Denis Villeneuve omaggia David Lynch riunendo i due Paul Atreides
Il regista della trilogia di Dune omaggia il predecessore in un progetto per W Magazine. Timothée Chalamet incontra Kyle MacLachlan in un set fotografato da Grei Fraiser: il Multiverso della Spezia

In un recente progetto per W Magazine, straordinario per suggestioni ed implicazioni cinefile, Denis Villeneuve ha riunito Timothée Chalamet e Kyle MacLachlan (Paul Atreides nel Dune di Lynch) per una piccola storia fotografata da Greig Fraser. Il regista della trilogia di Dune ha quindi fatto incontrare il suo Paul Atreides con il predecessore, in momenti immortalati dal direttore alla fotografia storico di Villeneuve. Immagini straordinarie sulle quali è stata costruita una storia che unisce cinema e sogni.
La storia parla di doppi ed è molto semplice: un cameriere, interpretato da Chalamet, incontra il suo gemello spirituale, con il volto di MacLachlan. Come afferma il regista stesso, “Mi piace l’idea di un giovane barista che offre un drink al suo doppio”. Avvenuto l’incontro, il protagonista si trasforma vestendo in un completo nero e divenendo solo un ragazzo che balla da solo in una stanza rossa, adiacente al ristorante. L’ultima ambientazione, con un nuovo look, vuole ricreare una stazione ferroviaria. E poi, dopo un attimo di immersione, ripresentare il divo cinematografico che Timothée Chalamet è.
Denis Villeneuve fin dall’inizio aveva voluto omaggiare David Lynch, suo grande precursore: infatti, entrambi hanno adattato Dune, il capolavoro fantascientifico di Frank Herbert. Il tema del doppio doveva avere Lynch come protagonista, incarnando il doppelganger a cui Chalamet offre da bere. Purtroppo, Lynch è morto prima che Villeneuve potesse chiederglielo, ed è qui entra in gioco Kyle MacLachlan: l’attore feticcio dell’autore di Velluto blu, pettinato come il regista, viene allora chiamato a prenderne il posto nel progetto.
Sul set del progetto, il cinema è onnipresente. Timothée Chalamet, che in quel periodo ha da poco finito di filmare A Complete Unknown, nota quanto secondo lui Bob Dylan e Paul Atreides siano simili: “Frank Herbert, che ha scritto Dune, e Dylan sono entrambi figli degli anni ’60. La differenza più grande è che Paul è stato messo su un percorso controvoglia, mentre Dylan era molto determinato. E non ci sono vermi delle sabbie giganti nella storia di Dylan”.
Anche Denis Villeneuve sul set si concede qualche riflessione sulla sua esperienza con Dune: “Il fatto che un maestro come David Lynch avesse avuto problemi non era nella mia mente. Dune era una parte enorme di me: avevo 13 anni quando ho letto il libro per la prima volta. E ho mantenuto l’arroganza di un adolescente”. Poi, durante le riprese delle ultime scene, aggiunge: “In Dune , il mio obiettivo era catturare il potere di quel posto. Il deserto è segreto: c’è vita lì, ma è invisibile. È molto spirituale”.
Un’esperienza mistica, dove moda e cinema hanno omaggiato un grande autore nelle tematiche a lui più care in un progetto transgenerazionale.