DOGORA

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(Uchu Daikaiju Dogora – trad.: Il grande mostro spaziale Dogora)

REGIA: Ishiro Honda

SCENEGGIATURA: Shinichi Sekizawa

PRODUZIONE: Tomoyuki Tanaka per Toho Eiga

INTERPRETI: Yosuke Natsuki, Hiroshi Koizumi, Akiko Wakabayashi, Yoko Fujiyama

MUSICHE: Akira Ifukube

REGIA EFFETTI SPECIALI: Eiji Tsuburaya

DURATA: 81'

ORIGINE: Giappone, 1964

DISTRIBUZIONE: Passworld/Eagle

FORMATO VIDEO: widescreen 2.35:1 (16/9)

AUDIO: Dolby Digital 5.1 e mono 1.0 in italiano; giapponese mono

SOTTOTITOLI: italiano (selezionabili solo dal menù e obbligatori sul giapponese)

EXTRA:

• Trailer originale giapponese

• Galleria fotografica

• Manifesti cinematografici

• Titoli di testa in italiano

• Poster da collezione

IL FILM

Uscito nei cinema italiani con il titolo Dogora il mostro della grande palude (e in vhs come Dogora il mostro della palude), il film in questione si situa in un periodo particolarmente prolifico per la Toho e per il regista Ishiro Honda, che, tra il 1964 e il 1965 realizza ben cinque kaiju eiga. Di tutte queste opere Dogora è senza dubbio la più bizzarra, poiché la sua iscrizione nel genere dei "grandi mostri" è da considerarsi per certi versi arbitraria: il pretesto fantascientifico, infatti, è utilizzato per realizzare una sorta di parodia degli yakuza eiga molto celebri in Giappone. La presenza del mostro Dogora, che si nutre di carbone e per questo fa sparire intere partite di diamanti, innesca dunque un meccanismo di rivalità fra le gang malavitose nipponiche. Il tutto è comunque indagato con un umorismo che riduce gli yakuza ad autentici pasticcioni, mentre i poliziotti risaltano come figure anomale, che agiscono con un piglio divertito e vagamente jamesbondiano, ma allo stesso tempo non sembrano nemmeno rendersi conto di cosa sta succedendo. In effetti l'impressione che si prova dinanzi a questo film è oltremodo spiazzante, gli stessi realizzatori sembrano indecisi sulla direzione da far prendere al plot e così le due anime, quella più smaccatamente ironica e quella invece apocalittica (che emerge soprattutto nel finale quando viene lasciato spazio alle apparizioni di Dogora), non riescono ad amalgamarsi a dovere, a svantaggio del ritmo, oppresso pure da una sceneggiatura eccessivamente verbosa.

Per quanto fosse oltremodo truffaldino, dunque, non fatichiamo a capire il motivo per il quale i distributori italiani d'epoca cercarono di spacciare il film per un semplice kaiju eiga, addirittura inserendo Godzilla sui manifesti: errore poi ripetuto sulla cover della vhs VideoPiù ed evitato ora sul DVD, che recupera la locandina originale. Non siamo comunque di fronte a un completo insuccesso: tecnicamente il film è infatti pregevolissimo e le meduse spaziali create dal grande maestro degli effetti speciali Eiji Tsuburaya sono splendide, in grado di regalare al film un alone suggestivo non indegno di certi modelli offerti dalla fantascienza americana. L'abilità degli effetti, unita ai bellissimi cromatismi proposti dalla fotografia di Hajime Koizumi in Tohoscope, regalano momenti indimenticabili e anche spettacolari. Inoltre è palese come il plot ricalchi alcune tematiche care a Honda, poiché il film oppone due diverse concezioni di tecnologia: una cattiva, rappresentata da Dogora, mostro creato dall'immissione di radioattività nell'atmosfera, il quale concretizza quella tendenza a un progresso autoreferenziale e avido che si rispecchia nelle mire criminali degli yakuza; e poi una tecnologia positiva, che trae le proprie ispirazioni dalla natura e fornisce il rimedio per sconfiggere il mostro e riportare la pace. Una lettura interessante poiché non fa ricadere il film nella mera tecnofobia, ma cerca di conciliare le esigenze di un mondo che deve andare avanti, senza però disperdere gli insegnamenti forniti dall'ambiente circostante e la specifica forza degli elementi contestuali.

IL DVD

Nuova uscita per la collana "Monster Collection – Kaiju Eiga" della Passworld: il film approda in DVD con il solo titolo Dogora, nonostante i comunicati stampa e molti siti lo riportino con la dicitura completa Dogora il mostro della grande palude. Il DVD in questione, insieme a quello di Atom il mostro della galassia, segna una battuta d'arresto rispetto alle uscite riguardanti Godzilla, e testimonia la volontà della Passworld di coprire il periodo d'oro del genere in maniera oltremodo completa. Come già riferito, Dogora aveva goduto in passato di un'edizione vhs per VideoPiù Entertainment e in America era uscito anche un DVD per la Media Blaster. Il mercato italiano colma dunque la lacuna con un disco che rispetta gli standard della collana, rifacendosi ai materiali originali forniti dalla Toho, capaci di esaltare i cromatismi della fotografia e il formato in Scope. Diversamente dalle altre uscite della collana, però, il master risulta oppresso da graffi e spuntinature, che fanno capolino soprattutto nelle sequenze con gli effetti speciali e stupiscono non poco, considerata la cura dei restauri solitamente effettuati dalla Toho. Comunque un prodotto fruibile: la traccia italiana presenta il doppiaggio d'epoca, con tutti i limiti del caso, mentre rientrano nella norma anche gli extra, con le consuete gallerie fotografiche (17 scatti più un manifesto), il trailer, i titoli in italiano e il poster incluso nella confezione. Un po' meglio della versione americana, come questa mirata essenzialmente al mercato dei collezionisti.

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