Dal Québec con amore: Xavier Dolan. Il nuovo film Laurence Anyways

Dal Québec con amore: Xavier Dolan sul set del nuovo film Laurence Anyways
Si avvia a terminare il suo terzo lungometraggio l'enfant prodige Xavier Dolan: il giovanissimo regista/attore del Québec che a soli 17 anni ha scritto il suo esordio J'ai tué ma mère (uscito due anni dopo, nel 2009) seguito da Les amours imaginaires (2010). Entrambi presentati a Cannes

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 Dal Québec con amore: Xavier Dolan sul set del nuovo film Laurence Anyways
 

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Si avvia a terminare il suo terzo lungometraggio l'enfant prodige Xavier Dolan: il giovanissimo regista/attore del Québec che a soli 17 anni ha scritto il suo esordio J'ai tué ma mère (uscito due anni dopo, nel 2009) seguito da Les amours imaginaires (2010). Entrambi presentati a Cannes, rispettivamente nella sezione Quinzaine des Réalisateurs e Un Certain Regard.

 

J'ai tué ma mère [2009 Xavier Dolan]Il terzo film, progetto più ambizioso dei precedenti dal punto di vista economico e dunque cofinanziato dal basso su touscoprod.com, si chiama Laurence Anyways: protagonista Melvil Poupaud nei panni di Laurence Alia, trentenne insegnante e poeta, che vive un profondo cambiamento nella sua identità e decide di cambiare sesso, pur mantenendo la sua relazione con la compagna, l'assistente regista Fred Bellair (Suzanne Clément, l'insegnante dolce e amichevole di J’ai tué ma mère).

"Non è un film sulla transessualità, ma sulla complessità dei rapporti tra persone che si amano" dice Dolan. "Una costumista sul set del mio primo film mi ha raccontato la sua storia d'amore con un uomo che all'improvviso ha dichiarato di essere una donna e di amarla ancora. Ecco, mi interessava il caos, il mescolio di carte in una vicenda che ciascuno vive a modo suo, dal suo punto di vista".

 

Ambientato nel 1989, il film parte dalla rivelazione di Laurence, durante il suo trentesimo compleanno, e segue la sua relazione con Fred, che accetta di accompagnarlo lungo tutta la sua metamorfosi, e il ritorno al lavoro come docente di Laurence nel 1990: lo stigma sociale, il rifiuto della famiglia e l'incompatibilità all'interno della coppia metteranno a dura prova Laurence e Fred, decisi a salvare il loro amore.
 

Les amours imaginaires [2010 Xavier Dolan]Nel cast ci sono anche Monia Chokri, la Marie di Les amours imaginaires, vista anche in L'età barbarica di Arcand, nei panni della sorella di Fred; Sophie Faucher è sua madre; la veterana Nathalie Baye (Una relazione privata, Visage, Ne le dis à personne) nel ruolo di Julienne, madre di Laurence; Yves Jacques (Il declino dell'Impero americano e Le invasioni barbariche, Un secret) Karine Vanasse (Emporte-moi di Léa Pool, Polytechnique di Denis Villeneuve, Midnight in Paris) Anne Dorval, Catherine Bégin e Patricia Tulasne (Dolan l'ha conosciuta sul set di Martyrs, dove ambedue avevano una piccola parte, poi l'ha voluta in entrambi i suoi primi lungometraggi).

Inizialmente Laurence doveva essere  interpretato da Louis Garrel, poi ha rinunciato per motivi di salute ed è stato rapidamente sostituito da Poupaud. Garrel fa una simpatica comparsata alla fine di Les amours imaginaires, nel ruolo di un nuovo oggetto del desiderio…

Melvil PoupaudPoupaud è uno dei più interessanti attori francesi della sua generazione, con una carriera già eclatante, da L'amante a Un ragazzo, tre ragazze, da Genealogia di un crimine, Tre vite e una sola morte e Il tempo ritrovato di Raoul Ruiz a Il tempo che resta e Il Rifugio di François Ozon, da A Raiz do Coração di Paulo Rocha a Un homme perdu di Danielle Arbid e Racconto di Natale di Desplechin. Ultimamente, ha interpretato L'autre monde, Mistérios de Lisboa e As Linhas de Torres.

La seconda parte delle riprese di Laurence Anyways è iniziata a settembre a Montréal, oggi il film è in postproduzione. Dolan, che oggi ha e che per la prima volta si limita a restare dietro la macchina da presa, si occupa di tutto, intervenendo anche nella scelta dei costumi.
Il direttore della fotografia è Yves Bélanger, la produzione è affidata a Lyse Lafontaine di Lyla Films (in collaborazione con la francese MK2). La produttrice (guarda la video-intervista su touscoprod) vede nello sguardo di Dolan una miscela tra "amori impossibili, melodramma, tragedia greca, ma anche umorismo".

 

 

Dolan, figlio dell'attore e compositore Manuel Tadros, ha iniziato a recitare fin da piccolo con piccoli spot pubblicitari e particine. Ha fatto esperienza anche come dopiatore. Con il suo debutto si è aggiudicato il Premio Art Cinéma, il SACD e il Regards Jeunes, con il secondo film è arrivato vicinissimo a vincere un César. Entrambe le pellicole hanno fatto il giro dei festival internazionali conquistando sia la critica che il pubblico. Tra i suoi prossimi progetti, c'è una sceneggiatura per la tv canadese Radio Canada (che lo ha intervistato su Laurence Anyways, qui) una serie chiamata Des gens ordinaires, un "viaggio tra persone comuni che si trovano di fronte a una svolta" come sintetizza Dolan.

 

 

Monia Chokri, Xavier Dolan, Niels Schneider (les amours imaginaires)Stimato da molti colleghi più noti (tra cui Gus Van Sant) Xavier Dolan è autoironico, dotato di un innegabile talento, di un sense of humor irresistibile e di una visione originale. Lo sguardo di Dolan, incredibilmente maturo per la sua età (22 anni compiuti a marzo) riesce a esprimere la solitudine della giovinezza e insieme la sua capacità potenzialmente infinita di rigenerarsi e di sopravvivere alle sue minime o grandi ferite.

Dolan è capace di fondere cenni autobiografici con un continuo capovolgimento dei clichè legati all'omosessualità e giocando su citazioni e stravolgimenti di modelli cinematografici e non, colti (il triangolo di Jules e Jim diventa Francis e Marie che idealizzano il loro indifferente "angelo biondo"  interpretato da Niels Schneider – in Les Amour Imaginaires) ma anche mutuati dai momenti più banali ("i miei personaggi non sono come 'Will & Grace'. Ho fatto riferimento alle cose reali, a ciò che conosco"). Un cinema che promette insomma di restare in equilibrio tra le icone del passato ironicamente idolatrate e replicate (Francis che consegna soddisfatto alla parrucchiera una foto di James Dean) ma senza mai diventare scioccamente "glamour" e patinato – e la vita quotidiana del presente.
 

Xavier Dolan sul set di J'ai tué ma mère (2009)Tra i suoi film preferiti, come scopriamo dalla top ten pubblicata da Criterion, ci sono grandi classici (Giochi proibiti di René Clément, La bella e la bestia di Cocteau) pietre miliari (Sussurri e grida di Ingmar Bergman) gli amatissimi Godard e Truffaut (Pierrot le Fou e I 400 colpi) Malle (Au Revoir Les Enfants) e alcune soprese (The Cranes are Flying di Mikhail Kalatozov, amato anche per il suo impressionante virtuosismo tecnico, e Il fascino discreto della borghesia di Luis Buñuel) oltre a Gus Van Sant (Mala Noche).

"Van Sant è il mio eroe. Questo film è un concentrato di tutte le cose che amo di lui" dice il giovane regista. "Brillanti movimenti di macchina, amori muti e insoddisfatti, splendide scene in macchina. Una voce narrante dinamica e realistica, mai superflua o ridondante. Un film autentico, intimo, universale e senza tempo".

 

 

In una recente intervista LesInrocks gli ha chiesto come si vede tra 25 anni. "Faccio come la maggior parte di noi, immagino di riuscire a trovare il modo di rendere il mondo accettabile, a modo mio. Ma 25 anni, è un periodo troppo lungo: sarò morto molto prima" scherza Dolan, senza nemmeno un'ombra del "maledettismo" artificiale di certi giovani – e meno giovani – autori contemporanei.

 

 Xavier Dolan presenta Laurence Anyways

 

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