare di mogli e più in generale di donne. Ecco, credo che Desperate Housewives sia una riflessione accurata di quello che è oggi la condizione della donna nella nostra società. Una riflessione ed una descrizione fatta senza moralismi ma anche senza complicità o ammiccamenti. Pensa al mio personaggio, Gabrielle e al messaggio che esce dalla serie che non è certo un elogio del tradimento coniugale anche perché non credo davvero che la massima aspirazione di una donna sia quella di avere quanti più amanti possibili… Tuttavia è innegabile che nel mondo reale esistono moltissimi casi simili a quello di Gabrielle per cui è necessario sapere che ci si potrebbe trovare, prima o poi, in quella situazione e se del caso saperne anche ridere.


 


 


Ti senti mai "disperate"?


Oh beh direi quasi ogni giorno, la mia vita è un tale casino… Ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni più o meno complicate in cui dobbiamo prendere una decisione che non sappiamo se sarà quella giusta… Non si deve trattare necessariamente di grandi questioni come quelle che ci sono nella serie perché quella è, non dimentichiamolo, pura fiction.


 


Il fatto che il mistero di Mary Alice sia stato chiarito non significa che non ci saranno più segreti a Wisteria Lane?


Assolutamente no, risolto uno ce ne sarà ben presto un altro su cui arrovellarsi, non temere…


 


Marc Cheery ti hai mai parlato di come si evolverà, nel lungo periodo, la serie?


Marc non ci dice niente perché sa bene che se lo facesse il giorno dopo mezzo mondo ne sarebbe al corrente… Ma è anche una fortuna per noi attrici perché il non sapere dove il tuo personaggio andrà a parare rende il tutto molto più intrigante! 


 


 


 


 


           


 


SU SENTIERI SELVAGGI


TELEFILM – "Disperate Housewives", un viaggio al femminile


 

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