DVD – "I Racconti di Hoffmann", di Michael Powell e Emeric Pressburger

I Racconti di HoffmannPowell e Pressburger con I Racconti di Hoffmann danno vita al loro film più radicale e libero, dove l’impomatata Opera incontrando il leggero Musical partorisce l'anarchia del Cinema: un distillato di fantasmagoria visiva che sminuzza e ripropone le loro ossessioni ricorrenti – amore, arte, destino, vittoria e sconfitta – come briciole di luce sparse nell’aria da un sapiente illusionista.  Da Sinister Film

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I Racconti di HoffmannTitolo originale: The Tales of Hoffmann
Anno: 1951
Durata: 120’
Distribuzione: Sinister Film
Genere: Musical
Cast: Moira Shearer, Ludmila Tchèrina, Ann Ayars, Robert Helpmann, Frederck Ashton
Regia: Micheal Powell e Emeric Pressburger
Formato DVD/video: 1:33.01 
Audio: Italiano e inglese in Dolby Digital Mono
Sottotitoli: Italiano 
Extra: Trailer, Galleria Fotografica, Cortometraggio "The Sorcerer's Apprentice"
  
  

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IL FILM
Inizia il film e sembra di non essere mai usciti dal teatro di Scarpette Rosse:  spazio (ir)reale e (s)confinato, dove i sentimenti si mescolano ai colori di scena e una danzatrice irresistibile volteggia solo per noi ammaliati spettatori. Proprio come in quell’immortale capolavoro del 1948 qui è sempre l’arte a produrre l’Amore autodistruttivo, che è il costante epicentro delle immagini create da Powell e Pressburger. E questo I Racconti di Hoffmann (tratto dall’Opera omonima di Jaques Offenbach) potrebbe anche essere considerato come un compendio di tutto il loro cinema, quasi un manifesto filosofico: un distillato di fantasmagoria visiva che sminuzza e ripropone le loro ossessioni ricorrenti – amore, arte, destino, vittoria e sconfitta – come briciole di luce sparse nell’aria da un sapiente illusionista. Ma a differenza di altri film dove la tensione vita/rappresentazione veniva sviscerata e contemplataI Racconti di Hoffmann dvd come insolubile dilemma, qui ci troviamo già dentro lo schermo/palcoscenico. Siamo sempre dentro la rappresentazione, dove il poeta Hoffmann guarda l’oggetto del suo desiderio Stella e come in un flusso incontenibile inizia a raccontare di amori fatalmente disattesi. Il cinema pertanto diventa un detonatore emotivo che esplode in immagini, fregandosene delle leggi fisiche o di qualsivoglia struttura narrativa codificata. P. e P. danno qui vita al loro film più radicale e libero, dove l’impomatata Opera incontrando il leggero Musical partorisce l’anarchia del Cinema. E allora i salti temporali di Duello a Berlino, la dicotomia arte/vita di Scarpette Rosse, gli ipnotici colori di Narciso Nero e le ingegnose scenografie di Scala al Paradiso si condensano con sublime leggerezza in questi Racconti fuori dal tempo. Incredibilmente in anticipo sul nostro presente quindi P. e P. ci ricordano – con questo film in modo particolare – che il cinema può anche limitarsi alla pura estasi della visione, allo sguardo liquido creatore di mondi, al sentimento disincarnato che trova "carne" solo nelle membra dello spettatore in sala. Consapevolezza del resto già inscritta nel DNA dell’immagine in movimento (ricordiamoci della Lanterna Magica), ma che ancora oggi  fa fatica ad essere accettata. Così  l’atto del loro filmare diventa sconvolgentemente maturo: fondendo indissolubilmente i Lumiere a Méliès, facendo incontrare Renoir ed Epstein e aprendo la strada ad una miriade di cineasti adoranti (da Coppola a Scorsese e persino Tim Burton e Baz Luhrmann) che li ricorderanno come lontani profeti troppo spesso dimenticati. Ecco che qui lo sguardo nostalgico di Hoffmann diventa idealmente quello di Powell/Pressburger proprio quando lo struggimento amoroso lo porterà ad accettare la sua intima natura di cantastorie. L’impossibile amore per Stella verrà sublimato in tre racconti di tre amori passati: quello per la ballerina meccanica Olimpia, quello per l’immagine allo specchio di Giulietta e quello per la “morte nell’arte” di Antonia. E cos’altro è il Cinema se non un mezzo meccanico che attraverso un’immagine riflessa/simulacriale si fa arte per poi morire e rinascere cronicamente? Insomma, continuare a ricordare Michael Powell ed Emeric Pressburger diventa oggi quasi un dovere…

 

 
I Racconti di Hoffmann dvdIL DVD
 

Presentato in Italia finalmente in versione integrale (la versione italiana che normalmente circolava era tagliata di ben 40 minuti!) I Racconti di Hoffmann trova spazio nel sempre più ricco e interessante catalogo della Sinister Film. A volte il formato dvd può meritoriamente rimediare agli scempi che la distribuzione del nostro Paese ha perpetrato nel passato. Il disco è di buona fattura: il video rispetta il formato originale in 1:33:01 e si presenta nitido e ben bilanciato nella variopinta gamma cromatica orchestrata dai registi. Certo, ogni tanto si nota qualche sbavatura o lieve perdita di definizione, ma è più che normale considerando che la pellicola ha già 60 anni. L’audio dual mono è sufficientemente potente e rende bene il cantato costante che contraddistingue questo film. Infine gli extra che presentano un trailer e una galleria di immagini in primis e poi una chicca assoluta: il cortometraggio di 13 minuti di  Michael Powell The Sorcere’s Apprendice, tratto da un poema di Goethe e girato nel 1956 per la televisione tedesca.

 
 
 

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