DVD – “I nostri sogni”, di Vittorio Cottafavi


Durata: 87’
Distribuzione: Ripley’s Home Video
Genere: Commedia
Cast: Vittorio De Sica, Paolo Stoppa, Maria Mercader, Guglielmo Barnabò, Luigi Almirante, Vittorina Benvenuti, Nerio Bernardi, Dina Romano, Aldo De Franchi, Leone Papa, Mario Siletti
Regia: Vittorio Cottafavi
Formato DVD/video: 1,37:1
Audio: Italiano
Sottotitoli: Italiano non udenti – francese
Extra: Intervista a Vittorio Cottafavi – 1974 (audio)
IL FILM
I collaudati meccanismi e luoghi comuni della commedia di evidente ispirazione teatrale (non è un caso che il soggetto si richiami dichiaratamente e fedelmente alla commedia di Ugo Betti, e lo stesso regista lo ammette senza esitazione nelle interviste presenti nei contenuti speciali), rappresentano un’occasione troppo allettante per un Vittorio De Sica in splendida forma, sebbene sempre nei dintorni dell’autocitazione e dell’istrionismo, che si muove in un restaurato e rifulgente bianco e nero. Così si presenta in edizione DVD I nostri sogni, debutto alla regia di Vittorio Cottafavi.
Girato nell’autunno del 1942 in condizioni, come ci si può immaginare, decisamente molto difficili e proibitive, I nostri sogni è stato giustamente considerato anche una parodia (dal retrogusto inevitabilmente amaro, aggiungiamo noi) del cinema dei telefoni bianchi, e di certo le atmosfere e l’impianto molto devono a Camerini o Blasetti.
L’operazione di restauro (da un controtipo stampato da un lavader dell’epoca, gravemente danneggiato) appare convincente, tecnicamente ben eseguita, come conferma il risultato. Audio e video infatti presentano infatti un’ottima condizione di fruizione e di resa.
La sezione dei contenuti speciali è interamente costituita dall’audio di un’intervista a Vittorio Cottafavi, realizzata nel 1974 da Francesco Savio e divisa in otto capitoli.
Il regista si confida su vari aspetti della sua carriera: gli inizi al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, le collaborazioni di cui si è giovato, il suo debutto dietro la macchina da presa e la sua personale visualizzazione della scena, gli accenni al maestro Mario Camerini, le curiosità su questo film e sugli attori (con un delizioso aneddoto su Leone Papa, vecchio attore di cinema muto che alla fine delle riprese chiese e ottenne in regalo il cappotto con cui aveva recitato, indossandolo al rientro nella casa di cura che lo ospitava).
Dalle parole di Cottafavi traspaiono sottintesi e poco velate allusioni a una demistificazione della borghesia; egli, inoltre, ricollegandosi a Camerini e al cinema di regime, ci regala una personalissima, acuta e per un certo verso molto attuale riflessione sulla pseudolibertà d’espressione cinematografica e sui condizionamenti inevitabili del fare cinema.