Di là dal fiume e tra gli alberi, di Paula Ortiz

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Uno degli adattamenti più interessanti, fantasmatici e dolorosamente riflessivi dell’immaginario letterario di Hemingway. Sopravvissuto al Covid. Notevole

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Di tanto in tanto accade che alcuni titoli d’interesse si perdano tra maldestre strategie distributive e questioni di maggior complessità, talvolta in dialogo con la dispersività delle piattaforme streaming. Oltreoceano, il film di Ortiz è proposto già da tempo, tanto da Prime Video quanto da Apple TV+. Di là dal fiume e tra gli alberi, il terzo lungometraggio di Paula Ortiz, nonché adattamento dell’omonimo romanzo di Ernest Hemingway anno 1950, ha fatto proprio questa fine. Dato per perduto e infine recuperato, il film di Ortiz, a distanza di tre anni, trova la sua finestra distributiva anche in Italia.


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Quanto pesano i fantasmi, o in originale Le cose che portiamo. Tim O’Brien, reduce di guerra e romanziere, intitolava così nel 1990 la sua raccolta di racconti più memorabile e dolorosa, circa il lascito effettivo della guerra del Vietnam sui soldati, le famiglie e persino le vittime, che, nonostante siano cadute, ancora respirano e sussurrano al tempo, a chi è rimasto e, così, agli amori sospesi e tragicamente interrotti. Fantasmi che non hanno lasciato né il campo di battaglia, né tantomeno i cuori di coloro che vi si sono legati in precedenza.

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Condivide il medesimo peso e pensiero anche il colonnello dell’esercito americano Richard Cantwell (Liev Schreiber), che, nel secondo dopoguerra, si ritrova perduto e perseguitato dai fantasmi del fronte e da ciò che il conflitto gli ha strappato per sempre: l’anima e la famiglia. Non importa, infatti, se una malattia terminale sta per mettere fine alla sua esistenza, ormai macchiata dal sangue della guerra, della colpa e del dolore. Tutto ciò che desidera è tornare a Venezia, nei luoghi del passato, laddove l’imprevedibilità del presente — nei panni seducenti della giovane contessa Renata (Matilda De Angelis) — è destinata a rompere gli equilibri, ma non i disegni del destino.

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Paula Ortiz, che non è nuova ad adattamenti di grande complessità (ricordiamo La novia, ispirato al dramma teatrale Nozze di sangue di Federico García Lorca), esplora gli scenari più remoti, riflessivi e cupi delle pagine di Hemingway, tradotte con estrema eleganza e tormento per il linguaggio cinematografico, senza mai limitarsi all’evocazione superficiale dell’immaginario letterario, bensì conducendo oltre il proprio sguardo. Se è vero, infatti, che l’adattamento risulta fedele, è altrettanto vero che Ortiz desidera raccontare molto più del romanzo. Dunque, le sorti dello stesso Hemingway e dei fantasmi che ci portiamo dentro. Sulle anime tormentate e gli amori impossibili, la cui fiamma appare inizialmente salvifica e, in definitiva, rivelatoria d’un addio che si è già manifestato, o altrimenti è prossimo a farlo.

Cantwell, infatti, tornando alla Venezia fantasmatica e nebbiosa (le riprese in pieno Covid ne accentuano fortemente il carattere solitario e, per certi versi, sovrannaturale), desidera rivedere i luoghi del passato, così da ricongiungersi con un tempo sospeso e ormai pacificatorio, che non ha più a che fare con la vita, nemmeno con l’amore, ma solo ed esclusivamente con la morte, protagonista indiscussa del film. Rivelatasi, in definitiva, in quelle campagne dove qualcuno d’importante è caduto, e qualcun altro, invece, s’è salvato.

Una presenza mortifera che non è mai banalizzata. Al contrario: resa elegante, silenziosa e dolcemente onnipresente. Di là dal fiume e tra gli alberi possiede il fascino fuori dal tempo e dagli schermi di un cinema suggestivo e di grande respiro, che raramente ci risulta rintracciabile. Interpretato, oltretutto, da un cast nazionale e internazionale di prim’ordine. Schreiber se lo porta sulle spalle, e la prova è tra le più intense della sua carriera. La morte mi troverà vivo, così si congeda il sopravvissuto interpretato da Massimo Popolizio. Che bello, questo film di Paula Ortiz.

 

Titolo originale: Across the River and Into the Trees
Regia: Paula Ortiz
Interpreti: Liev Schreiber, Matilda De Angelis, Josh Hutcherson, Laura Morante, Danny Huston, Massimo Popolizio, Enzo Cilenti, Giulio Berruti, Maurizio Lombardi, Sabrina Impacciatore, Claudia Della Seta, Alessandro Parrello, Alessandro Bressanello, Maurizio Zacchigna, Samuele Busolin, Giulio Foccardi, Andrea Pergolesi, Enrico Bergamasco
Distribuzione: PFA Films in collaborazione con L’Altrofilm
Durata: 110′
Origine: UK, Italia, Canada, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4
Sending
Il voto dei lettori
4.67 (3 voti)
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