DVD – "Arsenale", di Aleksandr Dovzenko

L' 'epopea rivoluzionaria' di Dovzenko segnò nel 1929 "la liberazione dell'intera azione cinematografica dai concetti di spazio e tempo" (S. Ejzenstein). Ermitage ripropone questo importante film in un'edizione filologica in dvd pieno di contenuti speciali, tra cui il cortometraggio di Inka Slys '31mq'. Per la collana 'Kino in CCCP'

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Titolo originale: Arsenal
Origine: URSS, 1929
Durata: 65'
Distribuzione: Ermitage
Genere: Bellico
Cast: Semën Svašenko, Nicolaj Kucinskij, C. Char'kov, D. Erdman, Sergej Petrov, G. Khorikov
Regia: Aleksandr Dovzenko
Formato DVD/Video: full screen
Sottotitoli: italiano

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Extra: il racconto, il regista, i suoi film, il cinema sovietico, Kino in CCCP, i libri, il cinema visto da Majakowsky, cortometraggio 31mq

IL FILM


 


Per la collana sul cinema russo Kino in CCCP di Ermitage ecco la versione in dvd di un classico degli anni Venti sovietici: Arsenale, un'epopea rivoluzionaria di Aleksandr Dovzenko, il film che nel 1929 "segnò la liberazione dell'intera azione cinematografica dai concetti di spazio e tempo", secondo Ejzenstein, e che "mescola sul registro epico spazi immensi, molteplici eroi e una lunghissima durata", come si legge sul Prédal, Cinema: 100 anni di storia – uno di quei libri che ti ritrovi sullo scaffale dopo aver studiato Cinema all'Università -, e infine che  "per la sua forza epica dagli slanci lirici nel rifiuto della tradizionale struttura narrativa è paragonabile a Zemlja (La Terra,1930 – sempre Dovzenko)", come si legge invece sul Morandini, uno di quei libri che ti ritrovi sullo scaffale perché prima o poi qualcuno te lo regala per Natale. Dunque l'operaio ucraino Timos guida la rivolta della fabbrica d'armi Arsenal contro l'esercito russo (ci sarebbe anche da prendere dallo scaffale qualche libro di storia, ma non ce ne si ritrova sullo scaffale…), ma ovviamente l' "occupazione" armata e militante dell'arsenale viene repressa nel sangue dalle truppe cosacche. E i proiettili dei soldati proprio non riescono ad atterrare Timos, che sprezzante della morte va loro incontro denudandosi il petto dalla camicia strappata, offrendolo ai bossoli dei militari che sembrano non scalfirlo, non riuscirlo a uccidere, non poterlo uccidere. Fatta salva la poesia 'rivoluzionaria' di queste e altre sublimi sequenze (quella famosa del treno-fisarmonica che si chiude su sé stesso quando deraglia, i cavalli che parlano tra di loro per spronarsi a cavalcare più velocemente per portare i soccorsi ai ribelli…), si pone il problema della fruibilità di un film del genere in dvd: quando son venuti a regalarci il malloppo del Morandini, scovando il Prédal sullo scaffale della stanza, sfogliandolo un attimo, ci hanno chiesto: "ma davvero studi queste cose? E vedi questi film? Questi muti russi degli anni Venti? E come fai a sopportarli? Ma ti piacciono?". Come spiegare in una recensione – in questa recensione – che il film in realtà è non solo interessante, ma coinvolgente e in alcuni punti sconvolgente nella violenza quasi intollerabile che sprigiona dalle immagini come pugni nello stomaco? Come si reagirà davanti ad un pezzo che si apre con citazioni da libri e da Ejzenstein, accenni di storia dell'URSS e scene 'metaforiche'? Davvero non esiste un modo per rendere affascinante nel 2006 un film di Dovzenko del 1929? Ogni tentativo è dunque vano. Probabilmente anche questo.


 

IL DVD


 


Ecco che ci viene in aiuto una bella edizione filologica e ben curata in dvd di questo film di importanza capitale: Ermitage manda in distribuzione una versione di Arsenale ricchissima di extra, una serie di esaustivi trattati intorno al film e al suo periodo storico dedicati a il racconto, il regista, i suoi film, il cinema sovietico, Kino in CCCP, i libri, il cinema visto da Majakowsky. Purtroppo, si tratta unicamente di contributi scritti da leggere che è possibile scorrere sullo schermo: è probabile che questo non contribuirà effettivamente ad aumentare la 'simpatia' del fruitore occasionale nei confronti dell'opera – e il bel cortometraggio documentario della regista polacca laureata al DAMS di Bologna Inka Slys, 31mq, dedicato alla storia di una suora dell'Est che ospita e assiste un numero incredibile di senzatetto nel suo piccolissimo appartamento grande precisamente 31 metriquadrati, opera vincitrice del concorso "Visioni Doc 2005" del Festival "Visioni Italiane" organizzato dalla Cineteca di Bologna, inserito nel disco come ennesimo contenuto speciale, seppur forse utile come distrazione, non rimarrà impresso come lo potrebbe rimanere indelebilmente la straordinaria scena in cui i ribelli muoiono sotto i colpi del nemico ma continuando a ridere istericamente per via del gas esilarante utilizzato dall'esercito russo per ridurre gli avversari all'impotenza, maschere di morte per sempre mummificate nel loro agghiacciante ghigno – se solo qualcuno vi convincesse a cliccare 'play' sul telecomando del lettore per vedere questo film.

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