Don Leicht, lo Space Invaders della street art newyorkese

Il 22 gennaio ci ha lasciato a 74 anni Don Leicht: non solo le celebri installazioni ispirate a Space Invaders sui muri delle città negli interventi con cui ha portato avanti il proprio manifesto

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Il 22 gennaio ci ha lasciato a 74 anni Don Leicht. Visual artist, pittore e scultore nato nel Bronx e attivo fin dai primi anni ’70, ha fatto parte della prima generazione di street artist newyorkesi che invasero letteralmente strade e vicoli della Grande Mela con tag, stencil e graffiti. Nel 1976 Leicht conobbe John Fekner nello studio condiviso del PS1, sede distaccata nel Queens del MoMa.

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Uniti da una profonda amicizia, insieme diedero vita, nel 1982, ad una serie di opere e installazioni in acciaio, alluminio e vernice spray ispirate al videogioco arcade Space Invaders, accompagnate dalla frase “Your Space Has Been Invaded – Our Children are Fighting a Terrible War. Whole families are being sent to Battlescreen“. Leicht e Fekner avevano due approcci artistici differenti ma complementari che riuscivano ad integrarsi in modo trasversale, identificando ed attirando l’attenzione sulle condizioni delle minoranze etniche di New York.

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Nel 1981 Leicht partecipò alla mostra annuale del Fashion Moda, galleria d’arte del Bronx, aperta nel 1978 da Stephen Eins, che ospitò le opere di Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Jenny Hozier. L’anno successivo si dedicò invece all’installazione From The Monkey to the Monitor, alla quale collaborarono anche Fekner e Fred Baca.

Attraverso la sua arte, Leicht cercò sempre di veicolare messaggi sociali, trasformando le proprie opere in veri e propri manifesti ideologici volti a provocare una reazione negli spettatori e a smuoverne pensieri e coscienze: opere scultoree in metallo, plastica o cartone, tagliate a mano e accompagnate da stralci poetici e dichiarazioni politiche plasmano una nuova estetica che trova compimento nell’incontro casuale col pubblico. Il luogo espositivo diventa dunque parte integrante del significato dell’opera, come gli stencil comparsi durante la People’s Convention, manifestazione popolare in risposta alla National Convention del Partito Democratico americano del 1980, che riportavano messaggi di denuncia come Decay, Broken Promises, Falsas Promesas, Last Hope, Broken TreatiesSave Our School.

Nel 1984 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna organizzò una mostra intitolata Arte di Frontiera. New York Graffiti, dedicata ai protagonisti dell’Old School newyorkese, tra cui Haring, Basquiat, Leicht, Fekner, Crash e Daze. Proprio quest’ultimo qualche giorno fa ha ricordato Leicht tramite un post sul proprio profilo Instagram, subito rilanciato da Fekner, che ha detto addio all’amico pubblicando una rivisitazione di una sua celebre opera.

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