Diamanti, di Ferzan Özpetek
Su chi il cinema lo fa, senza mai apparire. Sulle vite, gli amori e i dolori che eludono i riflettori, preferendo l’intimità degli spazi e la solidarietà. Un film gentile e di sguardo.

Cosa sappiamo realmente di tutte quelle figure, che i riflettori dello spettacolo eludono continuamente, mostrandoci invece le star, le celebrità e la loro inevitabile coolness? Poco, forse niente. Eppure sono proprio quelle figure a rendere cool ciò che di fatto sarebbe convenzionale e incolore, se non addirittura modesto e anonimo. Giunto al suo quindicesimo lungometraggio, con Diamanti Ferzan Özpetek sceglie di celebrare l’importanza assoluta del dietro le quinte, degli uomini, ma soprattutto delle donne che, pur restando ai margini dello sfarzo e della passerella, non smettono mai di dar vita alla magia, osservando tanto le logiche del professionismo quanto quelle dell’amicizia e dell’amore.
Cosa permette a un diamante di brillare, se non la presenza di qualcuno capace di prendersene cura? Ecco il perché di quel passaggio: “Siamo come delle formiche noi, sembra che non contiamo niente, ma tutte insieme, tutte insieme”. Non è mai il singolo, piuttosto la famiglia e più in generale l’unione, a decretare il pieno raggiungimento dell’obiettivo. Lo sa bene Nina (Paola Minaccioni), che osserva la depressione e nega l’esclusione. Ancor più di fronte alla violenza matrimoniale e alla vendetta, che con un guizzo d’ironia nerissima tipicamente ‘alla Coen’, riflette sul tema oggi attuale più che mai della violenza di genere. Traccia che Özpetek ribalta sagacemente, con una risata a metà e una consapevolezza tragica, che un po’ spaventa e un po’ conforta.
Ancor prima della violenza, però, c’è la sorellanza che, nonostante le gerarchie di potere e i ruoli da mantenere, lega tra loro un gruppo di sarte, reclutate dalle sorelle Alberta (Luisa Ranieri alle prese con il suo personaggio più duro e complesso) e Gabriella (Jasmine Trinca, in una prova matura sull’incomunicabilità del dolore). Pur possedendo capacità differenti, non vi è mai competizione tra loro, piuttosto conforto, comprensione, ascolto e solidarietà. Tanto da trasformare ben presto la sartoria da cinema in un vero e proprio rifugio per anime perdute. Le stesse che si ritrovano via via nell’arte e nella magia dei costumi, come la giovane eppure esperta Beatrice di Aurora Giovinazzo.
Un’annata cinematografica questa decisamente fortunata, rispetto ai moltissimi titoli che hanno posato lo sguardo sui retroscena dello spettacolo e sulle figure che ogni giorno lo rendono tale. Una tra tutte, quella dello stuntman, più che valido in questo senso The Fall Guy di David Leitch. Özpetek ne intercetta l’immediatezza, raccontando l’amore per il cinema e i suoi costumi, attraverso l’osservazione mai morbosa, al contrario elegante e profondamente intima delle vite, passioni e dolori, che ne permettono la riuscita.
Dunque lo splendore e l’immediata incarnazione dei desideri delle dive, dei registi e delle costumiste. Esilarante poi lo scontro tra chi fa teatro, ma vorrebbe forse fare cinema e chi invece fa cinema, incurante del teatro. Signoris e Smutniak si divertono a più non posso e lo spettatore con loro. Improvvisamente la ribellione: “Gridano, gridano tutti, eppure è nel silenzio che si risolve il caos“.
Diamanti è un film dal sentimento sussurrato, per questo gentile e di grande sensibilità. Özpetek non fa Özpetek e il suo (nuovo) cinema questa volta, è totalmente a servizio delle donne. Dalla mattatrice Geppi Cucciari, alla Paolina di Anna Ferzetti, fino alla coriacea e risoluta Nicoletta di Milena Mancini. La vera sorpresa però è Mara Venier, chi l’avrebbe mai detto? Özpetek probabilmente sì e il cambio di passo è lodevole.
Regia: Ferzan Özpetek
Interpreti: Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic, Carmine Recano, Edoardo Purgatori, Vinicio Marchioni
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 135′
Origine: Italia, 2024