“Cuori in Atlantide” di Scott Hicks

La scrittura di King si trasforma in semplice sbiadita illustrazione, forse gradevole a vedersi, ma che lascia il rimpianto negli occhi di un’occasione mancata.

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Un ragazzo che con la sua bicicletta rosso fuoco imbocca un viale d’autunno pedalando con pacata ma risoluta vitalità e un sorriso pieno di speranza anche se venato di malinconia, mentre una voce off, lontana nel tempo, di quel ragazzo ormai adulto richiude negli abissi della memoria il ricordo di un’estate, di un incontro, di una scorperta. Immersa nelle luci calde e avvolgenti del grande Piotr Sobocinski, direttore della fotografia kieslowskiano (“Film Rosso”) cui il film è dedicato, questa immagine pur così convenzionale da un tono di dolce e struggente rimpianto, concede al terzo lungometraggio dell’australiano Scott Hicks la possibilità di spiccare per un momento il volo sopra l’ovvietà e la piattezza con cui era stato condotto tutto il resto. La bellissima storia ispirata al primo dei racconti di Stephen King contenuti in “Cuori in Atlantide” poteva certo essere avvolta da una luce e da uno sguardo, più profondi, più personali, realmente capaci di scavare nei giovani e cuori di Bobby, Carol, Sully – quest’ultimo personaggio colpevolmente lasciato in ombra- e in quello gonfio e appesantito di Ted Brautigan custode dei desideri spaventosi e sublimi rimossi nella mente degli uomini. Invece la macchina da presa, come intimorita dal materiale tanto vibrante che deve filmare, rimane inerte sulla superficie degli occhi cristallini di Anthony Hopkins, senza annegarci dentro e provare a filmare il regno di Atlantide che purtroppo rimane sospeso e aereo nell’evocazione delle parole di Brautigan. Lo spirito di questi dovrebbe vibrare non solo tra i corpi pulsanti di vita e sensualità, spaesamento e dolore di chi lo abita, ma anche tra gli stessi Ted e Bobby, il vecchio che permette al ragazzino di guardare oltre il desolante panorama della sua veranda. La scrittura di King in questo caso non abbandona le pagine del romanzo per diventare pura visione di uno sguardo altro e rinascere sotto la forma di un sogno di luce, ma è semplice sbiadita illustrazione, forse gradevole a vedersi, ma che lascia il rimpianto negli occhi di un’occasione mancata.Titolo Originale: Hearts In Atlantis
Regia: Scott Hicks
Sceneggiatura: William Goldman
Fotografia: Piotr Sobocinski
Montaggio: Pip Karmel
Musica: Michael Danna
Scenografia: Mark Worthington
Costumi: Alexandria Forster,Julie Weiss
Interpreti: Anthony Hopkins (Ted Brautigan), Anton Yelchin (Bobby Garfield), David Morse (Robert Garfield), Mika Boorem (Carol Gerber/Molly), Hope Davis (Elizabeth Garfield), Will Rothhaar (Sully), Alan Tudyk (Monte Man), Adam Lefevre (Donald Biderman)
Produzione: Bruce Berman/Michael Flynn/Kerry Heysen
Distribuzione: Warner Bros Italia
Durata: 141’
Origine: Usa, 2001

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