DVD – "L’ Age D’Or", di Luis Buñuel

cofanetto bunuelLa Violenza e l’Eros sembrano essere per Buñuel e Dalì non solo alla base dello sviluppo del pensiero e della società occidentale, ma anche, ironicamente, gli elementi che legano tra di loro la Storia e l’evoluzione umana come se fossero segmenti, frammenti e inquadrature di un film. L’irrisione e il rovesciamento dei valori diffusi pervade ogni singola inquadratura e culmina nello sberleffo finale alla religione. Da RaroVideo
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cofanetto bunuelTitolo originale: id.
Anno: 1930
Durata: 62’
Distribuzione: Minerva Pictures RaroVideo
Cast: Gaston Modot, Lya Lys, Max Ernst
Regia: Luis Buñuel
Formato DVD/ Video: 1.33:1
Audio: originale Dolby Digital 2.0 Mono
Sottotitoli: Italiano, Inglese
Extra: Commento di Paolo Berretto; Intervento di Franco Battiato a cura di Donatello Fumarola; Dry Martini, cortometraggio di A. Arrieta del 2009
IL FILM
All’inizio il secondo film surrealista di Luis Buñuel con Salvador Dalì doveva chiamarsi Abajo la Constituciòn. Un titolo antifrastico e dadaista, almeno quanto il precedente Un chien andalou. La seconda ipotesi presa in considerazione dal regista prevedeva un riferimento diretto all’opera prima: La bete andalouse.
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l'age d'orSolo alla fine Buñuel si decise per L’ Age d’ Or. L’Età dell’Oro del titolo è forse la vera innovazione rispetto a Un chien andalou. Strano a dirsi, ed ancora più complesso da spiegare, l’Età in questione è apparentemente inesistente nell’ambito del film. Tutte le epoche, le età evocate e messe in scena sono segnate da ambiguità e negatività. Lo sviluppo, il progresso dell’intero mondo occidentale appare profondamente influenzato da questa insensata negatività. E’ quindi, apparentemente, più difficile trovare un’unità degli elementi. Il racconto va avanti per salti logici, nella totale eterogeneità narrativa e visiva. Ma è qui che attraverso il salto logico del sarcasmo surrealista, il contrappunto del titolo diventa elemento unificatore di una logica ribaltata, in cui l’Età dell’Oro o quella che dovrebbe essere considerata tale è una Belle Epoque agli sgoccioli, fatta di dialoghi crudelmente insensati (“Oh, che gioia, che gioia aver assassinato i nostri figli”), e soprattutto di una ancor più crudele carica eversiva nei confronti dell’ordine sociale. La Violenza e l’Eros sembrano essere per Buñuel e Dalì non solo alla base dello sviluppo del pensiero e della società occidentale, ma anche, ironicamente, gli elementi che legano tra di loro la Storia e l’evoluzione umana come se fossero segmenti, frammenti e inquadrature di un film. L’irrisione e il rovesciamento dei valori diffusi pervade ogni singola inquadratura, e culmina nello sberleffo finale alla religione. Il Duca di Blangis, celebre per le sue orge e per la sua misoginia, viene rappresentato nei panni di un simil Gesù Cristo. E l’inquadratura finale, la croce con gli scalpi, è la diretta conseguenza di questa “teoria” fatta di immagini. Il film fu finanziato dal Visconte di Noailles, che proprio per questo rischiò la scomunica. Fu vietato in Francia dal Prefetto Chiappe, qualche giorno dopo essere stato preso d’assalto, durante una proiezione, da un manipolo di fascisti filo-clericali. Uscì di nuovo nelle sale solo molti anni dopo, in Francia nel 1950, e a New York nel 1951.
l'age d'orIL DVD
E’ estremamente ricca, curata e interessante quest’edizione della collana Eccentriche Visioni di RaroVideo. La qualità delle immagini e dell’audio è eccellente, così come la presenza dei sottotitoli in italiano e in inglese.
Ma l’aspetto più importante è certamente la presenza di tre contenuti extra, tutti ugualmente interessanti. Il commento di Paolo Berretto è una guida indispensabile per una visione consapevole del film, oltre ad essere un excursus storico intenso e sintetico sul Surrealismo e sul cinema di Buñuel. L’intervista a Franco Battiato è un tentativo interessante di mettere a confronto il grande cantautore siciliano, da sempre appassionato del cinema di Buñuel, con temi e soluzioni stilistiche del grande regista spagnolo che hanno influenzato la sua stessa recente carriera di regista. Infine Dry Martini. Bunuelito Cocktail è un delizioso cortometraggio di Adorpho Arrieta, che, attraverso le parole dello stesso Buñuel, e delle brevissime interviste ai baristi del Chicote di Madrid, ricostruisce la passione del Maestro surrealista per i cocktail e per la loro capacità di favorire la sua ispirazione.
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