Decreti Attuativi della nuova legge cinema: c’è preoccupazione

Sono state rese note le prime bozze della nuova legge cinema che hanno destato molta preoccupazione per gli addetti ai lavori che richiedono presto un confronto

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Dopo numerosi annunci, sono state finalmente rivelate le prime bozze di alcuni dei decreti attuativi DDL Franceschini della nuova legge cinema. Un’assemblea straordinaria, che ha riunito il nuovo fronte unitario del cinema e dell’audiovisivo italiano ed i rappresentanti di tutte le sigle degli autori (ANAC, 100 Autori e WGI), le sigle della produzione e distribuzione indipendente (AGPCI e CNA PMI) e le sigle di critici e festival (SNCCI e AFIC), ha vagliato i nuovi testi e ne ha sottolineato alcune incongruenze preoccupanti rispetto agli interessi del settore. Le definizioni di “Produttore Indipendente”, “Distributore Indipendente” di “cortometraggio” e “Film Difficile”, fondamentali per una legge, sono resi in maniera molto superficiale e nel mancato rispetto di quelli che sono gli standard europei. Per esempio le bozze presentate ignorano l’aspetto essenziale per qualificare l’indipendenza del produttore cinematografico, vale a dire la titolarità di almeno il 30% dei diritti, oppure, per quanto riguarda il cortometraggio, vengono richiesti dei requisiti del tutto inattuali. Per quest’ultimo formato, infatti, è stata adottata una clausola distributiva di almeno 15 copie, impensabile per il nostro mercato reale, che ne ridurrebbe drasticamente la produzione. Cosa fondamentale, inoltre, riscontrata dall’assemblea è che il provvedimento determinerà la contrazione del numero d’imprese che nei prossimi anni potranno operare nel settore dell’audiovisivo in quanto l’assegnazione dei fondi riguarderà al massimo a una decina di aziende.

E’ stato dunque richiesto un incontro urgente con il Ministro Dario Franceschini insieme con il Direttore Generale Nicola Borrelli per discutere della possibilità di avvicinare la legge a quelle previste negli statuti degli altri paesi europei. I rappresentanti dell’assemblea si sono riservati la possibilità di adottare tutte le opportune iniziative presso le istituzioni competenti sia in sede nazionale che europea, prima fra tutte l’Antitrust, nel caso le loro richieste non venissero prese in considerazione.


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