DVD – "Cielo Giallo", di William A. Wellman
In un western sporco e malato, apparentemente risanato da un finale che, pur concedendo la redenzione, non mitiga la precarietà tormentata e disillusa che serpeggia nel film, Wellman insegue l’avanzare senza più scopo di individui corrosi dall’avidità e ciecamente inebriati dalla cupidigia e dal desiderio sessuale. Un DVD edito da Teodora Film. VIDEO
Titolo originale: Yellow Sky
Anno: 1948
Durata: 98’
Distribuzione: Teodora Film
Genere: western
Cast: Gregory Peck, Anne Baxter, Richard Widmark, Robert Arthur, John Russell, Henry Morgan, James Barton, Charles Kemper
Regia: William A. Wellman
Formato DVD/Video: 1.33:1
Audio: italiano Dolby Digital 2.0, inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti
Extra: Vieri Razzini sul film; galleria fotografica; biografie del regista, di Gregory Peck e di Richard Widmark
IL FILM
In un western sporco e malato, apparentemente risanato da un finale che, pur concedendo la redenzione, non mitiga la precarietà tormentata e disillusa che serpeggia nel film, William A. Wellman lascia emergere le lacerazioni che negli anni del dopoguerra hanno progressivamente corroso la purezza originaria del genere, annullando le sue rigide demarcazioni morali e offuscando il mito della Fondazione. I personaggi di Cielo Giallo si muovono scontrandosi con le loro debolezze e dando sfogo ai loro più bassi istinti, in un racconto al quale viene sottratta ogni epicità, e sono schiacciati, senza più libertà di movimento, dalla vastità claustrofobica e trasfigurata di un paesaggio disarmonico e opprimente, nel quale si specchia il loro disordine interiore, la loro assenza di solidi riferimenti e che riflette l’ambiguità morale di queste figure, spogliate di ogni eroismo. Non esistono aperture nell’accecante e allo stesso tempo cupo deserto attraversato da Stretch (un Gregory Peck che riesce a far vibrare la stanchezza dell’eroe disilluso) e dalla sua banda. La Death Valley di Cielo Giallo è uno spazio chiuso su se stesso, splendidamente ferito da ombre spesse e minacciose che, nella loro violenta distorsione, corrompono la prospettiva costringendo lo sguardo ad un’instabilità soffocante e priva di vie di fuga. Tra le macerie di un’occasione mancata e tradita, quella cittadina che dà il titolo al film, improvvisamente sbocciata e subito abbandonata non appena esaurita la possibilità di facili ricchezze, e che diventa il fantasma della degenerazione che ha sgretolato e privato di senso gli ideali sui quali è basato il mito della Nazione, Wellman guarda, come John Huston in un altro grande western dello stesso anno, Il tesoro della Sierra Madre, l’avanzare senza più scopo di individui corrosi dall’avidità e ciecamente inebriati dalla cupidigia e, nel caso di Cielo Giallo, anche dal desiderio sessuale. E per esplorare le ombre che si annidano nell’animo umano e che ne hanno corrotto il cammino, per scavare nella mediocrità e nelle debolezze degli individui, Wellman e Lamar Trotti, lo sceneggiatore di Cielo Giallo, si servono, disseminandolo di sospensioni e di fratture, del duplice movimento di riabilitazione e di liberazione, grazie all’amore, di Stretch e di Mike (l’appassionata e, allo stesso tempo, dura Anne Baxter). Stretch è il fuorilegge alla deriva, che ha smarrito la sua innocenza e la sua integrità nel disordine della guerra civile terminata da appena due anni. La determinata e coraggiosa Mike è una giovane che ha rinunciato ai suoi desideri e che ha smesso gli abiti femminili per tenere in vita un sogno di un altro, quello del nonno, ormai svuotato di ogni reale consistenza. Il percorso di redenzione compiuto da Stretch e che viene usato per mettere in discussione il suo ruolo di capo da uno dei membri della banda, Dude (un magnifico Richard Widmark che incarna a perfezione la natura sfuggente e malata del suo personaggio), è disseminato di cadute e di ambiguità, come ad esempio il violento tentativo di Stretch di affermare la propria virilità su Mike, o anche la sua iniziale intenzione di non mantenere la promessa fatta al nonno di Mike di prendersi solo la metà di quella fortuna con il quale il vecchio sogna di poter di nuovo dar vita alla cittadina di Yellow Sky. Inversa al riscatto del protagonista è la discesa agli inferi di Lenghty (John Russel), mosso unicamente dall’ossessivo desiderio, che Wellman lascia esplodere in tutta la sua cruda brutalità, di possedere Mike e, soprattutto, di Dude, che non conosce alcuna lealtà, appartenenza o legge, se non quella dell’oro e, con la livida indifferenza e l’inquietante freddezza che anima e rende perversamente minaccioso ogni suo movimento, insinua il dubbio nel gruppo di uomini guidato da Stretch, portandoli alla disgregazione e, nel caso del giovane e ancora ingenuo Bull Run (Robert Arthur), alla distruzione, nel meschino tentativo di eliminare i suoi compagni per non dover dividere con nessuno l’oro di Mike e di suo nonno.
IL DVD
Ottimo, come di consueto, il lavoro di riscoperta e di recupero effettuato dalla Teodora Film e da Vieri Razzini. Cielo Giallo esce nella collana “I piaceri del cinema” in un’edizione di grande qualità. Il riversamento in video è pressoché perfetto. Nonostante i suoi sessant’anni, il film di Wellman sembra non risentire affatto del passaggio del tempo e il bianco e nero tagliente e cupo di Joseph MacDonald rivive in tutto il suo potente fascino. Pur non eguagliando l’ineccepibile qualità del video, anche l’audio, disponibile in italiano e inglese Dolby Digital 2.0, non delude. La traccia in italiano risulta leggermente sporca e tende a perdere profondità, inoltre in alcune scene la traduzione in italiano (anche i sottotitoli presentano lo stesso difetto) smorza l’asprezza della sceneggiatura di Lamar Trotti. Meglio invece il sonoro originale che, a prescindere da un trascurabile fruscio di sottofondo, è di buona qualità e permette di godere appieno dell’ottima di prova interpretativa di Richard Widmark, Anne Baxter e Gregory Peck. I contenuti speciali si aprono con l’introduzione al film di Vieri Razzini, il quale, dopo aver parlato del percorso evolutivo di Stretch e analizzato l’avidità e l’ambiguità morale esplorate da Wellman e incarnate da Dude, si sofferma sulla figura di Lamar Trotti, sulla sceneggiatura di Cielo Giallo e sulla caratterizzazione dei personaggi del film. Il commento di Vieri Razzini si chiude con la descrizione della carriera di William A. Wellman e delle scelte registiche operate in Cielo Giallo. Gli extra contengono inoltre una bella e nutrita galleria fotografica, le biografie in formato testuale di William A. Wellman, Gregory Peck e Richard Widmark e il catalogo della collana “I piaceri del cinema”.
Bob Dorian introduce Yellow Sky (inglese)