DVD – "Gardenia blu" di Fritz Lang

Gardenia bluGardenia blu è un piccolo noir che nasconde in sé molti pregi e altrettante insidie. Dietro la facciata gialla un universo nascosto che denuncia i malcostumi dell’America moderna e ne rivela l’aberrante cinismo, non scalfito dal lieto fine obbligatorio. In dvd per No Shame, in un’edizione a disco singolo con extra di qualità.

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Gardenia bluTitolo originale: Blue Gardenia

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Anno: 1953

Durata: 88’

Distribuzione: No Shame

Genere: Noir

Cast: Anne Baxter, Raymon Burr, Richard Conte, Ann Sothern

Regia: Fritz Lang

Formato DVD/video: 1.33:1

Audio: Dolby Digital 2.0 in Italiano, Inglese

Sottotitoli: Italiano

Extra: Il dinosauro e il neonato; Incontro con Fritz Lang; Titoli di testa originali

 

 

IL FILM

Gardenia blu è un classico del cinema noir che fa da spartiacque tra la tradizione degli anni ’40 e il decennio successivo. Un po’ mystery, un po’ giallo, è una riflessione amara sui ruoli sociali dei personaggi, ben inseriti in un contesto che permette loro di agire secondo le aspettative del pubblico. Con un’unica eccezione, che genera un inatteso delitto, a sporcare di fango il mondo perfetto dove vivono felici tre biondine un po’ svampite in cerca d’amore. Una di loro, scaricata a distanza dal fidanzato impegnato in Corea, in guerra, pare cedere alle avances di un bieco seduttore per poi ripensarci e colpirlo a morte per evitare il pericolo di un abuso sessuale. Ma, complice un giornalista ambizioso, le indagini portano alla luce un verità molto meno semplice del previsto. Fritz Lang, autore e veterano, presta per l’ennesima volta la sua manoGardenia blu sapiente al genere e confeziona un prodotto di qualità girando in economia. Se la sceneggiatura pessimista – epilogo a parte – non è sempre all’altezza della fama del maestro, è la fotografia del solito Nicholas Musuraca a coprire le falle, specialmente in un paio di sequenze espressioniste dove specchi e ombre giocano da protagonisti. «Quello che appare è un mondo di voci senza volto, di identità schermate, di incubi neri nascosti da un involucro da commedia rosa» (Renato Venturelli, L’età del noir, Einaudi, 2007): messo da parte lo stile, preciso ma non particolarmente personale, resta la sostanza di un dramma forte, intenso, ricco di sfumature. Il cinismo di fondo è la matrice comune di tutti i personaggi, anche dei più deboli, dal playboy che irretisce le donne ma che maschera la sua solitudine dietro l’istinto del viveur, al reporter arrivista che fa del narcisismo una virtù; e così a seguire, giù fino in fondo, in un acquario impazzito dove un cuore spezzato fa fare stupidaggini e dove l’alcol è il vero mordente per sconfiggere la depressione. La critica ad una società in ascesa economica, ma in caduta morale, è evidente. L’aspetto popolare della confezione, con Nat King Cole che sorridente canta la canzone che dà il titolo al film, in un locale alla moda dove si bevono cocktail dai nomi pretenziosi e si sperpera senza preoccupazioni, stride con le sfumature aristocratiche dell’intreccio. Da un lato le brave ragazze di famiglia, che fanno i mestieri di casa e leggono gialli da quattro soldi, dall’altro i loro volti oscuri, le doppie facce che si celano dietro la normalità. Molto più di un noir, dunque, Gardenia blue molto più di un b movie di periferia: un lavoro da rivalutare per la ricchezza di significati e per la cattiveria dello sguardo. Ciò che ci aspettava da Fritz Lang, in parole povere, anche se l’involucro esterno non è quello previsto.

 

  

IL DVD

No Shame ha a cuore le sorti del noir americano, e più nel dettaglio di un regista colto e da ammirare come Fritz Lang. La visione, va detto, non parte nel migliore dei modi, colpevole una patina chiara che opacizza le immagini e la loro brillantezza, togliendo qualche merito alla fotografia ombrosa di Musuraca. Ma subito le cose migliorano e la qualità video si stabilizza su ottimi livelli. Un lavaggio in digitale avrebbe reso meglio, specie su schermi di grandi dimensioni, i preziosi contrasti della pellicola originale; ma ad oltre 55 anni di distanza non ci si può troppo lamentare. Il quadro è pulito, con poche spuntinature e quasi nessun segno del tempo. Formato ovviamente 4/3 per un classico girato in 1.33:1. Avvio ugualmente difficile per il comparto audio, con la traccia in italiano, per fortuna non ridoppiata, che risente del passare del tempo e crepita come un vecchio vinile. Per i nostalgici sarà un valore aggiunto, che crea atmosfera; per i puristi è consigliato l’audio originale inglese, anch’esso Dolby bicanale ma meno ovattato e di ben più nitida profondità acustica. I sottotitoli in italiano permettono una perfetta fruizione di questo gioiello a tinte fosche. DaGardenia blu sottolinare i contenuti speciali, di non poco conto vista l’età dell’opera: aprono la bagarre i titoli di testa originali, che soddisfano quanti avrebbero preferito vedere i credits non tradotti durante la visione. Segue un prezioso documento, Il dinosauro e il neonato, in cui Lang e Jean-Luc Godard discutono di cinema, in otto atti, e indagano sul ruolo del regista nell'industria e nel processo di creazione di un lungometraggio. La lunga tavola rotonda – oltre un’ora – è intervallata da spezzoni in bianco e nero tratti da Il disprezzo, diretto dal secondo con il primo come attore guest star. Il secondo documentario, più breve, in tedesco con sottotitoli, è incentrato sul regista e ne ripercorre la carriera proponendo momenti dai suoi lavori più significativi. In questo modo l’encomiabile No Shame sopperisce alla difficoltà di proporre una trasposizione digitale rimasterizzata con l’impegno nell’offerta di extra nettamente superiori alla media. Il valore del film in sé valga, poi, come miglior incoraggiamento possibile per i pochi ancora scettici.

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[Nat King Cole canta Blue Gardenia, da uno spezzone del film]

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