David di Donatello 70. Trionfa Vermiglio, Sorrentino a mani vuote
Pupi Avati lo ha definito un evento opulento, Maura Delpero rivendica l’importanza del cinema del reale nel suo discorso di ringraziamento, che ha aperto alle periferie geografiche ed economie diverse

Forse la 70ª edizione dei David di Donatello, in un magniloquente Teatro 5, poteva concludersi con quel “Perché non sei andata via?” rivolto alla senatrice Borgonzoni da un gigante Pupi Avati, affaticato seppur mai stanco di avere le mani in pasta in questo artigianato che è il cinema.
D’altronde, dopo quasi 60 anni di carriera e 55 film, con la sicumera di un veterano, si può permettere anche di bacchettare il sottosegretario ai Beni Culturali, perché “Cinema Revolution è carino – dice Avati sull’iniziativa del cinema a 3,50 euro – ma serve qualcosa di più, cara Lucia Borgonzoni“. Un qualcosa che forse ancora sfugge alla cerimonia diretta da Piera Detassis, che è lucente, festosa, dal gusto indiscusso con quel red carpet che inizia dalla Roma Antica di Cinecittà, ma non assomiglia in nulla al cinema italiano, come dice il regista di Bologna.
“Qui c’è l’opulenza, mentre nel cinema italiano ci sono piccole società indipendenti che fanno una fatica pazzesca“.
Le parole di Avati risuonano così forte in quel teatro 5 del maestro Fellini da far passare in sordina anche il suo premio alla Carriera. Ma se l’allestimento è opulento quindi bugiardo, i premio dei David 70 sembrano raccontare altro.
A cominciare dai vincitori, con Vermiglio di Maura Delpero che si aggiudica il Miglior film e altri altri sei David, tra cui la Miglior sceneggiatura originale, la Migliore fotografia, il Miglior produttore, premio al suono, al casting e la Migliore regia, che, per la prima volta nella storia, a vincerlo è una donna. Ci aveva visto lungo Isabelle Huppert, quando già a Venezia 81 aveva consegnato il Leone d’Argento a Delpero, dandole i meriti “di portare la poesia in immagini senza sdolcinatezze“.
Vermiglio è il terzo film della regista di Bolzano candidato ai David, dopo Maternal nel 2022 e Nadea e Sveta nel 2013. “Sembra come la prima volta – confessa – anche se allora non mi hanno invitata perché era un documentario. Al tempo abbiamo scritto una lettera dicendo che il cinema del reale non era un cinema minore, ma solo un altro modo di raccontare. È importante perché ha aperto alle periferie geografiche ed economie diverse. Senza il documentario non sarei qui oggi“.
È una rivendicazione di legittimità quella che ingaggia il cinema del reale ancora oggi; spesso tralasciato, snobbato dalla distribuzione eppure, diceva Pasinetti “chi ha il senso del documentario possiede il senso del cinema“. A tal proposito, il premio Cecilia Mangini se lo è aggiudicato Francesca Mannocchi con il reportage di guerra Lirica Ucraina.
Non mancano però i vinti e gli scontenti in questa 70ª edizione dei David di Donatello. Su tutti Parthenope di Paolo Sorrentino, per cui il grande successo di sala (secondo film più visto nel 2024 dopo Il ragazzo dai pantaloni rosa) e le 15 candidature potevano lasciar presagire a un’incetta di premi stile Garrone con Io Capitano. Eppure, con suo il mélo sulla figlia del mare e di Napoli Sorrentino torna a casa a mani vuote.
D’altronde, “the winners take it all” cantano gli ABBA. E a prendersi tutto ieri sera è stata Margherita Vicario, compositrice e regista del suo Gloria! che ha vinto il David al Miglior Regista esordiente, la Miglior Canzone Originale e Miglior composizione. È finalmente la cerimonia dei discorsi sfrontatamente sacrosanti, sulla guerra, la cultura, la donna.
“Il premio del Miglior compositore viene assegnato dal 1975, l’ho letto su Wikipedia – nota Vicario – da allora, solo pochissime donne l’hanno vinto. Non fatene una questione ideologica ma statistica e così stiamo tutti più sereni”, ha concluso la regista, tra i simboli di quest’edizione che, forse, trasuda spiragli di modernità.
Di seguito tutti i vincitori.
MIGLIOR FILM
Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre.
Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini.
L’arte della gioia di Valeria Golino.
Parthenope di Paolo Sorrentino.
Vermiglio di Maura Delpero – Vincitore
MIGLIOR REGIA
Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre
Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini
L’arte della gioia di Valeria Golino
Vermiglio di Maura Delpero – Vincitore
MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA
Ciao Bambino di Edoardo Pistone
Gloria! di Margherita Vicario – Vincitore
I bambini di Gaza di Loris Lai
Io e il Secco di Gianluca Santoni
Zamora di Neri Marcorè
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Berlinguer – la grande ambizione di Andrea Segre, Marco Pettenello
El Paraiso di Enrico Maria Artale
Gloria! di Margherita Vicario, Anita Rivaroli
Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini
Parthenope di Paolo Sorrentino
Vermiglio Maura Delpero – Vincitore
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Campo di battaglia di Gianni Amelio, AlbertoTaraglio
Familia di Francesco Costabile, Vittorio Moroni, Adriano Chiarelli
Il ragazzo dai pantaloni rosa di Roberto Proia
L’arte della gioia di Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo – Vincitore
Napoli – New York di Gabriele Salvatores
MIGLIOR PRODUTTORE
Berlinguer – la grande ambizione: Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film, Francesco Bonsembiante per Jolefilm, con Rai Cinema, in collaborazione con Joseph Rouschop per Tarantula, Martichka Bozhilova per Agitprop
Ciao bambino: Gaetano di Vaio e Giovanna Crispino per Bronx Film, Alessandro Elia e Walter De Majo per Anemone Film, Andrea Leone e Antonella Di Martino per Mosaicon Film, Santo Versace e Gianluca Curti per Minerva Pictures.
Gloria!: Valeria Jamonte, Manuela Melissano, Carlo Crestodina per Tempesta, con Rai Cinema, in collaborazione con Katrin Renz e Tellfilm.
Vermiglio: Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades (co-produzione con la Francia) Versus (co-produzione con il Belgio) – Vincitore
Vittoria: Nanni Moretti, Lorenzo Cioffi, Giorgio Giampà, in collaborazione con Alessandra Stefani
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Familia: Barbara Ronchi
Il tempo che ci vuole: Romana Maggiora Vergano
L’arte della gioia: Tecla Insolia – Vincitrice
Parthenope: Celeste Dalla Porta
Vermiglio: Martina Scrinzi
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Berlinguer – la grande ambizione: Elio Germano – Vincitore
Familia: Francesco Gheghi
Il tempo che ci vuole: Fabrizio Gifuni
Parthenope: Silvio Orlando
Vermiglio: Tommaso Ragno
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Diamanti: Geppi Cucciari
Familia: Tecla Insolia
L’arte della gioia: Valeria Bruni Tedeschi – Vincitrice
L’arte della gioia: Jasmine Trinca
Parthenope: Luisa Ranieri
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Berlinguer – la grande ambizione: Roberto Citran
Familia: Francesco Di Leva – Vincitore
L’arte della gioia: Guido Caprino
Napoli- New York: Pierfrancesco Favino
Parthenope: Peppe Lanzetta
MIGLIOR CASTING
Berlinguer – la grande ambizione: Stefania De Santis
Familia: Anna Pennella
Gloria!: Massimo Appollloni
L’arte della gioia: Francesco Vedovati, Anna Maria Sambucco, Massimo Appolloni
Vermiglio: Stefano Rodà, Maurilio Mangano – Vincitore
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Capo di battaglia: Luan Amelio Ujkaj
Dostoevskij: Matteo Cocco
Hey Joe: Daniele Ciprì
L’arte della gioia: Fabio Cianchetti
Parthenope: Daria D’Antonio
Vermiglio: Mikhail Krichman – Vincitore
MIGLIOR COMPOSITORE
Berlinguer – la grande ambizione: Iosonouncane
Confidenza: Thom Yorke
Gloria!: Margherita vicario – Vincitrice
Iddu: Colapesce
Il treno dei bambini: Nicola Piovani
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Knife Edge – da Confidenza
Diamanti – da Diamanti
Atoms – da Familia
Aria!- da Gloria! – Vincitore
MIGLIOR TRUCCO
Maurizio Fazzini – L’arte della gioia
Frédérique Foglia – Vermiglio
Paola Gattabrusi, Lorenzo Tamburini – Parthenope
Sara Morlando, Rossella Sicignano, Leonardo Cruciano, Viola Moneta – Berlinguer. La grande ambizione
Alessandro Vita, Valentina Visintin – Le déluge – Vincitore
MIGLIORI COSTUMI
Maria Rita Barbera – L’arte della gioia
Massimo Cantini Parrini – Le déluge – Vincitore
Andrea Cavalletto – Vermiglio
Mary Montalto – Gloria!
Carlo Poggioli – Parthenope
MIGLIOR SCENOGRAFIA
Berlinguer – la grande ambizione: Scenografia di Alessandro Vannucci, Arredamento di Laura Casalini
L’arte della gioia: Scenografia di Luca Merlini e Arredamento di Giulietta Rimoldi
Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta: Scenografia di Tonino Zera e Arredamento di Maria Grazia Schirippa, Carlotta Desmann – Vincitori
Parthenope: Scenografia di carmine Guarino e Arredamento di Iole Autero
Vermiglio: Scenografia di Pirra, Vito Giuseppe Zito e Arredamento di Sara Pergher
MIGLIOR MONTAGGIO
Berlinguer – la grande ambizione: Jacopo Quadri – Vincitore
Dostoevskij: Walter Fasano
L’arte della gioia: Giorgio Franchini
Parthenope: Cristiano Travaglio
Vermiglio: Luca Mattei
MIGLIOR ACCONCIATURA
Tiziana Argiolas – Vermiglio
Desiree Corridoni – Berlinguer. La grande ambizione
Marta Iacoponi, Carla Idnonai – Gloria!
Marco Perna – Parthenope
Aldo Signoretti, Domingo Santoro – Le déluge – Vincitore
MIGLIOR SUONO
Emanuele Cecere, Silvia Moraes, Mirko Perri, Michele Mazzucco – Parthenope
Emanuele Cicconi, Alessandro Feletti, Alessandro Giacco, Marco Falloni – Campo di battaglia
Dana Farzanehpour, Hervé Guyader, Emmanuel De Boissieu – Vermiglio – Vincitore
Xavier Lavorel, Daniela Bassani, François Wolf, Maxence Ciekawy – Gloria!
Alessandro Palmerini, Marc Bastien, Vincent Grégorio, Franco Piscopo – Berlinguer. La grande ambizione
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Tristan Lilien, Michel Denis – Berlinguer. La grande ambizione
Rodolfo Migliari, Lena Di Gennaro – Parthenope
Francesco Niolu, Rodolfo Migliari – L’arte della gioia
Victor Perez – Napoli-New York – Vincitore
Fabio Tomassetti, Daniele Tomassetti – Limonov
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Duse – The Greatest di Sonia Bergamasco
Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio
L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo
Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi – Vincitore
Prima della fine – gli ultimi giorni di Berlinguer di Samuele Rossi
MIGLIOR COSTUMI
Gloria!: Mary Montalto
L’arte della gioia: Maria Rita Barbera
Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta: Massimo Cantini Parrini – Vincitore
Parthenope: Carlo Poggioli
Vermiglio: Andrea Cavalletto
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
La confessione – Nicola Sorcinelli
Domenica sera – Matteo Tortone – Vincitore
The Eggregores’ Theory – Andrea Gatapolus
Majoneze – Giulia Grandinetti
La ragazza di Praga – Andree Lucini
DAVID GIOVANI
Familia
Il ragazzo dai pantaloni rosa
Il tempo che ci vuole
Napoli-New York – Vincitore
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Anora: di Sean Baker, Universal Pictures International Italy – Vincitore
Conclave: di Edward Berger, Eagle Pictures
Giurato n.2 – Juror #2 : di Clint Eastwood, Warner Bros. Pictures
La zona d’interesse: di Jonathan Glazer, I Wonder Pictures
Perfect Days: di Wim Wenders, Lucky Red