IL RITORNO DI GODZILLA

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(Gojira, Ebira, Mosura: Nankai no Daiketto – trad.: Godzilla, Ebirah, Mothra: Il grande duello dei Mari del Sud)

REGIA: Jun Fukuda

SCENEGGIATURA: Shinichi Sekizawa

PRODUZIONE: Tomoyuki Tanaka per Toho Eiga

INTERPRETI: Akira Takarada, Kumi Mizuno, Akihiko Hirata, Toru Watanabe

MUSICHE: Masaru Sato

REGIA EFFETTI SPECIALI: Eiji Tsuburaya

DURATA: 87'

ORIGINE: Giappone, 1966

DISTRIBUZIONE: Passworld

FORMATO VIDEO: widescreen 2.35:1 (16/9)

AUDIO: italiano Dolby Digital 5.1 e mono; giapponese mono

SOTTOTITOLI: italiano (selezionabili solo dal menù e obbligatori sul giapponese)

EXTRA:

• Trailer originale giapponese

• Trailer Usa

• Galleria fotografica

• Manifesti cinematografici

• Poster da collezione

IL FILM

Il 1966 segna il momentaneo distacco tra Ishiro Honda e la serie di Godzilla, dopo ben 4 film girati in 3 anni: a subentrargli è Jun Fukuda, che peraltro era stato suo assistente alla regia in Rodan il mostro alato (1956). Il giudizio critico su quello che diventerà il secondo regista di punta della serie (realizzerà 5 pellicole) è ancora oggi sospeso: Fukuda sembra amasse considerarsi un autore drammatico, attento a esplorare i legami affettivi tra i protagonisti dei suoi film, come peraltro emerge anche in questa pellicola, dove tutto muove dal desiderio del giovana Yata di ritrovare il fratello disperso in mare. Una ricerca che lo conduce sull'isola di Letchi, teatro dello scontro tra Godzilla e l'aragosta gigante Ebirah. Eppure i capitoli della saga diretti da Fukuda sono pregni di un non-sense che lascia presagire un approccio smaccatamente ironico. In questo senso non si può sbagliare nell'affermare che Il ritorno di Godzilla è una commedia che fa compiere una torsione alquanto netta alla saga: dal senso del mistery e del meraviglioso che permeava i lavori di Honda, si passa a una scatenata sarabanda di gag che in più casi sfociano nella parodia esplicita. Basti pensare alla scena assurta a momento-cult per gli amanti del bizzarro su celluloide, nella quale Godzilla e Ebirah si lanciano un masso come in una partita di tennis. Memorabile anche il momento in cui il "Grande G" affronta gli aerei nemici mentre la musica di Masaru Sato improvvisa un motivetto scanzonato.

D'altronde la presenza di temi e personaggi dei precedenti capitoli conferiscono al film una sorta di volontà ricapitolativa e rifondativa rispetto a quanto sinora si era visto: l'esotica isola di Letchi, infatti, rimanda a Watang! Nel favoloso impero dei mostri, mentre nel cast ritroviamo i grandi Akira Takarada e Akihiko Hirata del primo Godzilla, affiancati all'avvenente Kumi Mizuno (l'aliena de L'invasione degli astromostri). Fa nuovamente capolino anche il tema del nucleare e dell'ecologia, incarnati stavolta in un manipolo di "cattivi" che riecheggiano i film di James Bond, ma che nella loro rigida gerarchia sembrano riverberare gli alieni dei film di Honda. Su tutto svetta comunque una regia che, sebbene lievemente svilita da alcune ingenuità degli effetti speciali (pare dovuti a problemi di budget) è capace di giostrare i vari sentimenti messi in scena da un plot più articolato del solito ed è attenta nella direzione degli attori, oltre a dosare bene le apparizioni dei mostri: molto suggestivo a tal proposito l'artiglio di Ebirah che emerge solitario dalle acque nella prima metà della pellicola. Lasciando da parte i confronti con lo stesso Honda, nel caso specifico il divertimento è assicurato: molti appassionati reputano infatti questo il miglior capitolo diretto da Fukuda, titolo che certamente deve essere condiviso con il successivo Godzilla contro i robot, che segnerà il commiato del regista dalla serie.

IL DVD

Prosegue la collana che la Passworld dedica ai Kaiju Eiga nipponici: l'uscita de Il ritorno di Godzilla rischia di passare però inosservata – o di essere quantomeno sottovalutata – poiché il film era già presente sul mercato nell'edizione della DVD Storm/Stormovie. Invece è sufficiente inserire il disco nel lettore per rendersi conto che quella qui presentata è la versione originale integrale di 87 minuti, mentre la versione Storm arrivava a 79 minuti: non a caso il doppiaggio italiano mostra dei "buchi" durante i quali si attivano i sottotitoli automatici. Forte dei master originali forniti dalla Toho, la Passworld ci permette anche di riscoprire i credits iniziali e finali giapponesi assenti nella precedente versione, che esibiva i titoli in italiano. Resta fermo per entrambe le edizioni, invece, il rispetto del formato video TohoScope e il doppiaggio italiano d'epoca (dove l'isola di Letchi diventa inspiegabilmente "Tiquan", mentre Mothra è "Matra"), poco incisivo però nella traccia in 5.1. Anche la sezione degli extra, allineata alle caratteristiche ormai consolidate della collana, è più curata: troviamo infatti il trailer originale giapponese, il manifesto originale (riprodotto nello splendido poster incluso nella confezione) e una galleria con 5 scatti. Per quanto riguarda il Trailer Usa, invece, va rilevato come si riferisca a Godzilla's Revenge (ovvero Gojira, Minira, Gabara: Oru Kaiju Daishingeki del 1969, inedito in Italia), presentato peraltro in "double bill" con il film di Terence Fisher Demoni di fuoco (1967). L'errore è dovuto al fatto che quel capitolo di Godzilla sfrutta molte scene prese dal film qui in analisi. Peccato veniale, dunque, per un'edizione raccomandata agli appassionati.

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