DVD – "I ragazzi del juke-box", di Lucio Fulci

i ragazzi del juke-boxNel finale Fulci si conferma “terrorista dei generi” e, rispettando il tono lieve e allegro del film, sembra dirci che qualcosa è cambiato: la malattia del denaro, del conformismo e della moralità ha contagiato o comunque contagerà tutto quanto, anche quegli ambienti che avevano fatto del progresso e della libertà i loro ideali distintivi. Da Medusa Home Entertainment

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i ragazzi del juke-boxAnno: 1959
Durata: 94’
Distribuzione: Medusa Home Entertainment
Genere: commedia
Cast: Tony Dallara, Elke Sommer, Betty Curtis, Antonio de Teffé, Fred Buscaglione, Adriano Celentano, Gianni Meccia, Giacomo Furia, Mario Carotenuto
Regia: Lucio Fulci
Formato DVD/Video: 1,33:1
Audio: italiano 5.1 Dolby Digital, italiano 1.0 Dolby Digital
Sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: Presentazione, cast artistico, cast tecnico
 
 
 
 

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IL FILM

La trama, di questo come di tanti altri musicarelli, è poca cosa e conta davvero poco: quando il discografico Cesari, sostenitore della musica melodica, si allontana dalla società per un malessere, la figlia Giulia d’accordo con il fidanzato Paolo sceglie di svecchiare, comprando juke-box e puntando sulle nuove promesse Betty Doris (storpiatura del nome reale Curtis) e Tony Bellaria (storpiatura di Dallara). La trama serve insomma per un accenno sociologico (il cambiamento del gusto del pubblico italiano, meno interessato alla musica melodica e sempre più coinvolto dagli “urlatori”), ma soprattutto per mostrare esibizioni sonore e personalità. Il meccanismo i ragazzi del juke boxdiventa in questo senso evidentissimo quando viene indetto il “Festival della canzone sussultata” e in dissolvenza incrociata, senza più descrizioni né dialoghi, si susseguono varie esibizioni. Anche se alla lunga lo spettatore, in particolare quello contemporaneo, risente del susseguirsi incessante delle canzoni dell’epoca, non può che restare affascinato dall’agitarsi del molleggiato Adriano Celentano, dalla personalità di Fred Buscaglione che intona «piccola così» e dall’esibizione di Tony Dallara che, a tempo di rock, canta Rossini.
Nel finale Fulci si conferma sempre “terrorista dei generi”. Dopo aver diretto un film in maniera professionale, artigianale, anonima o meglio invisibile, senza particolari acuti di regia o di scrittura (d’altra parte la libertà creativa arriverà con la fine degli anni Sessanta), innesta una nota ironica, critica e malinconica, e lo fa mantenendo intatto il tono e la struttura del film. Richiama la voce narrante del juke-box che avevamo sentito ad inizio film e, conservandone il tono allegro e spensierato, le fa dire che anche se non sembra qualcosa è cambiato: Doris e Bellaria sono diventati famosi e hanno lasciato “La fogna” che, con benevola furbaggine (i soldi che Paolo spilla all’ingenuo Tony), li aveva accolti e aveva dato loro il calore del pubblico. Certo, ancora non conoscono l’arroganza che era di Appio Claudio (evidente il riferimento al reuccio Claudio Villa), ma ormai si sono incamminati lungo il medesimo destino fatto di “modeste automobiline” e “sudditi”. Anche “La fogna” è cambiata, ora è un locale alla moda frequentato da gente alla moda. Insomma, sembra dirci Fulci, la malattia del denaro, del conformismo e della moralità ha contagiato o comunque contagerà tutto quanto, anche quegli ambienti che avevano fatto del progresso e della libertà i loro ideali distintivi. E alla fine persino Adriano indossa il suo peggior nemico, lo smoking.

i ragazzi del juke boxIL DVD
La Medusa Home Entertainment ha realizzato un buon DVD per quanto riguarda la tecnica, ma ha trascurato quasi completamente il reparto degli extra. Il quadro non presenta nessun evidente segno del tempo, è pulito ed ha un’ottima definizione, si assiste con piacere ai giochi di luci e di ombre che Fulci e il direttore della fotografia Carlo Montuori avevano allestito per la messa in scena dei momenti musicali. L’audio è disponibile in dolby digital mono e 5.1: se l’audio in mono è più fedele alla versione originale dell’epoca, la rivisitazione in 5.1 permette allo spettatore di godere con maggiore dettaglio delle musiche del film.

Davvero poca attenzione per i contenuti speciali: a niente servono le schede su cast artistico e tecnico e la “presentazione” altro non è che il trailer del film. Siamo sicuri che un piccolo filmato introduttivo per spiegare il fenomeno dei musicarelli sarebbe stato certamente utile e piacevole.
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