DVD – "Dirty Love – Tutti pazzi per Jenny" di John Mallory Asher

Dirty Love è un'altra stupida commediola americana che parte scimmiottando le sitcom tv e prova a puntare sulla simpatia dell'ex playmate Jenny McCarthy. L'operazione riesce a metà anche se i momenti divertenti non mancano, grazie anche a qualche situazione piccante riletta con una certa ironia. In dvd per Millennium Storm.

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Titolo originale: Dirty Love

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Anno: 2004


Durata: 87 minuti


Distribuzione: Millennium Storm


Genere: Commedia


Cast: Jenny McCarthy, Carmen Electra, Kam Heskin, Eddie Kaye Thomas, Victor Webster, Lochlyn Munro


Regia: John Mallory Asher


Formato DVD/video:


Audio: Ita DTS; Ita 5.1; Ita 2.0; Ing 2.0


Sottotitoli: italiano


Extra: galleria fotografica, trailer vo, credits

IL FILM


Dirty Love è un film fatto in famiglia, dalla sceneggiatrice-produttrice-protagonista Jenny McCarthy e dal suo allora marito John Mallory Asher, regista e co-produttore; quasi che a credere in un progetto di tal fatta fossero solo loro. Visti i risultati al box office – con la «considerevole» cifra di 58.000 dollari incassati, probabilmente neanche sufficienti a dichiarare bancarotta – si potrebbe pensare ad un disastro low budget, eppure gli applausi insolitamente riscossi al Sundance Film Festival del 2005 danno in parte ragione alla testarda coppia di artefici. Asher, videoclipparo d.o.c., si improvvisa fustigatore morale(ggiante) e sfrutta una storia tutto sommato semplice – una bionda svampita e formosa scaricata dal fidanzato modello di cui è follemente innamorata va in crisi e cerca disperatamente l'anima gemella, senza accorgersi che è improbabilmente nascosto sotto il suo naso – per tentare la carta della satira di costume. La commedia però è tutt'altro che sofisticata, anzi, al contrario piuttosto sguaiata nei toni e nelle situazioni. Tanto da far ricordare la verve polemista ma inquadrata in un sistema mainstream di Paul Wetz (American Pie, da cui recupera uno dei protagonisti, il simpatico Eddie Kaye Thomas) piuttosto che lo spirito anarchico dei fratelli Farrelly (Tutti pazzi per Mary), scomodati senza motivo dal brutto sottotitolo italiano. Jenny McCarthy è l'anima portante del film: spigliata, goffa, è l'antitesi della rivincita delle bionde, una coniglietta spaesata anche nel regno del sesso che dovrebbe rappresentare. E in questo senso il divieto ai minori è un anacronistico specchietto per le allodole dove un paio di seni e qualche scurrilità dei dialoghi ingannano tanto il censore quanto l'esperto di marketing interessato a situazioni piccanti spicciole. L'unico momento politicamente scorretto è rappresentato piuttosto da Carmen Electra, altra starlette in momentaneo esilio dalle copertine patinate di Playboy e dalla vetrina di MTV, che parla e si muove rappeggiando come una gangster nera mimando atteggiamenti violenti e movenze ai limiti del razzismo sociale. Curiosamente il pubblico americano, solitamente benevolo, non ha gradito per niente, al contrario di quello d'oltreoceano che concede il beneficio del dubbio oltre ad una lieve predisposizione al gradimento e alla compartecipazione empatica. Sono perfetta testimonianza di tale divario di accettazione i cinque Golden Raspberry Awards guadaganti nel 2005 a fronte di sei nomination: peggior film, peggior sceneggiatura, peggiore attrice protagonista, peggior regista. Chi volesse raccogliere la provocazione potrebbe eleggere la coppia Asher-McCarthy al ruolo di magnifici perdenti da incensare a priori per coraggio e disinvoltura.

IL DVD


Millennium Storm presenta Dirty Love in maniera onorevole. Edizione a disco singolo discretamente curata a partire dalla cover ammiccante, con il film offerto in formato originale anamorfico 1.77:1. Compressione video di buona qualità, con 7.76 Mb/s di bitrate medio, e trasposizione priva di particolari imperfezioni o difetti. I colori sono brillanti, anche nelle scene buie in cui possono risaltare le carenze digitali o in cui i dettagli devono necessariamente risaltare, e facilitano la visione. L'ampia selezione audio, con due tracce italiane e una inglese, soddisfa appieno. I due ridoppiaggi sono proposti in Dolby Digital 5.1, molto ricco e ampio, e in un altrettanto apprezzabile sonoro a due canali. Non da meno, ovviamente, la pista anglofona di partenza, in 2.0, che esalta l'acustica di fondo e al contrario di quella nostrana non mette in primo piano, per forza, le voci dei protagonisti. Reparto extra scarno e mono-direzionale, con una breve galleria fotografica – di appena dieci scatti – e tutti i trailer possibili e immaginabili. Quello integrale americano, non sottotitolato, più quelli per il mercato italiano: cinematografico, radiofonico, e anche i due spot televisivi, rispettivamente di 15 e 30 secondi. Di poco interesse i credits relativi alla conversione e alla localizzazione nazionale del prodotto. Il film è sottotitolato in italiano, il che permette un'ottima visione dell'opera nella versione nativa.



 


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