DVD – "Boo – Morire di paura" di Anthony Ferrante

Boo – Morire di paura non è un capolavoro. Però funziona, con l'umiltà del guilty pleasure, più di tanti blockbuster horror strombazzati. Merito soprattutto della passione per il genere di Anthony Ferrante, ex redattore di Fangoria e Cinescape che dietro la macchina da presa risulta sciolto e versatile quanto basta. Direttamente in dvd per No Shame

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Anno: 2005

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Durata:  90'


Distribuzione: No Shame


Genere: Horror


Attori: Trish Coren, Rachel Harland, Jilan Ghai.


Regia: Anthony Ferrante


Formato: 1.85:1


Audio Dolby: Italiano (DD 2.0), Inglese (DD 5.1)


Sottotitoli: Italiano per non udenti.


Extra: Trailer originale, Scene tagliate, Dietro le quinte

IL FILM


Boo – Morire di paura è una testimonianza preziosa di come la nuova generazione di fan dell'horror, nell'America delle mille opportunità, possa scendere davvero in campo e trasformarsi da semplice spettatore ad artefice del destino proprio e del genere amato. Si prenda ad esempio Anthony C. Ferrante, cultore dell'horror d'antan, dello splatter, giovane di belle speranze: esce dal college, inizia a scrivere per la più importante fanzine d'oltreoceano dedicata al genere, Fangoria, quindi frequenta i set dei b-movies (soprattutto di Brian Yuzna: i due The Dentist e The Progeny) come tuttofare, regista di seconda unità ed esperto di effetti speciali. Fino al fatidico passo che lo porta al professionismo e al debutto cinematografico come direttore, con un film dell'orrore abbastanza classico nella struttura, incentrato su un ospedale infestato e su un gruppo di adolescenti che ben si presta al massacro rituale tipico del genere. In più l'ambizioso imberbe non nasconde di aver visto Ring e compagni orientali, da cui rubacchia qua e là non senza umiltà; né cela la sua infanzia passata probabilmente a videogiocare – le atmosfere claustrofobiche ricordano Silent Hill e Parasite Eve – e a guardare vecchi classici di Tobe Hooper o John Carpenter. A foraggiare le aspettative di un potenziale mestierante dal discreto talento la neonata Graveyard Films, casa di produzione nata per l'occasione. Scritto nel 1998, dopo una lunga gavetta di esperimenti e cortometraggi che hanno destato l'attenzione dello scafato produttore David E. Allen (Dog Soldiers), Boo, dal titolo molto ironico, non manca di spunti interessanti. Se la trama infatti è il solito gioco allo sterminio in cui si deve indovinare chi sopravvive e chi no, la realizzazione e la tecnica paiono leggermente superiori alla media. Carrellate e inquadrature sono sufficientemente ricercate, e grazie all'esperienza da spettatore di Ferrante qualche brivido serpeggia, con credibilità. Allo stesso modo gli effetti speciali, le musiche, la fotografia patinata e le location funzionali sono ben scelte e contribuiscono a togliere quella patina di «cheap» e «antiquato» virtualmente dannose. Meno bene sul versante recitazione, ma per un low budget di questo tipo è poca cosa, da mettere in conto a priori. Ai buchi della sceneggiatura poco originale e alle pecche di ingenuità di cast & troupe fanno eco, simpaticamente, gli intermezzi metacinematografici – il detective ex eroe della blaxploitation è un personaggio dallo charme irresistibile – e la spontaneità della messinscena.

IL DVD


La benemerita No Shame riserva ad un «sotto-prodotto» che in Italia gode della sola distribuzione per il mercato dell'home video una cura del tutto particolare. Qualità audio-video di rilievo, con un'ottima trasposizione per una pellicola che, recente com'è, necessita di poche attenzioni per non sfigurare su supporto digitale. In particolar modo si distingue la resa dei colori, che non imbruttisce quando irrompono i neri e le numerose sequenze girate in notturna. Il transfer rate video oscillante tra i 3.50 e i 4.50 Mb/s garantisce continuità di sostanza. Molto valide anche le due tracce presenti, la prima in inglese, la seconda in italiano, entrambe presentate in Dolby Digital bicanale. Ma il vero punto di forza sono gli extra, che garantiscono a Boo, nonostante siano stipati su un unico disco, la qualifica implicita di «edizione da collezione». Aprono le danze quattro succosi speciali, di circa 15-20 minuti ciascuno. La paura sul set – Dietro le quinte di Boo intervista tutti, ma proprio tutti, gli attori e gli artefici del progetto, dal produttore all'ultimo degli addetti sul set. Senza troppi fronzoli Anthony Ferrante & co. spiegano la genesi della pellicola, svelando anedotti e curiosità sulla lavorazione. Ancora più a fondo, nella stessa direzione, va lo speciale Terapia d'urto – I segreti degli effetti speciali, dove i tecnici di scena rivelano come sono stati creati make-up, pupazzi e computer grafica. Curioso il breve Paura intensiva: i segreti del Linda Vista Hospital, in cui l'unica location del film è oggetto di uno studio reale sul suo potenziale macabro, sui misteri vissuti (sarà solo marketing?) durante le riprese e sulla sua storia di maledizioni appena sussurate e leggende metropolitane. Ancora più interessante la lunga serie di segueze tagliate e alternative, denominate giustamente Frattaglie, che a scelta possono essere godute con o senza commento audio del regista, molto loquace nello spiegare il perché di tante sue scelte. Per gli incontentabili ci sono anche il trailer originale, in inglese con sottotitoli in italiano, e una breve galleria fotografica che riprende scatti rubati sul set. I provini delle future uscite della No Shame e i crediti sull'authoring del dvd chiudono in bellezza un disco di fattura pregiata.


 


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