Dalla Sacher a Zeman: le "confessioni" di Nanni Moretti

Lunga intervista a tutto campo per "Te lo do io il cinema"

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nanni morettiLa trasmissione radiofonica Te lo do io il cinema ha intervistato a tutto campo l'autore per eccellenza del cinema italiano: Nanni Moretti. L'intervista della durata di circa 30 minuti andrà in onda in versione integrale sabato 14 luglio su Radio Centro Suono dalle ore 10 alle 12 (fm 101.5 Roma e Lazio e in streaming su Internet). 

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Si tratta di una chiaccherata a ruota libera, dove Nanni racconta aneddoti e curiosità svelando anche alcuni particolari curiosi sulla sua vita privata.

SACHER TORTE. “La Sacher Torte non è il mio dolce preferito. Amo più di tutti il profitterol, specie quello di una pasticceria di Monteverde dietro casa mia”

IL CINEMA. “Quest’anno il cinema italiano ha prodotto buoni esordi. Mi ha divertito molto “Scialla!” e mi ha colpito anche “Ciliegine” di Laura Morante, grande amica e attrice di molti miei film. L’ho trovata a suo agio nel doppio e delicato ruolo di attrice e regista, le ho fatto i complimenti più volte”.

GLI ESORDI. “Ricordo benissimo quando, anno 1976, esordivo con il mio primo lungometraggio “Io sono un autarchico”. Avevo 23 anni, lo avevo autoprodotto e autodistribuito, ogni sera portavo la copia in Super8 al Filmstudio, a Trastevere, assistevo alla proiezione e poi mi riprendevo il film e tornavo a casa. Una sera venne a vedere il film Michelangelo Antonioni, fu una grande emozione. Iniziò tutto da lì, mi ritengo fortunato…”.

LA ROMA. “Sono nato a Brunico ed è davvero una curiosa coincidenza che, da qualche anno, la Roma scelga quel posto per i ritiri precampionato. Che tifoso sono? Amo la Roma ma non il mondo del calcio. Mi piace la partita, tutto il resto no. Una volta allo stadio, per una gara di Coppa Uefa portai un vassoio di pasticcini mignon e li offri ai miei vicini di gradinata. Per me il calcio è questo, passione e condivisione di un’emozione. Il ritorno di Zeman? Una bellissima notizia. Per il gioco, lo spettacolo, per come valorizza i giocatori e, non ultimo, per il valore simbolico che rappresenta con le sue coraggiose battaglie”. (p.m.)

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