DVD – French cancan di Jean Renoir

La pittura scopre il tempo in French Cancan, film che segna il ritorno in Francia di Renoir dopo l'autoesilio in America, ed entra in una dimensione puramente cinematografica in cui è il cinema stesso a riscoprire una delle sue origini, e a ritornare al fascino primigenio delle forme e degli sguardi che gli hanno dato vita. Ottima edizione della RHV

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Titolo originale: French Cancan
Regia: Jean Renoir
Sceneggiatura: Paul Antoine, Jean Renoir
Fotografia: Michel Kelber
Montaggio: Borys Lewin
Musiche: Conrad Salinger
Produzione: Louis Wipf
Interpreti: Jean Gabin, Françoise Arnoul, Maria Felix, Anna Amendola, Jean Roger Caussimon, Dora Doll, Michel Piccoli
Durata: 97’ (versione italiana) 104' (versione originale) Origine: Francia/Italia, 1954
Produzione video: RHV
Distribuzione video: Sony Pictures Home Entertainment
Formato video: 1.33:1 – 4/3
Audio: italiano, Dolby Digital 1.0 – mono – francese, Dolby Digital 1.0 – mono
Sottotitoli: italiano
Extra: Film in versione originale francese (disco 2); Galleria fotografica; "La direction d'acteur par Jean Renoir"; libretto con materiale critico e note di produzione

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IL FILM

French cancan è la traccia, il segno tangibile di un ritorno impossibile, quello di Renoir in Francia, dopo gli anni americani, le alterne vicende del periodo hollywoodiano del regista. Basta rivedere il film sequenza dopo sequenza per immergersi (quel particolare tipo di immersione che caratterizzava anche Il fiume) nel mondo pittorico dell’ottocento francese (da Degas a Manet, da Toulouse-Lautrec a, ovviamente, Renoir padre). Non si tratta però di citazioni, di omaggi alla forma pittorica evocata per ancorare il proprio cinema ad un riferimento colto. Come dice Bazin, Renoir, rievocando la pittura vuole ricercare la densità interna del visivo, a quella ricerca della e nella materia che caratterizzava il tratto pittorico degli impressionisti. Si tratta perciò di prolungare il gesto pittorico nello sguardo cinematografico, non di replicarlo semplicemente. French Cancan racconta la storia della nascita del Moulin Rouge, della Parigi della Belle époque e di una ragazza, Nini (Françoise Arnoul) che da semplice lavandaia diventa l’attrazione principale del nuovo locale parigino, grazie all’interessamento di Danglard (Jean Gabin), impresario teatrale che non esiterà alla fine del film ad anteporre le esigenze dello spettacolo a quelle del cuore. Il film dispiega lungo la sua durata una forza pittorica notevole, ed invita lo sguardo dello spettatore a soffermarsi all’interno delle sue linee e dei suoi movimenti. Un duplice tempo attraversa costantemente il film: il tempo degli eventi, tempo diegetico della narrazione e il tempo della visione-contemplazione dei quadri che prendono vita (diventano cioè temporali) di fronte al nostro sguardo. La pittura scopre il tempo in French Cancan, entra in una dimensione puramente cinematografica e, allo stesso tempo, il cinema riscopre una delle sue origini, ritorna al fascino primigenio delle forme e degli sguardi che le hanno dato vita. Non si tratta, occorre ripeterlo ancora, di un’operazione di superficie: non si tratta di trasformare l’inquadratura in una citazione di un quadro, come si è visto in sin troppo numerosi film – dal coevo Moulin Rouge di Huston fino La ragazza con l’orecchino di perla) – si tratta invece di ritrovare un modo di guardare il mondo. Un mondo, quello di Franch Cancan, in cui la vita si mostra sotto forma di spettacolo, di messa in scena consapevole e totale. Non c’è nel film un luogo che non sia spettacolo, né gli interni dei locali, degli uffici o della scuola di danza, né gli esterni delle strade parigine, piene di passanti di giorno e di luci artificiali di notte. La vita stessa dei personaggi del film è anzitutto una forma di spettacolo, di messa in mostra del sé come un personaggio che è già teatro oltre che pittura, destinato ad esibirsi senza sosta.

IL DVD

Ottima edizione questa della RHV, curata nei dettagli e accurata nel lavoro di recupero della traccia video che appare piuttosto nitida nel formato Full Screen e che permette di godere appieno del colore renoiriano, fantasmatico e spettacolare, nonché della cura particolare  dell’inquadratura, al tempo stesso omaggio e ripensamento della pittura impressionista francese. Anche l’audio italiano, restaurato, presenta una traccia pulita e nitida, così come l’originale mono francese che mantiene una buona profondità e pulizia. Nel complesso un ottimo prodotto, sia per la qualità audio/video che per il rapporto qualità/prezzo.

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