DVD – "Bichunmoo – L'arte del segreto celeste", di Kim Young-jun

Dalla Corea del Sud arriva un wuxiapian capace di unire una visualità astratta e fiabesca a una componente melò che affonda nella tragedia e incendia gli animi dei protagonisti. In DVD per Shin Vision.

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BICHUNMOO – L'ARTE DEL SEGRETO CELESTE

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(Bichunmoo)


REGIA: Kim Youn-jun


SOGGETTO: da un fumetto di Kim Hye-rin


SCENEGGIATURA: Kim Young-jun, Jeong Yong-ki


FOTOGRAFIA: Byeon Hee-Seong


PRODUZIONE: Chung Tae-Won per Cinema Service


INTERPRETI: Shin Hyun-june, Kim See-sun, Jeong Jin-Yeong, Kim Hak-cheol


MUSICHE: Kim Jun-sun


COREOGRAFIE COMBATTIMENTI: Joe Ma Yuk-Sheng


DURATA: 118'


ORIGINE: Corea del Sud, 2000


DISTRIBUZIONE: Shin Vision, Bologna


FORMATO VIDEO: widescreen 1.78:1 (16/9)


AUDIO: Dolby Digital 5.1 EX in italiano; Dolby Surround 2.0 in coreano


SOTTOTITOLI: italiano (dialoghi e cartelli); italiano (solo cartelli)


EXTRA:


• Trailer originale (sottotitolato in italiano)


• Documentario sugli effetti speciali (circa 10')


• Video musicale promozionale (circa 5')


• Shin Vision Previews (Anteprime Film Live Action e Trailers anime)


• Pieghevole con schede dei personaggi e del regista


 

IL FILM


Che il "wuxiapian" sia un genere capace di descrivere le tortuose geometrie del sentimento attraverso combattimenti di iperbolica messinscena è cosa ben nota agli appassionati e un film come Bichunmoo, realizzato in Corea del Sud nel 2000, sembra essere stato creato proprio per mettere in pratica questa regola. Forte di un budget che all'epoca ne fece il più costoso film mai realizzato in patria, Bichunmoo si presenta infatti come un'epica di ampio respiro, la cui storia copre un arco di tempo di anni e finisce per abbracciare almeno due generazioni di protagonisti, descrivendone i tormentati rapporti d'amore e d'amicizia. L'atmosfera si situa tra il feuilleton e la fiaba, con continui cambi di fronte e una serie di sviluppi che risultano un po' costretti nei 118 minuti di durata, nonostante quella presentata nel DVD sia la versione estesa del film. Ma è un particolare abbastanza trascurabile, di fronte a una pellicola che sembra consapevole della propria limitata originalità e che cerca nella messinscena e nell'ondeggiamento del tono la sua ragione d'essere: in tal senso la forza di Bichunmoo sta nel suo svilupparsi attraverso combattimenti di impressionante velocità, dove i corpi divengono icone danzanti e arrivano a descrivere nell'aria arabeschi affascinanti, che danno al film un senso di astrattezza lontano dalla fisicità del sentimento espresso nei momenti più squisitamente passionali. Astrattezza a sua volta esaltata dagli effetti digitali, utilizzati in maniera fortunatamente non sfacciata, per sottolineare la natura irreale e onirica degli sfondi, ma anche per agevolare l'esito spettacolare della tecnica assassina utilizzata dal protagonista Yu Jinha.


Seguendo diligentemente le direttive del genere, insomma, il regista Kim Young-jin lavora bene sui contrasti esistenti fra la corposità del sangue, l'emotività incandescente dei protagonisti e del loro amore, e una leggerezza che permette agli snodi della sceneggiatura di dipanarsi con un ritmo molto veloce. Quasi teorico nel modo in cui fonde la levità della fiaba agli stilemi del wuxia, fino a concedersi soltanto nel finale un affondo emotivamente appassionato nella tragedia, Bichunmoo è un interessante terreno di confronto tra il senso dell'estetismo coreano e una vicenda di marca prettamente cinese. Un film più "leggero" di quelli realizzati a Hong-Kong, perché meno radicato nella storia del cinema locale, che si permette perciò anche alcune concessioni alla modernità (i brani techno-rock che accompagnano alcune scene di combattimento). Meno sperimentale anche del dittico di Zhang Yimou o de La tigre e il dragone, sulla cui onda peraltro si è inserito, l'esordio di Kim Young-jin è comunque appassionante e degno di visione. Da ricordare il cast dove svettano i due protagonisti, il tenebroso Shin Hyun-june e la bellissima Kim See-sun.


 

IL DVD


Seconda uscita per la collana Live Action della Shin Vision, che dimostra di prediligere pellicole a tinte forti, capaci di applicare uno stile visionario a generi abbastanza codificati. Come accaduto con il precedente Volcano High, anche in questo caso l'edizione è economica e con caratteristiche tecniche limitate, ma nei mesi successivi seguiranno una DTS edition e una Collector's Edition a due dischi le cui caratteristiche si possono leggere sul sito della casa bolognese. Nel complesso quella attuale è un'edizione curata dal versante audio/video, con un master di buona qualità, dai colori resi con il giusto livello di saturazione e il formato cinematografico widescreen. L'italiano si presenta con codifica multicanale, affiancato alla traccia originale in coreano con sottotitoli a scomparsa. Spulciando fra gli extra (quasi tutti curiosamente di bassa qualità video), l'inserto più interessante è costituito da un breve documentario (quasi un videoclip, considerando la mancanza di un narratore) che evidenzia come è stata utilizzata la computer grafica nel film: viene così illustrato il processo di composizione degli sfondi digitali sulle immagini girate con la tecnica del green-screen e ampio spazio è concesso a una delle sequenze più celebri del film (che apriva anche il trailer italiano), ovvero quella che vede i protagonisti Jinha e Sullie passare dall'età adolescenziale a quella adulta nel corso di una sola inquadratura. Seguono il trailer originale e un videoclip. Interessante anche la sezione dedicata alle anteprime Shin Vision, dove troviamo i trailer delle più recenti acquisizioni nella collana Live Action, come le commedie Please Teach Me English e Singles.


 


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