DVD – "Gli ultimi giorni", di James Moll

In dvd per la Dolmen Home Video, il documentario di James Moll è l'arduo ma riuscito tentativo di guardare l'orrore non solo per impedire di dimenticare, ma anche e soprattutto per affermare sulla distruzione e sull'annullamento della carne la vittoria dell'individuo nella sua inalienabile potenza spirituale

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Titolo originale: The Last Days

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Anno: 1998


Durata: 83'


Distribuzione: Cecchi Gori Home Video


Genere: Documentario


Regia: James Moll


Formato DVD/Video: 1.85:1 (4/3)


Audio: originale Dolby Digital 2.0


Sottotitoli: italiano


Extra: selezione scene; conversazione con Moni Ovadia; note di regia; inquadramento storico; credits

IL FILM


 


Vincitore dell'Oscar come miglior documentario nel 1999 e primo lavoro della Survivors of Shoah Visual History Foundation, la fondazione d'emanazione spielberghiana, nata con l'intento di rendere indelebile la parola come segno in grado di perpetuare la memoria dell'indicibile orrore provocato dalla cieca volontà di cancellazione dell'altro, Gli ultimi giorni, abdicando alla più facile e didascalica strada dell'approfondimento in chiave storica di uno dei capitoli più neri ed incomprensibili della storia occidentale, è l'arduo ma riuscito tentativo di guardare l'orrore non solo per impedire di dimenticare, ma anche e soprattutto per affermare sulla distruzione e sull'annullamento della carne la vittoria dell'individuo nella sua inalienabile potenza spirituale. Escludendo, secondo i dettami  della fondazione di Spielberg, ogni espediente stilistico-narrativo di drammatizzazione del racconto, James Moll si limita a dare spazio alle voci ed ai volti di Tom Lantos, Irene Zisblatt, Renée Firestone, Alice Lok Cahana e Bill Bash, cinque ebrei ungheresi, divenuti poi cittadini americani, sopravvissuti allo sterminio operato dai nazisti, intervallando le loro testimonianze con immagini di repertorio, fotografie e con i brevi interventi di uno storico, Randolph Braham, anch'esso sopravvissuto alla Shoah, di Hans Münch, medico nazista responsabile delle sperimentazioni ad Auschwitz, di Dario Gabbai, componente dei Sonderkommando ad Auschwitz-Birkenau, e di tre veterani dell'esercito americano presenti durante la liberazione di Dachau.


Nel marzo 1944 l'esercito tedesco aveva invaso l'Ungheria, le comunità ebraiche ungheresi subirono in sole 12 settimane un processo, contrassegnato da una rapidità e da una violenza senza uguali, prima di concentrazione, poi di ghettizzazione ed infine di deportazione. Circa 620.000 ebrei ungheresi furono sterminati con un impiego di mezzi e di energie assurdamente sottratti allo sforzo bellico, proprio quando la Germania si avviava a perdere il conflitto, per riuscire a portare a termine la cosiddetta "Soluzione Finale". Attraverso un fitto intreccio di voci, in cui alle immagini si sostituisce la parola che, vivendo nella narrazione del dettaglio, diventa immaginario ancor più sconvolgente perché sinceramente umano, le testimonianze raccolte da James Moll conducono lo sguardo lungo un viaggio, anche fisico, attraverso quella che è stata una pianificazione scientifica, quasi perfetta, volta prima alla dolorosa sperimentazione della propria estraneità e poi alla cancellazione, non soltanto materiale e carnale dell'individuo, ma della vita in quanto sottrazione sistematica e programmata dell'essenza dell'essere, svuotato di qualsiasi dignità e speranza, privato anche della libertà di scegliere la morte. Attraverso il racconto emerge il terribile paradosso della vittima violentata nella sua anima, ridotta a vivere al di sotto della vita stessa, in uno stato allucinato e assurdamente percepito come egoistica sopravvivenza, e per questo costretta a continuare a sperimentare la vergogna e la colpa della propria esistenza; ma al di là della scomparsa della carne e della cancellazione dell'identità rimane intoccabile l'essenza, Gli ultimi giorni, oltre a perpetuare una memoria che mai deve essere consegnata all'oblio, racconta la vittoria spirituale dell'individuo sulla violenza perpetrata dall'uomo sull'uomo.


 

IL DVD


 


Grazie alla Dolmen Home Video trova spazio nel mercato dei dvd l'importante documentario di James Moll e, se le valutazioni qualitative di un'operazione di questo genere appaiono secondarie rispetto all'importanza divulgativa dell'opera stessa, il dvd de Gli ultimi giorni risulta comunque essere un prodotto di ottima fattura, che intelligentemente e per non perdere la potenza evocativa della voce viene proposto solo nella versione originale con sottotitoli in italiano. Molto curata appare anche la sezione dei contenuti speciali, composta da due contributi testuali: note di regia, in cui James Moll descrive il lungo e complesso lavoro di ricerca, le difficoltà incontrate nel realizzare con un budget limitato un documentario girato in 35mm ed attraverso cinque paesi, argomenta la scelta di utilizzare unitamente alle interviste solo materiale storiografico, si sofferma sulla composizione della colonna sonora firmata da Hans Zimmer; e inquadramento storico, in cui viene illustrato il ruolo dell'Ungheria come alleato prima economico e poi militare della Germania, la situazione delle comunità ebraiche durante i primi anni del conflitto, il rifiuto del governo retto da Miklòs Kàllai di applicare la "Soluzione Finale" agli ebrei ungheresi ed il tentativo di portare avanti alcune trattative segrete con gli Alleati, le condizioni di vita delle comunità ebraiche dopo l'invasione tedesca nel 1944 del territorio ungherese, la politica condotta da Miklòs Horthy, le massicce e disumane deportazioni, l'attuazione del piano portato avanti da Heichmann, in esplicito contrasto con le disposizioni di Himmler, volto alla liquidazione degli ebrei ungheresi. Sempre negli extra è contenuta una lunga intervista, di circa 33 minuti, girata nel novembre del 2006 a Moni Ovadia, che, riflettendo sui contenuti del documentario di Moll, afferma la centralità dell'individuo nell'ebraismo, inteso come essere non omologabile, ma individualità libera nella sua spiritualità, descrive la santificazione propria della cultura ebraica di ogni gesto dell'esistenza e la capacità che ne deriva di trasformare la sopravvivenza in vita, esplora l'incapacità plurisecolare della civiltà cristiana occidentale di comprendere e rispettare l'ebraismo.

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