Dal 2 aprile il tour in sala de Il Complottista di Valerio Ferrara
Una commedia nella periferia romana su un barbiere che dispensa teorie del complotto, elaborazione del corto dello stesso Ferrara presentato a Cannes nel 2022

Arriverà in sala il 2 aprile il primo lungometraggio di Valerio Ferrara Il complottista, commedia sul paranoico barbiere Antonio che tormenta clienti e vicini di negozio con tutte le teorie che legge online ogni giorno.
In famiglia e nel suo quartiere popolare a Roma, nessuno prende sul serio le sue visioni di lampioni che comunicano con il codice Morse; almeno finché la polizia non si presenta alla sua porta e lo arresta di fronte alla famiglia.
Con un passato da assistente alla regia di Marco Bellocchio per Marx può aspettare e La Conversione, Ferrara aveva esordito a Venezia 78 con il corto Notte romana, poi nel 2022 si è aggiudicato il premio al miglior corto per Il Barbiere complottista nella selezione ufficiale del Festival di Cannes.
Alla Croisette il giovane regista aveva presentato un piccolo racconto di periferia che ora assume i crismi di un lungometraggio ne Il complottista.
A produrlo sarà la Piper Film, che ha ragionato anche sul piano promozionale dell’esordio di Ferrara. Basti pensare alla pagina Instagram del lungometraggio, Il Complottista.xyf, che per settimane ha diffuso decine di notizie complottiste e ha raccolto più di 1 milione di visualizzazioni. Un micro-fenomeno virale che fa da specchio alle forme e i linguaggi del film.
Altro elemento di interesse è la strategia di distribuzione; tutt’altro che classica ma un vero e proprio tour ospitato da numerosi cinema in tutta Italia. È un film che cerca un contatto con il pubblico, sembrerebbe, anzitutto nella sua presentazione: recuperare il dialogo e il dibattito nell’epoca delle teorie e (fake)news senza contradditorio. È questo il proposito de Il Complottista di Valerio Ferrara.