David di Donatello 2025: i documentari in gara
Sono stati annunciati oggi dalla direttrice Piera Detassis i titoli in gara per il Premio Cecilia Mangini al Miglior documentario, tra cui Amor e Il cassetto segreto

Sono state annunciate oggi dalla Direttrice artistica dell’Accademia del Cinema italiano Piera Detassis, i 15 titoli in gara che concorrono al premio per il David di Donatello – Cecilia Mangini 2025 come Miglior Film Documentario.
Tra i 153 titoli inizialmente proposti dalla commissione, composta da Marco Bertozzi, Maria Bonsanti, Carlotta Cristiani, Irene Dionisio, Alberto Fasulo, Ilaria Fraioli, Pinangelo Marino e Alessandro Zanon, sono stati selezionati numerosi omaggi e ritratti di spiccate personalità tra cui Liliana Segre, Antonietta De Lillo, Eleonora Duse. Su 15 documentari 9 sono diretti da registe che hanno improntato i loro lavori in chiave femminile. Tra queste ricordiamo Virginia Eleuteri Serpieri con Amor e Costanza Quatriglio per Il cassetto segreto, entrambe protagoniste della quarta edizione di DOCUSFERA, rassegna dedicata al documentario italiano organizzata da Sentieri Selvaggi.
Ecco i film selezionati per concorrere al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025 per il miglior documentario:
A Man Fell, di Giovanni C. Lorusso
Ambientato nel 1982 in Libano, la storia mette a fuoco la vita dell’undicenne Arafat e del suo amico Muhammad. I due bambini passano il tempo tra le rovine dell’edificio Gaza Hospital, ormai divenuto luogo simbolo della liberazione palestinese nonché rifugio dei palestinesi.
Amor, di Virginia Eleuteri Serpieri
“Molto tempo è passato dal giorno in cui si è suicidata nel fiume Tevere, ma sento che è ancora qui, nella mia città e che mi sta aspettando”. La regista ripercorre in auto le strade di Roma, la stessa città che le ha donato ricordi ma anche il dolore della perdita di sua madre Teresa.
Il cassetto segreto, di Costanza Quatriglio
Un viaggio alla scoperta dello scrittore e giornalista Giuseppe Quatriglio, attraverso un vasto materiale composto da bobine, fotografie e registrazioni sonore. Un percorso visivo che permette la ricostruzione di un esponente che ha dedicato la sua esistenza al racconto della Storia siciliana, in una epoca dove pullulavano artisti e intellettuali.
Duse – The greatest, di Sonia Bergamasco
La cineasta, animata da una profonda passione per il mistero che circonda Eleonora Duse, ci guida attraverso un affascinante viaggio fatto di testimonianze, materiali d’archivio e interviste.
Liliana, di Ruggero Gabbai
Grazie alle testimonianze dei figli e nipoti come Ferruccio De Bortoli, Fabio Fazio, Enrico Mentana, l’opera si pone come obiettivo quello di mettere in luce gli aspetti meno conosciuti della senatrice Liliana Segre.
Lirica Ucraina, di Francesca Mannocchi
Si parte dalle strade di Bucha, per poi ripercorrere la storia del paese attualmente al centro di dinamiche di conflitto.
L’occhio della gallina, di Antonietta De Lillo
Un autoritratto per parlare della regista che è stata messa ai margini dall’industria cinematografica, a causa di un contenzioso giudiziario. Un ostacolo che le nega la possibilità di garantirsi il successo e di farsi conoscere a un pubblico più vasto le sue opere.
Gli ultimi giorni di Berlinguer, di Samuele Rossi
Un documentario che costruisce il ritratto di una Italia sconvolta dalla morte di Enrico Berlinguer. Il politico italiano morto improvvisamente a Padova nel 1984, per un malore durante un comizio.
Quir, di Nicola Bellucci
La storia racconta di Gino e Massimo, una coppia queer di 50 anni che sfida la città palermitana decidendo di aprire un negozio di pelletteria. Negli anni il luogo è divenuto un punto di riferimento e d’incontro della comunità LGBTQI.
Real, di Adele Tulli
Il regista mostra un mondo dove l’accelerazione degli strumenti digitali porta a inevitabili cambiamenti.
Tempo d’attesa, di Claudia Brignone
Ambientato nel Bosco di Capodimonte a Napoli, dove un gruppo di donne incinte si riunisce insieme a una ostetrica per chiudersi in cerchio e ascoltare il loro corpo. Uno sguardo femminile che segue i momenti collettivi delle donne risaltando la necessità di aiutarsi a vicenda.
The Flats, di Alessandra Celesia
Ambientato a Belfast, in un appartamento posizionato all’interno di un quartiere religioso dove il protagonista Joe fa i conti con i suoi vecchi traumi del passato segnati dal conflitto nordirlandese, risalenti agli anni ’80.
The Strong Man Of Bureng, di Mauro Bucci
Essa è un ex soldato delle Nazioni Unite fuggito dal Gambia per arrivare in Europa. Ma il suo ritorno è destinato ad essere ostacolato a causa del coronavirus, portando l’uomo in un limbo di disperazione e crisi.
Tineret, di Nicolò Ballante
Un ragazzo moldavo vive nella periferia di Roma. Passa le giornate tra corse d’auto, lavoro di stalliere e serate con amici. Ma il suo sogno è quello di diventare un artista musicale, ma i problemi economici lo spingono in un’altra strada.
Valentina e i muostri, di Francesca Scalisi
I due protagonisti sono Valentina e il padre. La ragazza sferruzza le rose, mentre il padre si occupa di piante che non producono frutti in un villaggio sfigurato dai “Muostri”. Antenne militari americane.