DVD – "Doppio gioco", di Robert Siodmak

doppio giocoDoppio Gioco è dolorosamente attraversato dal disorientamento, dalla fragilità di Steve Thompson, schiacciato fino all’annullamento dall’attrazione ossessiva che prova per Anna, eppure disperatamente convinto, nella sua ostinata e per questo ancor più tragica positività, di poter controllare la propria esistenza. Un ottimo dvd da Flamingo Video

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doppio giocoTitolo originale: Criss Cross

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Anno: 1949

Durata: 87’

Distribuzione: Cecchi Gori Home Video – Flamingo Video

Genere: noir

Cast: Burt Lancaster, Yvonne De Carlo, Dan Duryea, Stephen McNally, Tom Pedy, Percy Helton, Alan Napier

Regia: Robert Siodmak

Formato DVD/Video: 1.33:1

Audio: italiano Dolby Digital 2.0, inglese Dolby Digital 2.0

Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti

Extra: Vieri Razzini: sul film, trailer originale, galleria fotografica, biografia del regista e degli attori principali

 

 

IL FILM

doppio giocoSiodmak sintetizza mirabilmente il senso di tragica fatalità, d’impotenza e di cieca ossessione che costituisce il motivo di Doppio gioco nella ripresa aerea che apre il film immergendolo in una Los Angeles notturna e distante, per poi culminare nel parcheggio di un nightclub fino a scoprire due amanti stretti in un abbraccio e improvvisamente illuminati dai fari di un automobile. Doppio Gioco è dolorosamente attraversato dal disorientamento, dalla fragilità di Steve Thompson (Burt Lancaster), schiacciato fino all’annullamento dall’attrazione ossessiva che prova per Anna (Yvonne De Carlo), la sua ex moglie, eppure disperatamente convinto, nella sua ostinata e per questo ancor più tragica positività, di essere ancora in grado di controllare la propria esistenza. Ritornato dopo una lunga assenza a Los Angeles, Steve tenta di riconquistare Anna, la quale, pur ricambiando il suo amore, decide si sposare Slim Dundee (Dan Duryea), un criminale in grado di offrirle quel benessere economico che Steve non può prometterle. In un torbido triangolo amoroso dominato dall’ambigua presenza di Anna, sospesa tra la figura idealizzata dall’amore e dal desiderio di Steve, tra l’incarnazione della mediocrità, in tutto il suo meschino ma non programmato opportunismo, e, infine, tra l’immagine della dark lady cinicamente egoista e priva di scrupoli, Steve e la sua ex moglie continuano a frequentarsi e quando Slim scopre la loro relazione, Steve tenta di salvarsi dalla sua ira e allo stesso tempo di liberarsi di lui, proponendogli di rapinare uno dei blindati della società di trasporto valori presso la quale lavora. Nella magnifica scena del primo incontro tra Steve e Anna, in cui Burt Lancaster, immobile e perso, fissa il suo sguardo sul corpo di Anna, ripresa da diverse angolazioni mentre balla nel nightclub, Siodmak disegna il pulsare del desiderio erotico, il passivo abbandonarsi di Steve ad una forza incontrollabile. Il senso d’implacabile ineluttabilità e di sospensione nel passato che in I gangster trasudava dal disorientante intersecarsi, attraverso i flashback, di diversi movimenti temporali, lascia spazio in Doppio gioco ad una compattezza narrativa ancor più crudele ed opprimente, non più frammentata nella parzialità dei diversi punti di vista, ma saldamente legata allo sguardo di Steve e all’inesorabile sconfitta verso la quale si trascina in uno stato di tragica impotenza. Il peso del passato, il tempo in cui è imprigionato senza più scampo Steve, un tempo che si espande fino a inghiottire il presente e a cancellare ogni possibile speranza di futuro, viene tradotto in un unico lungo flashback, dove Burt Lancaster descrive il cammino che l’ha condotto all’annientamento, che l’ha reso un corpo costretto all’immobilità e privato di ogni volontà. L’offuscamento interiore di Steve, la sua mancanza di equilibrio invade il presente, che perde ogni consistenza e l’ultima parte del film è la proiezione dello stato di allucinazione passiva di cui è ormai prigioniero. Facendo esplodere sullo schermo quella mancanza di gravità, quel senso di oppressivo disorientamento già anticipati dalla ripresa dall’alto, quasi in verticale, che segue il blindato, nella scena della rapina Siodmak fa assumere allo spazio le sembianze di un paesaggio onirico, di una zona situata al limite tra la vita e la morte, immersa nella densità del fumo dei gas lacrimogeni, abitata da presenze minacciose, rese irriconoscibili dalle maschere antigas. E il senso di vulnerabilità, di angoscia, dove la speranza è solo un falso movimento per sfuggire alla propria disperazione, pervade lo sguardo allucinato di Steve, immobilizzato nel letto di un ospedale dopo esser stato ferito durante la rapina, uno sguardo disorientato che si proietta sullo spazio attraverso uno specchio. Infine l’ultima inutile fuga, l’ultimo impotente tentativo di Steve di raggiungere Anna è solo l’inesorabile incedere verso un futuro impossibile.

 

doppio giocoIL DVD

Doppio gioco esce in un’edizione di altissima qualità, curata da Flamingo Video e distribuita da Cecchi Gori Home Video. A prescindere da un leggera granulosità, il bianco e nero crepuscolare ed elegante della fotografia di Franz Planer è perfetto, con contrasti sempre ottimamente definiti. Ineccepibile anche l’audio Dolby Digital 2.0, disponibile nella versione doppiata in italiano e in quella originale in inglese, nettamente superiore alla traccia italiana che risulta leggermente gracchiante e non rende pienamente giustizia alla bellezza incombente e grave della colonna sonora firmata da Mikós Rózsa. I contenuti speciali contengono l’appassionata introduzione al film di Vieri Razzini, che analizza i personaggi interpretati da Burt Lancaster e da Yvonne De Carlo, la struttura narrativa della pellicola, la magnifica messa in scena di Siodmak. Sempre dagli extra è possibile accedere alla galleria fotografica che scorre sulle note di Mikós Rózsa, al trailer originale del film, dal catalogo composto dai titoli della collana “I piaceri del cinema” e dalle biografie in formato testuale di Robert Siodmak, Burt Lancaster e Yvonne De Carlo.

 

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