Django & Django – Sergio Corbucci Unchained, di Luca Rea

Fuori concorso a #Venezia78 il documentario dedicato a Sergio Corbucci con i contributi di Quentin Tarantino, Ruggero Deodato, Steve Della Casa, Franco Nero

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Il secondo miglior regista di western italiani, a detta di Quentin Tarantino, in Django & Django – Sergio Corbucci Unchained è assoluto protagonista e, grazie alle sue capacità di storytelling, riesce ad impartire una vera e propria lezione di cinema allo spettatore.

Il documentario inizia con l’apertura dell’universo di C’era una volta a…Hollywood e la storia del viaggio di Rick Dalton in Italia alle prese con la conoscenza di Corbucci e la moglie. Da quel momento in poi si va a ritroso a scavare a fondo nella carriera del regista di Django (1966) e Il grande silenzio (1968). Si parte dalla prima esperienza come regista della seconda unità, insieme a Sergio Leone, del film di Mario Bonnard Gli ultimi giorni di Pompei (1959) in piena stagione peplum. Da lì Tarantino e Deodato, più volte aiuto regista di Corbucci, fanno un confronto tra i due mostri sacri del western che pochi anni dopo girarono i loro personali peplum. Il colosso di Rodi (1961), primo film di Leone e Romolo e Remo (1961) di Corbucci con le più grandi star del genere Steve Reeves e Gordon Scott.

Se Leone portò crudezza e complessità all’interno dei personaggi, mai fino in fondo dei veri e propri eroi, Corbucci contribuì a mescolare le carte. Giocando maggiormente con caratteri già idealizzati e chiari, ma cambiando il punto di vista principale all’interno della narrazione. Spesso succede infatti che i suoi personaggi principali siano cattivi (memorabile il Klaus Kinski vincitore ne Il grande silenzio) o antieroi o più semplicemente personaggi che solo alla fine, quando hanno ormai perso tutto, compreso le loro abilità, riescono con l’audacia a riscattarsi e vincere il nemico. Sono supereroi finiti e sporchi di sabbia che seguono schemi e si muovono come in un fumetto (Corbucci ne era avido lettore). Non poche sono state le innovazioni portate da Corbucci, riconosciuto in tutto il mondo per la sua efferata violenza, il ribaltamento dei ruoli e soprattutto per un tipo di cinema che nel profondo risulta velatamente politico e di lotta al fascismo. Steve Della Casa e Luca Rea riescono, grazie all’enorme contributo di Tarantino (rimanete in sala dopo i titoli di coda), Ruggero Deodato, Franco Nero e i filmati di backstage in super8 ad aprire il cinema di Corbucci e rivelare un modo puro di intendere la vita e il cinema.

 

Regia: Luca Rea
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 97′
Origine: Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4 (1 voto)
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