IL FILM

Tratto dall'omonimo romanzo di Ernest Hemingway, Addio alle armi di Frank Borzage è perfetto esempio di melodramma bellico. Ispirato in gran parte alle reali vicende vissute dallo scrittore, che partecipò in prima persona alla prima guerra mondiale, come conducente di ambulanze, il racconto vede due innamorati, un tenente americano e un'infermiera inglese, che coronano il loro sogno d'amore sotto le bombe. Gary Cooper, divo per antonomasia e alter ego dell'autore, rappresenta l'americano medio, duro ma capace di innamorarsi e di cedere alle proprie passioni, riprodotte nelle soavi sembianze della bella Helen Hayes. Nell'odissea del soldato che subito dopo Caporetto decide di disertare per amore e di raggiungere l'amata nella sicura Svizzera si rilegge il dramma del ragazzo che perde la propria immortalità e diventa uomo, responsabile del proprio destino e anti-eroe che fa tesoro dei propri sbagli per crescere. Memorabili le scene romantiche, immortalate dal direttore della fotografia Charles Lang, premiato con l'Oscar così come il sonoro, in un bianco e nero ricco di sfumature, appassionato, emotivamente pregnante. La regia di Borzage è la vera protagonista, si pensi agli accorati carrelli che raccontano il primo incontro sotto le stelle, e il ritmo è sempre altissimo, alternandosi con maestria tra gli alti della love story e i bassi della tragedia. Censurato, così come il volume di base, dal regime fascista contrario a mostrare pubblicamente la disfatta di Caporetto, Addio alle armi arrivò in Italia solo nel dopoguerra. Ciò nonostante resta la miglior trasposizione del capolavoro di Hemingway, di cui si ricordano almeno altri due remake, firmati due decenni più tardi da King Vidor e Michael Curtiz.

IL DVD

Il dvd distribuito da Ermitage non può che deludere gli estimatori del film. La qualità del riversamento è mediocre (con un transfer rate medio inferiore ai 5 Mb/s), la pellicola presenta numerosi graffi e imperfezioni, laddove un restauro completo avrebbe senza dubbio riportato al suo splendore l'opera e reso il disco un prodotto imperdibile, visto l'indubbio valore del capolavoro di Borzage. A fronte di una qualità video tutt'altro che eccelsa, sempre scura e palesemente sgranata, entrambe le tracce audio sono sufficientemente nitide, seppure monofoniche. Di stretta misura vince l'inglese sull'italiano – non male il doppiaggio dell'epoca -, peccato che l'assenza di sottotitoli vanifichi lo sforzo della doppia scelta. Poco incisivi gli extra, con una serie di schede esplicative che per quanto possano essere accurate non soddisfano appieno. Le curiosità su Ernest Hemingway, sul libro e sul trattamento che gli è stato riservato al cinema, su Frank Borzage e, ultimo ma non meno importante, sulla stella di Gary Cooper, sembrano infatti più un antipasto che un piatto da portata: finiscono per stuzzicare la curiosità di chi si avvicina all'opera ma non offrono niente di più che nozioni senz'anima.

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