#Cannes68 – Denis Villeneuve: in Sicario la guerra di confine tra Messico e Stati Uniti

Il regista canadese ha presentato questa mattina il film insieme ai protagonisti Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio Del Toro e il direttore della fotografia Roger Deakins

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Proiezione sold out e incontro affollatissimo. Il cineasta canadese Denis Villeneuve, torna al festival di Cannes dopo 17 anni. Qui aveva presentato Cosmos alla Quinzaine nel 1997 e August 32nd On Earth l’anno successivo a Un certain regard. E stavolta approda per la prima volta in concorso con Sicario in cui una giovane agente idealista del FBI deve catturare un boss della droga nella frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti che è una sorta di ‘no man’s land. Assieme al regista ci sono i protagonisti Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio Del Toro (che proprio qui a Cannes ha vinto nel 1998 il Premio come miglior attore per il dittico di Che di Steven Soderbergh) e il direttore della fotografia Roger Deakins, alla seconda collaborazione col cineasta dopo Prisoners.

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“Viviamo in un’epoca piena di zone grigie – incalza subito Villeneuve – e un film come Sicario deve porre domande piuttosto che fornire risposte”. Poi aggiunge: “L’idea del film è nata dopo Prisoners. Mi sono subito innamorato della sceneggiatura di Taylor Sheridan quando l’ho letta perché è anomala per questo genere di film per il fatto che la protagonista è una donna. Ho così subito realizzato che questo sarebbe stato il mio prossimo lavoro”. E a questo proposito interviene Emily Blunt: “Ho interpretato un personaggio femminile duro? Solo perché ha una pistola. In realtà Kate è molto vulnerabile ed è per questo che non ho voluta renderla ancora più mascolina”.

sicarioJosh Brolin inizialmente non voleva far parte della squadra: “Si, avevo detto no. Poi ho conosciuto Roger Deakins ed Emily Blunt e mi hanno convinto dicendomi che se avessi rifiutato la parte avrei fatto una sciocchezza”. Benicio Del Toro invece è stato subito convinto da Villeneuve: “Mi ha contagiato il suo entusiasmo e ho capito che Sicario sarebbe stato un film che cercava la verità”.

C’è una scena significativa nel finale quando Benicio Del Toro e la Blunt sono faccia a faccia. Lui vuole costringerla a firmare un documento secondo il quale l’operazione è stata fatta seguendo le regole. Lei si rifiuta e si ritrova una pistola alla gola: “In quella scena – dice l’attore – ci siamo seduti attorno a un tavolo e il nostro primo scopo era quello di fare colpo su Deakins (ride). Qui ho dato davvero tutto me stesso. Io sono aggressivo. Emily è sulla difensiva. E fare la sua parte, in questo contesto, è più difficile. Perciò è lei che domina queso momento”. Emily Blunt aggiunge: “Questa scena è cambiata rispetto quello che era scritto nella sceneggiatura. Lì ho pensato che in questo particolare volevo piangere in modo da dissolvere lo stoicismo che caratterizza il mio personaggio”. Il cambiamento rispetto allo script originale viene confermato anche da Villeneuve: “Si, ciò che c’era non bastava e alllora questa scena ha rappresentato un ottimo momento di creatività”.

Sul tema affrontato da Sicario si è soffermato di nuovo Brolin: “Conoscevo già l’argomento. Ci sono molti innocenti che muoiono a causa dei cartelli della droga”. Villeneuve ha poi puntualizzato: “La frontiera mi interessa perché la violenza è onnipresente e il governo americano ne è responsabile. Perché questa violenza è coperta da un silenzio che è ancora più terribile”. Chiude Del Toro: “Ho fatto diversi film su questo argomento. E Denis dice qualcosa di nuovo sulla questione e lo fa attraverso il mio personaggio. E ha coraggio di prendere dei rischi. Lui con me è un po’ come Huckleberry Finn con Tom Sawyer”.

Roger Deakins parla infine dei modelli che lo hanno ispirato: “Abbiamo guardato alcuni film d’azione proprio per vedere che cosa non bisognava fare. Ho pensato invece a Jean-Pierre Melville che per me è come un eroe. E l’azione viene filmata solo con una macchina da presa”.

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