DVD – Cofanetto ZOMBI, di George A. Romero

Edizione Koch Media, etichetta Midnight Factory, del cult di Romero: Zombi – Dawn of The Living Dead. 6 dischi, montaggio europeo e originale rimasterizzato in 4K ultra HD; booklet e cartoline

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Titolo Originale: Dawn of the Dead

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Anno: 1978

Durata: Montaggio europeo 4K – 118’; versione theatrical Blue-ray – 127’; versione estesa Blue-ray – 139’

Distribuzione: Midnight Factory, Koch Media

Interpreti: Ken Foree, Scott H. Reiniger, David Emge, Gaylen Ross

Regia: George Romero

Formato video: 1:85:1 (aspect ratio conservato anche nella versione FullFrame)

Audio: Disco 1 – Italiano 2.0 e 5.1, inglese 2.0 e 5.1; dischi 2/3 – Italiano 2.0 e 5.1, inglese 2.0; dischi 4/5 – Inglese 2.0 e 5.1; disco 6 – Italiano, inglese e tedesco.

Sottotitoli: Disco 1 – Italiano; dischi 2/3 – Italiano; dischi 4/5 – Italiano; disco 6 – Italiano su straniero

Extra: Parlando dei morti pt.1 – Intervista a Nicolas Winding Refn; parlando dei morti pt.2 – Intervista a Dario Argento; il mago del gore – Intervista a Tom Savini; il restauro di Zombi 4K; conferenza stampa di Zombi 4K alla Mostra del Cinema di Venezia; presentazione di Zombi 4K alla Mostra del Cinema di Venezia.

Contenuti esclusivi in SD: “Quando all’inferno non ci sarà più posto”, intervista a Dario Argento, Claudio Argento, Alfredo Cuomo, Claudio Simonetti; trailer; spot TV; contest Zombi – Fan Art.

 

IL FILM

Zombi (Dawn of the Dead), 1978, rappresenta ad oggi un cult incontrastato del genere gore/splatter. Secondo capitolo di una saga inaugurata nel 1968 con Night of the Living Dead, la pellicola di George Romero viaggia in modalità turbo; scansiona, come una gigantesca lente d’ingrandimento, un modus vivendi perfettamente conforme alla società dell’epoca. Se nel primo capitolo è il razzismo dilagante ad infettare il paziente 0, Zombi si presenta invece come vittima dell’effetto patina. I morti viventi sguazzano beati, trovano la loro dimensione ideale, nonché il motore che da vivi li cullava, con inerzia, nello stato capitalistico/consumistico. Il film di Romero narra di un’epidemia, una piaga incontrollabile che trasforma i vivi in morti semi-coscienti, zombi per l’appunto. Quattro i protagonisti: due membri della SWAT e due compagni giornalisti. Essi si rifugiano in un gigantesco centro commerciale, in cui, straordinaria intuizione, anche gli zombi si riversano a fiotti.

Quando si parla di opera d’arte c’è sempre qualcuno pronto a storcere il naso. Tuttavia, se consideriamo il cinema come amalgama di introspezione autoriale e oggetto di faticosa manualità, nulla sembra più vicino ad esso dell’opera di Romero. Zombi in qualche maniera esaudisce i desideri sia di chi predilige l’aspetto più sofferto, quello critico, quello che ci pone dinnanzi allo specchio di un’attualità imperfetta, sia di chi ricerca affannosamente l’intrattenimento, l’artigianato della messa in scena, il colorato ed entusiasmante lavorio di effetti, in questo caso spettacolari. Dawn of the Dead, con il supporto clamoroso di Tom Savini, truccatore e tecnico degli effetti speciali, ci consegna una pietra miliare del “fare”, il risultato di una maestranza che salta all’occhio anche della sua approssimazione, del tutto credibile se accostata al paradigma che Romero intendeva trasferire. “Ma perché ritornano in un grande magazzino?” – questa la battuta principe che forse racchiude l’anima di Zombi. Boom economico, capitalismo a macchia d’olio, lunghissime code in strada e non di certo per il famoso “tozzo di pane” come nella Grande Depressione. I morti viventi si accalcano, oscillano, volteggiano, si inebriano inconsapevolmente in quel grande centro commerciale che è al tempo stesso la loro gabbia e il loro sollazzo. Romero avverte l’insensatezza di mostrare la prigione dorata del dopoguerra nella sua forma “reale”, da qui la soluzione più concreta di trasfigurare l’umano, di mantenere lo spazio come unico tabellone di gioco, unico respiro vitale di un’umanità imbambolata dal giocattolo di turno. Dawn of the Dead resta un’opera di estrema attualità, un baluardo anche dell’epoca odierna, non così mutata nei valori che spesso scegliamo di non riconoscere. E se prerogativa dell’arte è l’immortalità, siamo sicuri che l’eclissi di Romero è ben lontana dal compiersi.

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IL COFANETTO

Koch Media ha proposto in homevideo, con etichetta Midnight Factory, un’edizione di Zombi (Dawn of the Dead) a dir poco sontuosa. Il cofanetto racchiude 6 dischi, un booklet di 24 pagine e 5 cartoline da collezione. Si tratta di un’edizione rimasterizzata in 4K contenete, nello specifico: il montaggio europeo di Dario Argento, proiettato alla 73a Mostra del Cinema di Venezia e presentato dal Maestro del Brivido insieme a Nicolas Winding Refn, l’identica versione in Blue-ray, le versioni volute da George Romero e presentate negli USA e al Festival di Cannes e infine la versione FullFrame, del tutto inedita, sempre in formato Blue-ray. Nell’ultimo disco troviamo invece un’abbondanza di contenuti speciali, fra cui due interviste a Dario Argento e al truccatore e tecnico degli effetti speciali Tom Savini.

Anzitutto, è importante soffermarsi sul video, la parte di maggiore interesse considerando che la rimasterizzazione in 4K è il motivo alla base non solo della proiezione veneziana ma anche dell’uscita di questo cofanetto. La scansione e il restauro sono stati effettuati presso i laboratori della LVR Digital di Roma, cercando di mantenere l’aspect ratio originale di 1:85:1, come da volontà di Romero e del direttore della fotografia Michael Gornick. Nulla da dire riguardo al restauro, risultato di una maestranza a dir poco eccezionale. La problematica risiede invece nella codifica (encoding), la quale produce una grana sregolata, sfarfallii del quadro e qualche rumore video che non può non distrarre lo spettatore. In ogni modo, la compattezza, la buona luminosità che consente di scorgere dettagli anche in condizioni non facili, e dei contrasti cromatici stupefacenti (vedi lo sventramento dei corpi, i fiotti di sangue, oppure le sequenze in esterna) permettono una visione del film assolutamente unica rispetto al passato. Discorso a parte merita la versione Theatrical, la quale non ha subito mutamenti e dunque mantiene una costante regolarità. Tuttavia, proprio a fronte di quest’ultima, induce una visione più sporca, con spuntinature e macchiette abbastanza fastidiose. Da sottolineare però che i difetti sono più o meno riscontrabili a seconda dello schermo utilizzato. Alcuni dispositivi godono infatti di una maggiore sensibilità.

Passiamo ora alla versione FullFrame (schermo intero). Parliamo di una novità assoluta: il montaggio europeo di Dario Argento, senza però tagli d’inquadratura, e dunque una visione a tutto tondo perfino dei dettagli di cui Romero non intendeva servirsi. Dawn of the Dead, come sappiamo, è stato girato utilizzando due diverse tipologie di pellicola: la 35mm full aperture 1:33 e la 35 academy 1:375:1, al fine di ottenere il formato 1:85:1. Sulla base di questa premessa, e del fatto che il restauro in 4K ha visto la luce a patto che l’1:85 venisse mantenuto, la restante parte del fotogramma, presente in questa edizione, non è stato restaurata. Si nota dunque un’eterogeneità lampante, dove la parte superiore e quella inferiore, immacolate, conservano gli iniziali aspetti di sbavature e graffi, tipici di quelle pellicola.

Impeccabile la sezione EXTRA con circa due ore e mezza di contenuti speciali. Di particolare interesse l’intervista a Tom Savini, cui va il merito di aver reso Zombi un capolavoro del genere gore. C’è poi l’intervista al cineasta danese Nicolas Winding Refn, il quale ha supervisionato il restauro in alta definizione, e quella al nostro Dario Argento. Entrambi ci parlano della genesi del progetto e del cuore del cinema di Romero. Michele De Angelis e Gianni Vittor ci svelano poi qualche segreto sul restauro e la trasposizione in 4K ultra HD. Si passa in seguito alla conferenza stampa tenutasi al Lido e al tutto esaurito della proiezione di mezzanotte in cui Argento e Refn hanno introdotto la pellicola. Menzione speciale all’intervento dell’autore italiano circa le diatribe sul montaggio, il titolo e la colonna sonora. Infine “Quando all’inferno non ci sarà più posto” con interventi di Dario e Claudio Argento, Alfredo Cuomo e Claudio Simonetti. Il cofanetto si chiude con il Contest Zombi Fan Art, trailer e spot televisivi sia in lingua inglese che tedesca.

 

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