DVD – Hammer House of Horror

Disponibile in cofanetto la serie che rappresenta il canto del cigno del celebre studio inglese: un prodotto interessante e importante per capire le mutazioni in atto nell'horror britannico a cavallo fra gli anni settanta e ottanta. In DVD per Passworld.

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HAMMER HOUSE OF HORROR

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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(id.)


REGIA: Don Leaver (ep. 1,13), Peter Sasdy (ep. 2,3,11), Francis Megahy (ep. 4,9), Tom Clegg (ep. 5,8), Robert Young (ep. 6), Alan Gibson (ep. 7,12), Don Sharp (ep. 10)


SCENEGGIATURA: Anthony Read (ep.1), Jeremy Burnham (ep. 2), Gerald Savory (ep. 3), Nicholas Palmer (ep. 4), David Lloyd (ep. 5), Bernie Cooper & Francis Megahy (ep. 6,9), David Fischer (ep. 10), John Elder (ep. 11), Ronald Graham (ep. 12), Don Shaw (ep. 13)


PRODUZIONE: Roy Skeggs


DURATA: 670' (13 episodi da 50' cad.)


ORIGINE: Uk, 1980


DISTRIBUZIONE: Passworld-Pulp Video


FORMATO VIDEO: 1.33:1 (4/3)


AUDIO: Dolby Digital 5.1 e mono 1.0 in italiano; inglese mono


SOTTOTITOLI: italiano (selezionabili solo dal menù e obbligatori sull'inglese e l'italiano mono)


EXTRA:


• Galleria fotografica


• Cover originali


 

LA SERIE


Giunta in Italia durante gli anni Ottanta sulle emittenti private, con il titolo I racconti del brivido, la serie televisiva Hammer House of Horror rappresenta un tassello di discreta importanza per comprendere il passaggio dall'horror classico a quello moderno. La deriva televisiva imposta dal mercato al celebre Studio inglese che aveva imperversato negli anni Cinquanta e, soprattutto, sessanta, ci dice infatti dello spostamento geografico e produttivo che investiva il genere in quegli anni: non era più sufficiente la firma dello studio o il carisma del divo per storie che trovavano nell'autorialità dei registi indipendenti americani come Romero, Hooper, Craven e Carpenter il loro radicale rinnovamento. Da questo punto di vista l'operazione condotta dalla Hammer viaggiava su un doppio registro: principalmente si tentava di rinnovare la forza del marchio, la cui centralità era ribadita con l'evocativo titolo della serie (bene ha fatto la Passworld a recuperarlo per il DVD), quasi a rimarcare e reiterare con testardaggine la gloria di un periodo ormai lontano; allo stesso tempo, però, la serie tentava di rinnovare le coordinate dell'horror inglese abbandonando i tetri manieri dispersi nella brughiera e i personaggi in costume, in favore di storie calate nella contemporaneità. Rivista oggi, Hammer House of Horror lascia soprattutto trasparire una cattiveria di fondo tipica dell'approccio al tema prediletto dallo studio britannico: un tono "nero", evidente non tanto nella rinuncia all'happy end (un destino comune praticamente a tutti gli episodi), ma in una amarezza più generale, che impedisce allo spettatore di identificarsi con dei personaggi ritratti quasi sempre come squallidi, laidi e meritevoli delle punizioni che l'ignoto commina loro.

E', in fondo, la classica struttura morale tipica dell'horror inglese, ma la sua applicazione agli scenari contemporanei finisce per creare un curioso effetto di identità con i fumetti americani della EC Comics, dai quali la Hammer mantiene comunque la distanza in virtù del proprio inconfondibile stile narrativo: che è il classico stile essenziale e un po' affettato, dove la narrazione è improntata a un certo realismo e sono bandite le creature eccessivamente assurde, in favore di un lavoro sugli attori più marcato. Non a caso il cast è scelto con particolare attenzione, fra le facce poi assurte a futura gloria troviamo attori shakespeariani come il grande Brian Cox che nell'episodio 10 (Grido silenzioso) si trova a condividere la scena con Peter Cushing, volto storico dell'horror d'oltremanica. In generale le storie risultano molto varie, come testimonia anche il nutrito parco di sceneggiatori coinvolti e questo giova alla serie, che pure si avvale, alla regia, di alcune firme già consolidate attraverso i lungometraggi cinematografici: su tutti svetta il bravo Peter Sasdy, regista di tre episodi, che si conferma autore attratto dai temi più morbosi e per questo inquietanti. Certo il taglio televisivo costringe a non calcare troppo la mano con la violenza, ma non mancano tocchi visionari (di buon impatto visivo l'episodio 12, Le due facce del male, dove abbondano grandangoli e prospettive esasperate), erotismo (l'episodio 9 L'aquila dei Carpazi) e strutture narrative a scatola cinese (l'episodio 3, Brusco risveglio) in grado di far ripensare all'alto artigianato dell'horror inglese.


 

IL DVD


Nuovo cofanetto per la Passworld, che fra le varie proposte del suo catalogo dimostra una chiara attenzione verso i serial d'epoca, principalmente quelli fantastici e di culto: la confezione è un digipack elegante, contenente quattro dischi con i 13 episodi. La sezione extra è concentrata sul primo disco e comprende soltanto due gallerie fotografiche, ma considerando che anche le edizioni estere sono molto povere su questo versante va apprezzato l'intento di offrire comunque dei contributi al pubblico italiano. L'audio è in doppia codifica (monofonica e multicanale) per la nostra lingua, con il doppiaggio televisivo di sconfortante piattezza, ma la traccia originale arriva a fare giustizia. I sottotitoli invece sono fissi sull'audio inglese e anche, curiosamente, sull'italiano mono. L'immagine si giova dei master nuovi approntati dalla Granada e infatti la serie risulta notevolmente beneficiata da un quadro pulito e nuovo, con una buona taratura del colore: chi l'ha sempre vista in tv oppure su copie in vhs noterà senz'altro la differenza. Quel che non va sono gli evidenti difetti di compressione presenti in tutti gli episodi, che si manifestano sotto forma di fastidiose pixellature nelle scene più movimentate. In definitiva un prodotto lievemente inferiore alla media dei cofanetti Passworld, ma comunque fruibile per una serie che gli appassionati invocavano da tempo e che viene ora proposta ad un prezzo competitivo.


 


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