Diplomacy – Una notte per salvare Parigi , di Volker Schlöndorff

diplomacyIl Console di Svezia, Raoul Nordling diventa il diplomatico che, ricordando la distruzione di Varsavia, usa l'ars oratoria, mista a calma inamovibile, per evitare a Parigi la medesima sorte. Nella fittizia partita agli scacchi delle parole, sin dalla prima mossa è chiaro che Nordling abbia dichiarato scacco al generale che ha ricevuto l'ordine di distruggere la capitale

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Diplomacy - Una notte per salvare Parigi con andre dussollier e nielse arestrup

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Paris s'écroule!

 

 

L'arte della guerra scriveva (presumibilmente) Sun Tzu intorno al IV secolo a.c, l'arte della diplomazia (nella guerra) risponde Volker Schlöndorff. E' la notte del 24 agosto 1944, la seconda guerra mondiale, perlomeno sul fronte Occidentale, è 'agli sgoccioli'. Parigi, centro nevralgico della zone occupée, sta per essere liberata dagli alleati ma Hitler nel delirio finale impartisce al generale Dietrich von Choltitz (Niels Arestrup), aristocratico prussiano governatore della città, l'ordine: Paris s'écroule! 45 ponti sulla Senna devono saltare (escluso Pont Neuf per far passare la retroguardia della ritirata) per inondarla. Il sogno architettonico cui il führer s'ispira deve bruciare...

 

La storia racconta che il governatore abbia incontrato sempre più assiduamente, a ridosso del 24, il Console di Svezia, Raoul Nordling (Andre Dussollier) ma non dice perchè Paris sia ancora in piedi. Dove non arriva la storia lo fa il teatro, Cyril Gely nella sua pièce Diplomatie ipotizza che il governatore sia stato dissuaso in una notte dal console e poi s'insinua il cinema di Volker Schlöndorff che riusa Gely come co-sceneggiatore e fa della fictio l'elemento colmante la lacuna. Un cinema da camera alla Claude Miller (Guardato a vista) di cui Schlöndorff mutua l'aspetto della tensione drammatica che in Diplomacy sale in proporzione inversa alla chiusura ermetica degli ambienti. Dentro lo spazio limitato di una suite in stile Napoleone III all’Hotel Meurice la recitazione e il dialogo hanno la preminenza totale della scena. Sostenute solo livemente dallo spartito musicale che tituba su ritmi più cadenzati dopo un'andante iniziale, ma abbondantemente dal forte contrasto di luce disegnato dal direttore della fotografia Michel Amathieu e dalla scenografia di Jacques Rouxel che confina i protagonisti in una suite resa luogo vissuto (da altri); due interventi ispiratisi a disegni e dipinti dell'epoca. A questo si aggiunge la decisione del regista di girare con due camere a braccio per percepire i cambiamenti nel tono della voce dei due protagonisti. Una partita agli scacchi delle parole con in palio le sorti di Parigi. Mentre Nordling, con la scusa di una lettera (ultimatum) recante mittente generale Leclerc, tesse sempre più fitta, intricata e sofisticata la rete diplomatica mostrando doti oratorie persuasive e mai sopra le righe, più smisurato è l'incolto carroarmato Dietrich von Choltitz sin dal primo momento ipnotizzato dal console. Dalla prima mossa (Abramo e il sacrificio del figlio cui pure il generale riesce a rispondere con una certa strategia) è chiaro che Nordling ha dichiarato scacco al generale, scacco che si fa matto con l'escamotage di chiusura. La prevedibilità del finale è dovuta a ragioni storiche ma l'escamotage balza per l'evidente banalità con cui è immaginato ed elaborato.

 

Von Choltitz è il Guardato a vista di Nordling. Un guardato a vista che 'pecca'? Diversamente da quello di Miller, il quale raggiunge il climax massimo nel finale (finalmente fuori dal commissariato in una Parigi che si desta dal sonno), qui l'elemento tensivo cala parabolicamente concludendosi con l'esterna sui tetti della città. 'Pecca' giustificata dalla distanza tra i generi cinematografici messi in campo forse! La recitazione, poi, esonda, soprattutto vedendo agire Niels Arestrup, teatralità…questa può essere superata considerandola discendente diretta del confinamento scenografico di cui sopra e tenendo bene a mente che non è facile per i protagonisti slegarsi dai medesimi ruoli portati a teatro?

 

Titolo originale: Diplomatie
Regia: Volker Schlöndorff
Interpreti: Andre Dussollier, Niels Arestrup, Burghart Klaußner, Robert Stadlober, Charlie Nelson, Jean Marc Roulot
Origine: Francia, Germania 2014
Distribuzione: Academy Two
Durata: 84'

 

 

 

 

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