Cùntami, di Giovanna Taviani

Un viaggio in una Sicilia orale e mitologica, in cui le storie diventano chiavi di lettura del presente.

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Sorge dal mare Cùntami, il nuovo film di Giovanna Taviani. Sorge come il canto di una sirena che porta con sé storie di una terra lontana ed esotica. Un’isola poco raccontata ma che getta le sue radici nella tradizione orale, nel ciclo carolingio e nel mito greco. Cuntami è una lettera d’amore ad una Sicilia antica e poco conosciuta.

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Un road movie atipico che, seguendo un bizzarro furgone carico di marionette, parte da Palermo, dal Teatro dei Pupi di Mimmo Cuticchio, per poi spostarsi in un’esplorazione della Sicilia non casuale, ma finalizzata a riscoprire luoghi che celano le storie, perdute, antiche o contemporanee: la fatiscente casa del due volte premio Nobel per la pace Danilo Dolce, la Partinico attanagliata dalla mafia, l’Etna, la baia di Enea, i mulini a vento di Trapani, che intrecciano la loro storia con quella di Cervantes e di Don Chisciotte.

Taviani adotta delle soluzioni stilistiche e di regia per raccontare la sua terra come molti altri film non sono riusciti a fare. Titoli in sovrimpressione, evidenti movimenti di macchina, riprese teatrali: la materia, trattata come in un film di finzione, permette di passare dal piano del racconto a quello reale, allo stesso modo in cui i cuntisti e i pupari contemporanei utilizzano il passato e la finzione per raccontare storie del presente.

Gli eroi delle canzoni cavalleresche si trovano così ad interagire con cavalieri contemporanei, permettendo a Don Chisciotte di incontrare Peppino Impastato, per affrontare il tema della mafia. Se è vero, infatti, che l’obiettivo di Taviani è quello di raccontare una Sicilia meno nota al grande pubblico, non mancano momenti in cui si affronta il “cancro” della mafia. Particolarmente intenso e coraggioso è il monologo tenuto da Vincenzo Pirrotta nella suggestiva cornice del palchetto della musica di Partinico, comune ad alta intensità mafiosa.

Il film è arricchito dalla performance dei suoi interpreti, attori teatrali, cuntori moderni che, sull’esempio di Mimmo Cuticchio, sono partiti dalla tradizione siciliana per la loro sperimentazione, alla ricerca di un teatro nuovo e di un nuovo modo per affrontare temi delicati ed importanti, permettendoci di capire il mondo di oggi grazie alle parole di Teocrito, Omero, Tasso o Cervantes.

 

Regia: Giovanna Taviani
Distribuzione: Cloud 9 Film
Durata: 70′
Origine: Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
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