Dirty Difficult Dangerous, di Wissam Charaf

Un film interessante che sfrutta una trama romantica e soprannaturale per raccontare una storia di emarginati nella realtà di una Beirut dove gli uomini diventano oggetti. Giornate degli Autori.

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Il regista franco/libanese Wissam Charaf apre Le Giornata degli Autori con Dirty Difficult Dangerous, una particolare storia d’amore che mescola elementi sci-fi con la denuncia sociale, dando vita ad un film interessante e molto particolare, capace di far luce su realtà poco note e di intrattenere con la sua vena soprannaturale.

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Ambientato a Beirut, ha per protagonisti la coppia di emarginati formata da Mehdia (Clara Couturet) e Ahmed (Ziad Jallad). Lei è una collaboratrice domestica di origine etiope. Costretta a vivere in una condizione che rasenta più la servitù che un lavoro, trascorre le sue giornate chiusa a chiave nella casa della famiglia che la ospita, occupandosi di un anziano tanto tenero quanto imprevedibile a causa dei suoi violenti attacchi di demenza senile. Ahmed è un rifugiato siriano che, non riuscendo a trovare lavoro a causa delle discriminazioni, si arrabatta rivendendo pezzi di metallo e ferraglia che trova in giro o di cui la gente vuole liberarsi.

L’occasione per cambiare vita arriva dalla concomitanza di due eventi: Mehdia viene selezionata come vincitrice di un soggiorno in una spa di lusso e contemporaneamente il corpo di Ahmed comincia a espellere una strana polvere ferrosa che inizia a ricoprire il suo braccio destro.

Dirty Difficult Dangerous ci mostra una realtà in cui gli uomini sono trattati come oggetti. Mehidia non ha quasi nessun diritto, viene acquistata dall’Etiopia da una donna libanese che, con la scusa di averla accolta e trattata come una figlia, ha su di lei un potere decisionale assoluto, forte del fatto che in qualsiasi momento può contattare il capo di lei e sostituirla con un’altra disperata in cerca di asilo, scelta direttamente da un catalogo che è un campionario di oggetti umani.

Questa oggettificazione dell’essere umano si riflette anche nella condizione di Ahmed, che sta letteralmente diventando un uomo-oggetto dal braccio di metallo. Il suo corpo che espelle metallo, come se fossero gli shrapnel di una vittima dell’esplosione di una bomba, lo trasforma in ibrido uomo-macchina.

Dirty Difficult Dangerous mixa gli elementi sci-fi, con il film romantico e la denuncia sociale, arrivando ad intercettare anche elementi dei film di supereroi, creando un amalgama interessante che ci mostra uno spaccato della vita di Beirut senza rinunciare ad un tocco weird.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
3.5 (4 voti)
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