DVD – "Che botte, ragazzi!", di Bitto Albertini

Da Surf Video per la Cecchi Gori Distribuzione uno spaghetti western con Klaus Kinski, straniato e lunare, efficace, in un'interpretazione curiosamente dimessa per i suoi standard abituali, capace comunque come pochi altri, di calamitare l'attenzione su di sé

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Anno: 1974

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Durata: 90'


Distribuzione: Cecchi Gori/Surf Video


Genere: western


Cast: Klaus Kinski; Karin Field; Tommy Polgar; Chen Lie; Tom Felleghy


Formato Video: 16/9 – 2.35


Audio: Italiano, mono


Contenuti extra: accesso diretto alle scene


 

IL FILM


Gli anni '70 sono stati un'epoca irripetibile per gli spaghetti-western: ogni anno venivano prodotte e girate decine di pellicole utilizzando come location la vicina Spagna che con il suo paesaggio sterile ed assolato  ricordava molto il deserto degli Stati Uniti meridionali. Per gli appassionati ed i fan di questo filone, ogni film è un capolavoro e degno di essere ricordato nella storia del cinema di serie B. E' sicuramente anche il caso di Che botte ragazzi!, lungometraggio proiettato nelle rassegne di cinema trash organizzate con estrema regolarità in ogni angolo della nostra penisola. Beh, in questo lavoro di Bitto Albertini parlare di cinema di serie B è piuttosto pretenzioso, nel senso che siamo distanti da quel sottogenere o "costola"  dei gloriosi spaghetti western che invasero le sale cinematografiche oltre trent'anni or sono. Il problema è che il film non riesce a prendere una forma definita. Non è un film western puro e nemmeno una parodia dello stesso, non è un "WW" (western-wuxia) come il leggendario telefilm Kung-fu con interprete l'indimenticabile David Carradine. Purtroppo Shangai Joe (Chen Lie) ha un'idea estremamente vaga su cosa siano (e cosa significhino) le arti marziali, si limita infatti a tirare calci e pugni a casaccio mortificando una coreografia già di per sé piuttosto deficitaria. C'è poi la brutta copia di Bud Spencer (Karin Field) che sa come di gran furbata per sfruttare l'enorme successo che in quel periodo l'ex nuotatore campano riscuoteva insieme all'inseparabile Terence Hill. L'esiguità dei personaggi è (de)merito di una sceneggiatura sfibrata che ha il fiato corto sin dalle prime immagini, senza una continuità logico-narrativa, fondamentale in questo genere di lavori. Il regista Bitto Albertini ha dunque poche idee ma confuse e si limita a confezionare una sorta di "collage", appiccicando una sequenza dietro l'altra, privando il film di quella compattezza visiva necessaria per renderlo "leggibile" ossia godibile dal lato dell'intrattenimento puro. In sostanza il film non è divertente – benché sia questo l'obiettivo – anzi, per la quasi totalità della sua durata, risulta fiacco e noioso. Merita però ricordare  la presenza di Klaus Kinski nella parte di Barnes, il cattivone di turno che vuole accentrare tutto il potere su di sé, un Kinski straniato e lunare, efficace, in un'interpretazione curiosamente dimessa per i suoi standard abituali, capace comunque come pochi altri, di calamitare l'attenzione su di sé nelle sue – purtroppo – brevi apparizioni.

IL DVD


La qualità  video è buona, la resa delle immagini è nitida e senza imperfezioni di sorta nel formato 16/9. L'audio non è particolarmente curato, nel senso che esiste solo la versione italian mono. Non ci sono i sottotitoli mentre gli extra si limitano all'accesso diretto alle scene. Un'edizione alquanto scarna dunque, per un DVD che poteva essere lanciato sul mercato home video in una confezione più ricca ed interessante, e almeno la presenza di Klaus Kinski meritava più attenzione.


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