DVD – "Che la festa cominci…", di Bertrand Tavernier

che la festa cominciTavernier penetra con una straordinaria profondità nell’abisso interiore dei suoi personaggi e, in un andamento che muta continuamente tono e forma e dove la tragicità della vita si confonde con il ridicolo e l’assurdo, disegna un’epoca di transizione, che vive impotente la morte di un mondo e si proietta smarrita verso un’era ancora non iniziata. Da RHV

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

che la festa cominciTitolo originale: Que la fête commence…

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Anno: 1975

Durata: 115’

Distribuzione: Ripley’s Home Video

Genere: storico

Cast: Philippe Noiret, Jean Rochefort, Jean-Pierre Marielle, Marina Vlady, Christine Pascal, Alfred Adam, Nicole Garcia, Jean Roger

Regia: Betrand Tavernier

Formato DVD/Video: 1.66:1

Audio: francese Dolby Digital mono; italiano Dolby Digital mono

Sottotitoli: italiano                                                                     

Extra:

 

IL FILM

Dopo L’orologiaio di Saint-Paul e il suo lirismo dimesso, intimo, improvvisamente scosso, eppur non alterato nel suo lento fluire, dall’indecifrabilità dell’esistenza e dall’impossibilità di controllarla, nel suo secondo lungometraggio Tavernier si allontana dalla compostezza sommessa e discreta del suo esordio, per ritrarre la Francia sotto la reggenza di Filippo d’Orléans attraverso la moltiplicazione deformante e contraddittoria delle prospettive che, in una continua sovrapposizione di motivi, vanno a creare un universo instabile, straniante, irrazionale. Che la festa cominci… è un percorso eccessivo, grottesco, ma non per questo meno reale, abitato da presenze multiformi, estremamente umane nella loro incerta fragilità, che si muovono in un’epoca moribonda, di transizione, come individui svuotati di senso e di volontà, vittime e, che la festa cominciallo stesso momento, fautori dell’agonia del loro tempo. Tavernier penetra con una straordinaria profondità nell’abisso interiore dei suoi personaggi e, in un andamento che muta continuamente registro, tono e forma, divenendo un materia inclassificabile, dove la tragicità della vita si confonde con il ridicolo e l’assurdo, dove la quotidianità e il minimalismo si sostituiscono all’ufficialità cristallizzata della rilettura storica, disegna un tempo incredibilmente attuale, un’epoca di transizione, che vive impotente la morte di un mondo e si proietta smarrita verso un’era ancora non iniziata. Filippo d’Orléans (Philippe Noiret) è una figura sospesa nella sua duplicità, è il corpo rassegnato davanti al crollo del suo potere e della sua epoca, che indossa, incapace di imporre fino in fondo la sua profonda sete di rinnovamento, la maschera della trasgressione perversa e senza limiti, della quale è promotore e, allo stesso tempo, è soffocato. Il Reggente è un uomo liberale e depravato, lucidamente proiettato verso il futuro grazie al suo progressismo, alla sua illuminata consapevolezza politica e storica, ma cosciente della sua impotenza e dunque inghiottito nella stessa corruzione, nello stesso tentativo di preservare un sistema contaminato fino alla morte dai suoi eccessi. E se Filippo d’Orléans è l’incarnazione, consumata dalla disillusione e dalla sua insensatezza, di una monarchia che porta scritta sul volto la sua imminente morte, l’abate Dubois (Jean Rochefort), grottescamente blasfemo, veste gli abiti più cinicamente materialisti di un potere abietto, preoccupato solo di soddisfare le sue basse ambizioni. Come il Reggente, e forse in maniera più spietatamente lucida, anche l’abate è consapevole di attraversare un mondo affacciato sul baratro del nulla, ma il suo confronto con la vita non è un agonizzante abbandono al proprio smarrimento, è un abietto rifiuto del futuro, è un egoistico accontentarsi del presente, spogliandolo di ogni moralità, di ogni rispetto, approfittando fino in fondo, senza alcun senso di giustizia, di pietà, di onestà, delle opportunità che esso offre. Tavernier non si limita a ritrarre con spietata irriverenza e in tutta la loro farsesca e miserabile opulenza le stanze del potere e i suoi meschini interpreti, e alterna alla vita di corte il fremito  rivoluzionario che attraversa la Bretagna. Ma anche la rivolta degli autonomisti bretoni, soffocati dalla pressione fiscale di un governo che sfrutta il popolo per finanziare i suoi eccessi, diventa una mascherata ridicola e, allo stesso tempo, tragica. Il marchese di Pontcallec (Jean-Pierre Marielle), alla testa di una rivolta supportata solo da un manipolo di aristocratici in disgrazia, abbandonata dal popolo che non crede nei potenti, pur se decaduti, è una presenza quasi comica nella sua ingenuità, è un personaggio che, diventando involontariamente un ingranaggio del disegno di Dubois, viene eletto solo per caso eroe degli oppressi e si trova ad assumere il ruolo, nel suo insensato, goffo e a volte opportunistico idealismo, del paladino inconsapevole del rinnovamento.

 

 

che la festa cominciIL DVD

In un’edizione assai scarna, ma di ottima qualità, la Ripley’s Home Video riscopre il secondo lungometraggio di Betrand Tavernier. Che la festa cominci… esce in dvd purtroppo privo di contenuti speciali, accompagnato solo da un foglietto illustrativo che contiene alcune brevi dichiarazioni sul film del regista, di Philippe Noiret, di Jean Rochefort e Jean-Pierre Marielle, la bibliografia consultata per realizzare Che la festa cominci… e la filmografia di Tavernier. Il video rispetta il formato originale del film, l’immagine è sempre nitida, i contrasti sono perfettamente definiti, i colori brillanti. L’audio di buona qualità è disponibile in due tracce, italiano e francese con sottotitoli in italiano, entrambe nell’originale versione monofonica. La versione doppiata in italiano non restituisce la bellezza del sonoro originale, la musica e gli effetti sono notevolmente abbassati per far emergere i dialoghi.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array