“Diario di una schiappa”, di Thor Freudenthal
Sotto la scorza indie e giovanilistica da Sundance Film Festival, si nasconde un devastante racconto di formazione screziato da un umorismo nero degno di John Waters o Daniel Handler filtrato da Brad Silberling, senza però il cinismo di un Todd Solondz: Diario di una schiappa sembra il prequel del capolavoro assoluto della ditta Mottola-Rogen-Apatow, quel Suxbad che tracciava il ritratto disperato e (e)scatologico di una generazione di futuri commessi, aspiranti comici e agenti immobiliari mai cresciuti
"It's only teenage wasteland" (Pete Townshend)
Alle scuole medie, il mondo è crudelmente manicheo. O sei “fico” o sei una “schiappa”. Dal primo libro della serie che ha venduto più di 40 milioni di copie nel mondo, l’opera struggente di una formidabile schiappa: Greg Heffley non è uno studente particolarmente brillante, non è un secchione ma nemmeno uno sportivo, e quando decide di annotare tutto sul suo diario, dalla notte di Halloween allo spettacolo di Natale, dal servizio d’ordine all’ora di educazione fisica, si accorgerà ineluttabilmente che la scuola media è la cosa più stupida che sia mai stata inventata.
Sotto la scorza indie e giovanilistica da Sundance Film Festival che avvicina per certi versi questo Diario di una schiappa a film come Little Miss Sunshine e Precious, si nasconde un devastante racconto di formazione screziato da un umorismo nero degno di John Waters o Daniel Handler filtrato da Brad Silberling, senza però il cinismo di un Todd Solondz. Provate a confrontare il suo terribile Fuga dalla scuola media col film di Freudenthal: ci sono voluti dodici anni perché Eli Roth e Quentin Tarantino, in Hostel: Part II, ponessero fine alla sofferenze della protagonista Heather Matarazzo! Senza scomodare Chris Columbus, John Hughes o Kenny Ortega, Diario di una schiappa sembra comunque il prequel del capolavoro assoluto della ditta Mottola-Rogen-Apatow, quel Suxbad che tracciava il ritratto disperato e (e)scatologico di una generazione di futuri commessi, aspiranti comici e agenti immobiliari mai cresciuti, come nell’ultimo esilarante struggente Libera uscita dei fratelli Farrelly. Funzionale in tal senso l’anacronistica colonna sonora di Theodore Shapiro, che spazia dalla disco anni ’70 dei Chic al rock anni ’90 di Brian Tichy, dal rap old-school dei Beastie Boys allo ska-punk degli Smash Mouth, dallo urban r&b delle Salt-N-Pepa all’alternative rock di Vines, Electric Six, Kaiser Chiefs e 1990s.
Menzione d’onore per il cast di giovanissimi, su tutti la sempre più formidabile Chloe “Hit-Girl” Moretz.
Titolo originale: Diary of a Wimpy Kid
Regia: Thor Freudenthal
Interpreti: Chloe Moretz, Steve Zahn, Rachael Harris, Alex Ferris, Zachary Gordon
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 94’
Origine: USA, 2010
ma il fatto che abbiano fatto uscire anche il numero 2, il sequel, a pochi giorni di distanza? non è un pò assurdo?